Quattro inseguimenti disputati in stagione e quattro vittorie. Questo il perfetto ruolino di marcia di Laura Dahlmeier, che nella giornata con in palio il titolo mondiale, ha fornito un'impressionante dimostrazione di superiorità e sicurezza.
A Oslo la tedesca ha conquistato la sua prima medaglia d'oro iridata prendendo il sopravvento sulle avversarie a partire dal terzo poligono, dove è stata l'unica fra le battistrada a mantenere pulito il suo cartellino al tiro.
Nel giro successivo la bavarese non si è risparmiata e, forte di quasi un minuto di margine sulle inseguitrici, non ha tremato neppure alla sessione conclusiva, dove ha completato lo shoot-out, incamerando il settimo e più prestigioso successo della sua carriera.
È incredibile pensare alla metamorfosi subita da questa ragazza nel corso del tempo. Sul finire del decennio scorso, quando in Coppa di Germania all'età di 15 anni si permetteva di bastonare concorrenti di due o tre primavere più mature, aveva caratteristiche completamente diverse.
Dahlmeier era infatti una pasticciona al tiro, soprattutto a terra, ma sopperiva all'imprecisione grazie a un passo sugli sci di livello superiore. Con il passare degli inverni però i tecnici teutonici sono riusciti a fornirle quella solidità in piazzola che oggi le ha consentito di ottenere una schiacciante vittoria.
Peraltro Laura si laurea campionessa del mondo all'età di 22 anni. Per trovare un'atleta altrettanto giovane capace di imporsi nel contesto iridato si deve tornare al 2008 e al successo dell'allora ventunenne Magdalena Neuner nella mass start.
Alle spalle della tedesca, la lotta per gli altri due gradini del podio ha visto emergere Dorothea Wierer, capace di conquistare la medaglia d'argento. L'azzurra si è difesa egregiamente sugli sci e ha fatto valere le sue qualità in piazzola, soprattutto in termini di rapidità di esecuzione. Mai in ambito iridato un'italiana aveva ottenuto un piazzamento così nobile.
Decisivo per salire sul podio è stato però lo zero trovato all'ultima sessione, dove invece Marie Dorin Habert e Tiril Eckhoff hanno sbagliato. Addirittura la norvegese, tornata a combinare disastri con la carabina dopo la prestazione perfetta di ieri, è sprofondata al diciassettesimo posto finale a causa di ben quattro penalità a chiudere.
La francese - leader per metà gara prima di scivolare sulle ataviche difficoltà nello standing shooting - invece si è confermata sul podio, facendo propria la medaglia di bronzo. Per ottenerla ha però dovuto superare la concorrenza di Franziska Hildebrand nei chilometri conclusivi. La tedesca si è dovuta arrendere alla superiore velocità della transalpina dopo aver realizzato una silenziosa rimonta che le ha permesso di entrare nella contesa per i metalli.
Avrebbe potuto fare altrettanto anche la connazionale Franziska Preuß se non fosse stata vittima di un problema alla diottra al terzo poligono, a causa del quale ha perso una ventina di secondi. La bavarese alfine ha concluso sesta, superata in volata dalla convincente Olena Pidhrushna.
Settima Kaisa Mäkäräinen, troppo incostante al tiro per poter rappresentare un fattore nella corsa al podio. La finlandese si è piazzata settima precedendo Veronika Vitkova.
Per la prima volta in stagione Gabriela Soukalova conclude fuori dalla top ten. La ceca ha sbagliato ben 4 volte a terra, raddrizzando poi parzialmente la sua performance nella seconda metà di gara, ma si è dovuta accontentare dell'undicesimo posto.
Fra le atlete superate dalla ventiseienne boema nelle battute finali c'è anche Lisa Vittozzi (0+1+0+1). In un format a lei molto congeniale, la ventunenne veneta di scuola friulana ha capitalizzato al meglio quanto di buono fatto nella sprint, arrivando a lottare per un piazzamento fra le dieci per la prima volta in carriera. La giovane azzurra ha infine concluso 13^, ottenendo comunque il suo miglior risultato nel massimo circuito. Si sono invece espresse sulla falsariga della sprint Karin Oberhofer (2+0+2+0), 31^, e Federica Sanflippo (1+0+3+3), 50^.
Soukalova ha ancora un margine di sicurezza nella classifica generale di Coppa del Mondo, dove comanda con 956 punti, contro gli 850 di Dorin Habert e gli 834 di Wierer. Quest'ultima è sempre più vicina a concludere sul podio, poiché Mäkäräinen - quarta - è a quota 715 con Hildebrand quinta a 670, Pidhrushna sesta a 659 e Dahlmeier settima a 654.
Si è invece riaperta la Coppa di specialità dell'inseguimento, per la quale ci sarà grande lotta nell'appuntamento finale di Khanty-Mansiysk. Soukalova mantiene il pettorale rosso con 312 punti, ma Wierer è salita a quota 300. Terza incomoda Dorin Habert con 277.
Ora due giorni di pausa. Le ostilità riprenderanno alle ore 15.30 di mercoledì 9, quando andrà in scena l'individuale femminile.
MONDIALI OSLO 2016 - INSEGUIMENTO FEMMINILE
1. DAHLMEIER Laura [GER] (0+0+0+0) 30'49"2
2. WIERER Dorothea [ITA] (0+1+1+0) a 48"3
3. DORIN HABERT Marie [FRA] (0+0+2+1) a 57"3
4. HILDEBRAND Franziska [GER] (1+0+0+0) a 1'01"8
5. PIDHRUSHNA Olena [UKR] (0+0+1+0) a 1'18"6
6. PREUß Franziska [GER] (0+0+0+0) a 1'19"0
7. MÄKÄRÄINEN Kaisa [FIN] (2+0+2+0) a 1'40"0
8. VITKOVA Veronika [CZE] (1+0+2+0) a 1'42"5
9. DZHYMA Juliya [UKR] (0+0+1+0) a 1'48"2
10. DUNKLEE Susan [USA] (0+1+3+0) a 1'52"5
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MEDAGLIERE DOPO 5 GARE DI 11
3-1-1 (5) - FRANCIA
1-2-2 (5) - NORVEGIA
1-1-1 (3) - GERMANIA
0-1-0 (1) - ITALIA
0-0-1 (1) - UCRAINA
Inseguimento F WCH Oslo (NOR)
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Il programma e gli orari dei Mondiali di biathlon di Oslo Holmenkollen
Lunedì 7 Marzo 2016Biathlon - Mondiali Oslo 2016
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Sabato 5 Marzo 2016Biathlon - Mondiali Oslo 2016
Elenco biathlete convocate per i Mondiali di Oslo [Aggiornato 2/3, ore 17.30]
Mercoledì 2 Marzo 2016BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Alpe di Siusi | 22/24 | 50-80 cm |
Comelico superiore | 29/33 | 10-45 cm |
Ghiacciaio Presena | 29/30 | 20-70 cm |
Sestola | 13/14 | 80-100 cm |
Madesimo | 10/11 | 20-30 cm |
Klausberg | 11/11 | 35-84 cm |
Paganella | 19/20 | 35-45 cm |
Folgaria | 25/26 | 30-50 cm |
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