Courmayeur, parte il festival "Passione Verticale"

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Valle d'Aosta

Courmayeur, parte il festival "Passione Verticale"

Anche quest’anno, dal 31 luglio al 26 agosto, Courmayeur ospiterà il festival Passione Verticale, la rassegna valdostana dedicata ai racconti degli sport d’alta quota.

All’interno del Jardin de l’Ange, i protagonisti dell'alpinismo testimonieranno le loro avventure a partire dalle guide alpine Edmond Joyeusaz e Federico Colli che in Himalaya sono stati i primi a scendere con gli sci sul Lhotse, la quarta montagna più alta del mondo (8.516 metri).

Il 9 agosto sarà la volta dei “vagabondi della verticale”, Arnaud Petit e Stéphanie Bodet, che racconteranno le loro imprese nel mondo dell’arrampicata, mentre il 17 agosto il pubblico potrà ascoltare le testimonianze di Angelika Rainer, vincitrice della coppa del mondo di ice climbing, tre volte campionessa mondiale della specialità, di Anna Torretta, unica donna nella Società delle Guide Alpine di Courmayeur, pluricampionessa italiana di arrampicata su ghiaccio, vice-campionessa del mondo, e di Linda Cottino, giornalista specializzata in alpinismo, trekking e montagna, appassionata camminatrice.

Racconti di avventure, ma anche libri, film e cinema. Il calendario prevede la proiezione dei film “180° South”, di Chris Malloy (4 agosto), “Il neige à Marrakech”, cortometraggio di Hicham Allayat, seguito da “Vite tra i vulcani”, di Mario Casella e Fulvio Mariani (11 agosto), e “Verso Dove”, di Luca Bich, dedicato alla figura di Kurt Diemberger (18 agosto).

Da non perdere, il 24 agosto,  la serata Courmayeur Best of Freeride, con la proiezione delle clip 2013/2014 di Click on the Mountain e del Freeride World Tour.

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Fabio Stella, neolaureato in pianificazione territoriale, ha concluso il suo percorso di studi al Politecnico di Torino con una tesi sullo sviluppo urbano delle località sciistiche che ha frequentato sin dall’infanzia. Si tratta di stazioni invernali che si sono ispirate al modello di sviluppo delle stazioni sciistiche integrate francesi. I grandi edifici e condomini che le caratterizzano, da molti ritenuti “ecomostri”, sono spesso frutto di ardite visioni di architetti e urbanisti di fama internazionale e testimoniano un’importante epoca dello sviluppo turistico alpino.