Benedikt Doll: "Ero convinto che avrebbe vinto Johannes" - Martin Fourcade: "Ho perso, niente scuse"

Benedikt Doll: “Tutto questo è incredibile. L’anno scorso ho ottenuto buoni risultati, compreso l’argento in staffetta, ma vincere la medaglia d’oro è qualcosa di speciale. Quando ho visto Fourcade sbagliare due volte ho capito di avere una possibilità e me la sono giocata bene. Ho capito che con lo zero avrei potuto diventare campione del mondo. Infatti sono soddisfattissimo del mio tiro, soprattutto in piedi. Tuttavia, anche nel momento in cui ho tagliato il traguardo, sapevo bene che i norvegesi avevano deciso di partire per ultimi. Quindi anche se ero in testa ero conscio del fatto che non fosse ancora fatta  che avrei dovuto aspettarli. Ho guardato l’ultimo giro di Johannes sul megaschermo ed ero convinto che avrebbe vinto”.

Johannes Bø: “Ho fatto una buona gara, ma è chiaro che il risultato mi lascia l’amaro in bocca. Perdere un oro per sette decimi è davvero frustrante, ma l’argento non mi dispiace. So di avere una lunga carriera davanti a me e non ci sarà sempre qualcuno davanti a me di 7 decimi. Prima o poi tornerò a tagliare il traguardo per primo. Cosa è successo nell’ultimo giro? Ho provato a forzare, ma non avevo più forze. A un certo punto facevo quasi fatica a stare in piedi, non potevo dare nulla di più, mi sentivo morto. Domani nell’inseguimento proporrò a Doll di cooperare il più possibile per cercare di evitare che Fourcade ci raggiunga”.

Martin Fourcade: "Complessivamente non ho disputato una cattiva gara, ma ho commesso due errori e così non si può certo vincere, anche facendo un ottimo tempo sugli sci. Quando ho tagliato il traguardo ero convinto che non sarei andato oltre a un piazzamento nella top ten. Poi, con l’evolvere della situazione, ho pensato che sarei rimasto giusto ai piedi del podio. Quindi, anche se non sono soddisfatto della mia performance al tiro, mi sento sollevato nell’aver conquistato comunque una medaglia. Se le polemiche con i russi mi hanno deconcentrato? Non scherziamo, non si possono certo cercare scuse ogni volta che si perde. Semplicemente non sono stato bravo a sufficienza per vincere e la colpa è solo mia. Riguardo la staffetta mista c’è stata una grossa confusione, come se la mia posizione sul doping si fosse mischiata con quanto accaduto in pista. Quando hanno evitato la stretta di mano mi sono alterato e ho lasciato il podio, sono stato molto emotivo. La mia posizione sul doping non è contro la Russia o ristretta al biathlon, ma è molto più generalizzata. Io e Shipulin ci siamo chiariti, sia sulla mancata stretta di mano che riguardo la caduta di Loginov. Conosco Anton da 10 anni e siamo in buoni rapporti, non sarà certo quanto accaduto sul podio l’altro ieri a rovinarli. Continuo ad avere una buona opinione di lui e so che la stima è ricambiata".