Baby break per Elana Meyers-Taylor, mentre la rivale Humphries vuole lasciare il Canada per gli Stati Uniti

Baby break per Elena Meyers-Taylor, mentre la rivale Humphries vuole lasciare il Canada per gli Stati Uniti
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Baby break per Elana Meyers-Taylor, mentre la rivale Humphries vuole lasciare il Canada per gli Stati Uniti

Si preannuncia un inverno ricco di colpi di scena per il mondo del bob femminile. Le due grandi protagoniste degli ultimi due quadrienni olimpici la statunitense Elana Meyers-Taylor e la canadese Kaillie Humphries, hanno annunciato grandi cambiamenti.

La prima infatti non sarà al via della prossima stagione perchè a marzo regalerà al marito e collega Nic Taylor il loro primogenito. "Ho reuperato pienamente dall'infortunio patito lo scorso anno - ha spiegato ai media la due volte medaglia d'argento olimpica - il prossimo inverno sarò costretta a saltare l'intera stagione ma il mio obiettivo è quello di tornare in forma già per l'anno successivo e di giocarmi il podio ai Campionati del Mondo di Lake Placid 2021 e di lottare per la medaglia olimpica di Pechino 2022."

Decisamente diverso il cambiamento della rivale Humphries che dopo aver osservato un anno di stop e aver denunciato la propria federazione per aver subito abusi e molestie, ha annunciato l'intenzione di voler gareggiare per gli Stati Uniti, la nazione d'origine del neo-marito Travis Armbruster.

"Non mi hanno garantito un posto di lavoro sereno - con queste pesanti parole la due volte campionessa olimpica aveva accusato la propria federazione già lo scorso gennaio - con queste condizioni non ci sono le basi per tornare a gareggiare." Da quel momento in poi la stessa Federazione Canadese del bob e dello skeleton era intervenuta conducendo un'indagine interna senza però mai svelare esattamente di che tipo di molestie e di abusi sia stata vittima Humphries

Giovedì scorso la fuoriclasse dell'Alberta era tornata nuovamente sull'argomento annunciando il matrimonio con l'ex bobbista Armbruster e la sua volontà di lasciare il Canada per gareggiare per gli Stati Uniti. Nel frangente Humphries aveva ringraziato tutto il popolo canadese per averla supportata nei suoi diversi successi. L'annuncio della pilota canadese ha scatenato il finimondo con moltissimi atleti di alto livello tra cui il pattinatore Patrick Chan, che si sono schierati al fianco della due volte campionessa del mondo che in poco tempo è diventata una vera e propria "eroina" contro i "sistemi forti."

Contattata direttamente da GlobalNews per sentire l'altra campana, la Bobsleigh Canada Skeleton si è trincerata dietro uno dei più classici no comment, dal momento che l'indagine interna è tutt'ora in corso

L'annuncio di giovedì scorso di Humphries non ha fatto altro che scatenare una nuova "guerra" con la propria federazione che è finita davanti alla corte del tribunale di Calgary. La bobbista la cui ultima gara internazionale è stata la competizione olimpica di Pyeongchang 2018, ha chiesto alla Bobsleigh Canada Skeleton di ottenere entro il 30 settembre il nullaosta per poter iniziare a gareggiare sotto i colori della bandiera americana. Nullaosta che gli è subito stato negato.

Humphries si è così presentata in tribunale per ribaltare la situazione ma il risultato è stato il medesimo. Il giudice di Calgary lunedì scorso ha ribadito che Bobsleigh Canada Skeleton ha tutti i diritti per poter decidere se un proprio atleta possa essere lasciato libero o meno di gareggiare per un'altra nazione.

La bobbista canadese è chiaramente rimasta delusa dal verdetto del tribunale ma ha aggiunto che farà appello anche a costo di perdere un'altra stagione agonistica. Nel frattempo Humphries prenderà ugualmente parte ai trails statunitensi di spinta seppur in veste di ospite.

Dall'altro lato la Bobsleigh Canada Skeleton è tornata a tendere la mano nei confronti della propria atleta confermandole il pieno supporto per le prossime stagioni, "Il nostro compito è quello di sostenere i campioni e Kaillie è una di questi - ha spiegato il direttore agonistico Chris Le Bihan - vogliamo Humphries nel nostro progetto e vogliamo sostenerla fino alle prossime Olimpiadi dove siamo sicuri che si giocherà una medaglia olimpica."

La vicenda è tutt'altro che conclusa. Il legale della bobbista canadese ha infatti comunicato che Humphries richiederà alla propria federazione, a titolo di risarcimento danni per la mancata concessione del cartellino e degli abusi e molestie ricevute in passato, un ammontare di 45 milioni di dollari

Chi spunterà questo duro braccio di ferro? Ai posteri l'ardua sentenza...

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