"All'inferno e ritorno", l'intervista speciale a Lisa Vittozzi: "Gli attacchi di panico, i pensieri sul ritiro e poi..."

Foto di Redazione
Info foto

Pentaphoto

Biathlonl'intervista

"All'inferno e ritorno", l'intervista speciale a Lisa Vittozzi: "Gli attacchi di panico, i pensieri sul ritiro e poi..."

Eurosport/Discovery+ ha messo a disposizione degli appassionati un approfondimento molto interessante sulla storia recente della vincitrice della Coppa del Mondo, passata dal sogno sfiorato nel 2019 agli anni più difficili, sino alla rinascita nelle ultime due stagioni. "I Giochi Olimpici di Pechino il momento più basso, ai Mondiali di Nove Mesto mi sono sentita invincibile".

Da quest'oggi disponibile on demand sulla piattaforma Discovery+, e presto anche sui canali lineari di Eurosport, “Lisa Vittozzi – All'inferno e ritorno” è un'intervista decisamente speciale, realizzata nella sua Sappada, per fare capire da cosa sia passata davvero la campionessa azzurra che negli ultimi mesi ha coronato i sogni di una carriera intera, dal primo titolo mondiale a livello individuale al suo grande obiettivo, la Coppa del Mondo generale alzata al cielo di Canmore.

Il percorso di Lisa ai massimi livelli è ormai di un decennio, ma gli ultimi cinque anni sono stati vissuti letteralmente sulle montagne russe dalla 29enne friulana, che nel 2019 è arrivata ad un soffio dalla sfera di cristallo assoluta, poi vinta dalla compagna Dorothea Wierer, prima di sprofondare nel baratro e arrivare ad un passo dal ritiro, dilaniata dai dubbi e una serie di problematiche che “mi hanno portata a pensare di smettere dopo i Giochi di Pechino 2022, il punto più basso per me visto che ormai non mi divertivo più, c'era tanta sofferenza e stavo proprio male.

Dopo quell'avventura olimpica mi sono detta che avrei dovuto ricominciare da capo e ho pensato di poterlo fare con un altro quadriennio davanti. Ho avuto la forza di chiedere aiuto ad un mental coach, dopo non essermi resa conto degli attacchi di panico che mi colpivano; non avendone mai avuti prima, ho sottovalutato tutto e ovviamente arrivavano sempre durante le gare. Lavorando su me stessa e capendomi di più, sono riuscita a superare anche quello”.

Dall'annata 2022/23 è cambiato di nuovo tutto, è tornata la vera Lisa, anzi con maggiori sicurezze e un supporto che è risultato determinante sul piano tecnico come quello dell'allenatore finlandese Jonne Kahkonen: “Il ritorno alla vittoria, nell'Individuale di Ruhpolding, è stato un sollievo perchè non era scontato tornare ai miei livelli, a quel punto ho capito che il peggio era passato. I Mondiali di Oberhof? L'oro in staffetta è stato pazzesco, sono partita in ultima frazione con la voglia di portare le mie compagne al successo tanto di aver pensato che, se fossimo state davanti all'ultimo cambio, avremmo certamente vinto”.

Se Canmore è stata la chiusura perfetta (“mi sentivo così bene che ho deciso di fare all-in, ovvero pensare di non avere niente da perdere anche se la coppa era il mio vero obiettivo dalla prima gara”), i campionati del mondo di Nove Mesto sono stati un'altra consacrazione assoluta, con l'oro nell'Individuale e le altre splendide medaglie di una rassegna nella quale Vittozzi è stata l'unica a contrastare lo squadrone francese. “E pensare che la giornata del titolo mondiale era iniziata male, perchè ho avuto un problema tecnico al fucile: in quel periodo mi sentivo quasi invincibile e ho affrontato quindi anche quella gara con spensieratezza, tanto che all'ultimo giro dell'Individuale avevo il sorriso.

Mi sono detta: Lisa, ce l'hai fatta”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
335
Consensi sui social