Tiril "Pancake" non ha più paura di sbagliare al poligono

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Tiril "Pancake" non ha più paura di sbagliare al poligono

Eckhoff si è raccontata come mai prima, parlando dell'ansia da prestazione che le è costata la Coppa del 2020, finita nelle mani di Dorothea Wierer. La grande delusione l'aveva letteralmente bloccata a letto prima di leggere il libro di un gastroenterologo; dopo Pechino non pensa di smettere, anche perché per lei non è così facile diventare mamma.

Kvinner og Klæbo (Donne e Vestiti), la più venduta rivista femminile norvegese, è andata a trovare Tiril Eckhoff nell'appartamento a Oslo in cui vive con il fidanzato Ånund Lid Byggland. Il pretesto era quello di festeggiare i 10 anni della loro relazione, ma sono emerse diverse curiosità sulla regina dell'ultima stagione di biathlon, alla quale il popolare magazine ha dedicato la copertina di ottobre.

Se non fosse stato per il suo compagno, che ha praticato sci di fondo a discreti livelli prima di ritirarsi nel 2018, non si sarebbe ripresa dalla grande amarezza per la Coppa generale persa nel 2020. Quando nei giorni successivi Tiril non riusciva neanche ad alzarsi dal letto è stato lui ad aiutarla a reagire: “Puoi rimanere qui sdraiata a commiserarti - le disse - oppure ti alzi ed esci per diventare più forte”.

Aveva perfino pensato al ritiro per scappare dai suoi problemi: “Ero completamente fuori di testa... ma ho sempre sentito di avere molto da dare. Volevo mostrare il mio potenziale. È stata una lotta interiore”. Per prendersi la sua rivincita nel 2021, è stato fondamentale vincere l'ansia da prestazione, con cui ha convissuto per anni, tanto da arrivare a tremare nelle serie decisive in piedi, vederci doppio, vomitare dopo le gare.

Dopo aver letto “The Mind-Gut Connection” (La Comunicazione Mente Pancia) di Emeran Mayer, gastroenterologo e professore della UCLA, le si è aperto un mondo nuovo. “È stato a quel punto che ho capito di avere un problema. I sintomi fisici erano troppi forti”. La sua parte emotiva, da punto debole, che spesso prendeva il sopravvento, adesso è diventata il suo punto di forza. “Mi riescono certi ultimi giri assurdi perché dentro di me ho tante emozioni. Vorrei essere più cinica e forte ma non puoi cambiare quello che sei. Lo devi accettare”.

Da ragazza la chiamavano Tiril Pancake perché il suo viso era tondetto, compreso il fidanzato quando si sono conosciuti a Trondheim. E invece in 10 anni non si sono mai detti “ti amo”, però il signor Eckhoff capisce subito se Tiril è in una buona giornata sugli sci: “Se arriva al poligono con la stessa espressione che ha quando lavo i vestiti bianchi con quelli colorati, allora andrà bene!”.

Dopo Pechino la 31enne di Bærum non intende smettere anche se “bisogna pensare all'orologio biologico”. Non esclude di fermarsi per maternità e poi ritornare come ha fatto la connazionale Bjørgen. Anche se per lei non è così facile rimanere incinta: “Ho l'utero a forma di cuore e quindi una gravidanza sarà un po' una sfida”.

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