Nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri a Torino, il Presidente di Sestrieres SpA, Giovanni Brasso, ha mostrato l’andamento delle ultime sei stagioni per il comprensorio Vialattea. Numeri in crescita, ma non ancora tornati ai livelli pre-covid. La pianificazione futura si muove nell’ottica della consapevolezza del cambiamento climatico, tra investimenti sull’innevamento programmato e crescente attenzione a una sempre più lunga stagione estiva.
Nel gennaio 2022 Sestrieres SpA è stata acquisita per 90 milioni di euro dal fondo di investimento inglese Icon. Un’operazione significativa per il contesto italiano, in cui, a differenza di quanto avviene nei confinanti paesi alpini, non si segnalava la presenza di investitori esteri con una posizione di controllo nell’azionariato delle società di gestione dei maggiori comprensori sciistici.
Il passaggio di proprietà è avvenuto nel segno della continuità con la conferma dei precedenti vertici aziendali, tra cui il direttore generale Luisella Bourlot e il presidente, Giovanni Brasso, storico proprietario della stazione sciistica, dopo averne rilevato la maggioranza nel 2006 da una società facente capo alla famiglia Agnelli.
Nel suo intervento Brasso ha illustrato le prospettive future di Vialattea, evidenziando le riflessioni sul cambiamento climatico che hanno portato la Sestrieres SpA a commissionare un’analisi al Centro studi sulla neve di Meteo France, i cui esiti hanno evidenziato la sostenibilità di lungo termine dell’attività sciistica nel comprensorio, pur evidenziando l’aumento della frequenza delle stagioni di difficili gestione e la riduzione delle cosiddette finestre fredde, ossia dei periodi ottimali per l’utilizzo dell’impianto di innevamento programmato. Lo studio, ha affermato Brasso: “Permetterà di programmare in maniera intelligente gli investimenti, facendo atterrare i nuovi impianti di risalita e di innevamento solo nei siti in cui potranno essere sfruttati nel tempo, individuando le aree in cui l’evoluzione climatica renderebbe gli investimenti impiantistici inutili. Lo studio permetterà di ripristinare le aree sfruttate quando le condizioni climatiche lo consentivano, ma che ora, vista l’evoluzione climatica, devono doverosamente essere restituite all’ambiente”.
La strategia futura vedrà quindi investimenti focalizzati sulle aree a maggior garanzia climatica, con particolare attenzione all’impianto di innevamento, per il quale è già stato deliberato un importante pacchetto di investimenti per il prossimo triennio. I nuovi impianti di innevamento richiederanno adeguate disponibilità idriche ed energetiche per sfruttare al meglio le più ridotte “finestre fredde”, permettendo la preparazione del più ampio numero possibile di tracciati. I generatori di ultima generazione consentiranno, inoltre, una sempre più efficiente produzione di neve alle temperature marginali.
Sul fronte della destagionalizzazione Brasso auspica una progressiva trasformazione delle “seconde case” nelle “prime case da utilizzare nel periodo estivo”, soprattutto per chi ha meno impegni lavorativi e per chi ha possibilità di lavorare in maniera flessibile. La vicinanza con Torino è strategica e consente di valutare anche i vantaggi economici ed ambientali legati al minor utilizzo degli impianti di condizionamento nelle abitazioni cittadine. Questo cambiamento “che al momento rappresenta solo una suggestione – ha evidenziato Brasso - potrà avvenire solo se le amministrazioni saranno in grado di fornire servizi eccellenti e trasporti adeguati, dando così ai propri territori grandi opportunità di crescita.”
Sul fronte dei dati relativi all’andamento delle ultime stagioni è stato evidenziato come la scorsa stagione, pur non avendo raggiunto i livelli di presenze degli ultimi inverni pre-covid, grazie all’incremento delle tariffe skipass, sia stata la migliore in termini di incassi, con un dato di 27.626.540,12 €, che ha superato il precedente primato della stagione 2016/2017 di 25.501.082,22 €. Analizzando i dati suddivisi nelle quattro aree sciistiche di Sestriere, Sauze d’Oulx, San Sicario e Claviere-Cesana è aumentata la preponderanza delle prime due che nel 2016/2017 rappresentavano già circa l’84% degli incassi, percentuale salita all’86% nell’ultima stagione.
I dati si confermano analoghi sul fronte dei primi ingressi, con una perdita di attrattività più spiccata per l’area di San Sicario e una crescita per quella di Sestriere, l’unica che con 580.975 primi ingressi nella passata stagione, ha superato il dato della stagione 2018/2019. Complessivamente i dati, con 1.061.012 primi ingressi hanno evidenziato una crescita di quasi il 20% rispetto all’inverno 2021/22, pur non raggiungendo i livelli delle ultime stagioni pre-covid che avevano già evidenziato una tendenza decrescente.
Anche il dato relativo ai passaggi complessivi sugli impianti, pari a 11.236.891, conferma una crescita di circa il 15% rispetto all’inverno 2021/2022. In questo caso si registra una sostanziale tenuta delle aree di San Sicario e Claviere-Cesana, che rappresentano circa il 25% dei passaggi complessivi, con la crescita di Sestriere, passato dal 44% al 46% avvenuta prevalentemente a sfavore di Sauze d’Oulx. Anche in questo caso i numeri sono inferiori al periodo pre-covid, con il dato record di 13.813.126 passaggi della stagione 2016/2017 cui è seguita una tendenza decrescente per gli inverni successivi con 12.009.514 passaggi nella stagione 2018/2019.
I dati evidenziati confermano quindi la sostanziale ripresa del settore dopo i difficili anni dell’emergenza sanitaria. Tuttavia, a differenza di quanto registrato in altri maggiori comprensori sciistici italiani, come ad esempio le aree sciistiche del Dolomiti Superski, i livelli di primi ingressi e passaggi non hanno ancora superato i primati degli ultimi inverni pre-covid.
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