Riportiamo le dichiarazioni degli atleti saliti sul podio al termine dei due inseguimenti di Östersund, sia quelli maschile che quello femminile. Le parole sono state raccolte dal sito Ibu o da media nazionali.
Gabriela Koukalova: “Sono senza parole, tutto questo è irreale. Non avrei mai immaginato di iniziare la stagione in questo modo dopo tutte le vicissitudini estive. È fantastico e mi motiva parecchio. Non mi sarei mai aspettata di reggere il ritmo di Kaisa e non mi sentivo così forte sul tracciato, di sicuro mi sono salvata al tiro. Ho cercato di sparare più rapidamente. Non mi ricordo quasi niente dell’ultimo giro, ero stanchissima e gli allenatori mi gridavano che Laura si stava avvicinando, ma sono riuscita a difendere il margine”.
Laura Dahlmeier: “Due penalità sono troppe, io penso che si potesse realizzare lo shoot-out, Dorothea lo ha dimostrato. Nell’ultimo giro sia i miei allenatori che quelli italiani ci urlavano di accelerare per raggiungere Koukalova. Se ci fossero stati 500 metri in più avrei potuto lottare per la vittoria… Forse avrei dovuto attaccare prima e allora me la sarei giocata. Indossare il pettorale giallo è bello, ma ne riparliamo a Oslo. Il mio obiettivo è rimanere in salute ed essere competitiva in ogni gara”.
Dorothea Wierer: “Ieri sera gli allenatori mi avevano detto – per scherzare – che se avessi coperto tutti e 20 i bersagli sarei salita sul podio. Non posso ancora crederci. Io non pensavo di poter lottare per il podio, ma le condizioni al poligono non erano pessime come quelle dei giorni precedenti. Nell’ultimo giro ero assieme a Laura, ma non ne avevo proprio più. Quando lei mi è scappata via in discesa, ho capito che aveva sci migliori dei miei. Allora ho badato a salvare il terzo posto e non farmi riprendere da Lena Häcki”
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Anton Babikov: “Essere sul podio con Tsvetkov è speciale, in albergo siamo compagni di stanza. Ma ieri sera non abbiamo discusso della gara di oggi. Io sono uscito a passeggiare per le strade di Östersund, lui è rimasto in albergo a guardarsi un film. Stamattina presto siamo andati a fare jogging assieme in giro per la città quando non c’era nessuno per strada. In pista mi sentivo benissimo sin dalle prime battute, ma è stata lunghissima. All’ultimo poligono ho visto che Fourcade aveva sbagliato due volte, ma non ho pensato di dover chiudere per forza i miei bersagli. Tenermi la mente libera è stato fondamentale, dopo lo zero mi sono detto “Ma è tutto vero, oppure è un sogno?”. Oggi avevamo sci perfetti, bisogna ringraziare gli skiman. Durante la competizione mi sono reso conto che Fourcade aveva sicuramente sci peggiori dei nostri, così ho capito di avere davvero la chance di mantenere il vantaggio”.
Maxim Tsvetkov: “Sapevo che il tiro sarebbe stato fondamentale e ho cercato lo zero a tutti i costi. Nell’ultimo giro ero conscio di avere Fourcade alle calcagna e il mio piano era di accodarmi a lui non appena mi avesse raggiunto per salvare il podio, invece non mi ha neppure riagganciato! Devo essere sincero, Östersund è una delle tappe che mi piace di meno. Tanto per cominciare qui il cibo non ha nessun sapore. Inoltre la pista è sempre un’incognita, a volte non c’è neve, a volte è un lastrone di ghiaccio. Dopo tutto arriviamo in Europa dopo esserci allenati a Tyumen, dove l’innevamento è sempre abbondante, e dobbiamo abituarci alle condizioni diverse”.
Martin Fourcade: "Il bilancio è contraddittorio in termini di performance, ma comunque piuttosto buono se guardiamo al risultato. Inutile negare che questa per me è stata una brutta gara, ero partito con l'idea di limitare gli errori, ma ne ho fatti subito 2. Ho sbagliato qualcosa nell’azzeramento. Questa doppia penalità mi ha fatto perdere concentrazione e all’ultimo poligono ero piuttosto nervoso. Nell'ultimo giro ho sofferto perchè gli sci non erano eccezionali, ma questo non giustifica nulla. Se non ho vinto, posso incolpare solo me stesso. Alla fine il weekend nel suo complesso è stato ottimo, anche se è un peccato aver lasciato sul piatto questi 12 punti. Vedrete che nelle prossime tappe Shipulin, Bø e Schempp si faranno vedere parecchio nelle posizioni di vertice. La stagione è ancora lunga, guai a darli già per morti"
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