Si è conclusa venerdì scorso la terza tappa della Coppa di Russia, ospitata dalla pista di allenamento dell’Iceberg di Sochi, sede della ventiduesima edizione dei Giochi Olimpici.
A differenza di quanto avvenuto negli appuntamenti precedenti, il piatto forte dell’evento non è stato la gara juniores femminile, orfana di Tsurskaya e Gubanova, ma la competizione femminile open, che ha visto ai nastri partenza Adelina Sotnikova, al debutto stagionale, Serafima Sakhanovich, dominatrice della fase di qualificazione del circuito di Junior Grand Prix, Polina Korobeynikova, al ritorno in gara dopo un’assenza di quasi dieci mesi, e Maria Artemyeva, alle prese con le prove generali prima di affrontare un duplice impegno nel Grand Prix.
Il succeso è andato ad Adelina Sotnikova (196,31) che, pur non incantando, si è imposta in entrambi i segmenti di gara, dimostrando di essere sulla strada giusta per trovare la migliore condizione fisica, ma ancora lontana dal top. La campionessa olimpica, alle prese da tempo con problemi ad una caviglia, ha presentato programmi ancora non rifiniti e, per quanto concerne il libero, con una pianificazione dei salti provvisoria. In particolare, rispetto alle abitudini, ha evidenziato qualche difficoltà sul doppio axel, evitando di proporre l’abituale combinazione con il triplo toeloop. Nel programma libero sulle note di “Je Suis Malade” con la voce di Lara Fabian, ha completato un doppio axel e sei salti tripli calando vistosamente come intensità nella seconda parte della musica, ma apparendo più puntuale e presente su passi, sempre su due piedi, e trottole rispetto al programma corto (Swan Lake), in cui ha atterrato con uno step-out il triplo toeloop che avrebbe dovuto aprire la combinazione, diventata poi per necessità triplo flip/doppio toeloop.
“Si è trattato del debutto stagionale e soprattutto dalla prima gara dopo i Giochi Olimpici”, ha dichiarato la campionessa olimpica al termine della competizione, “E’ passato tanto tempo dall’ultima competizione che ho disputato ed è stato piacevole assaporare nuovamente il clima della gara. Il risultato è stato positivo e mi auguro di potermi esprimere in maniera migliore nel prossimo appuntamento. Sono ancora alle prese con un piccolo infortunio, non facile da lasciarsi alle spalle, ma che almeno nel programma libero non mi ha dato problemi. Ho avuto un riscontro positivo dagli spettatori e dai giudici che mi hanno fatto capire come tutto sia stato preparato al meglio. Aspetto con impazienza di gareggiare nel Grand Prix”.
In seconda posizione, si è piazzata una Serafima Sakhanovich (183,85) meno brillante del solito e a corto di fiato nella parte finale del programma libero in cui è rovinosamente caduta su un tentativo di triplo lutz ed ha poi pasticciato su trottola rovesciata e combinata con ingresso in salto. Nel primo segmento di gara, invece, è caduta sul triplo flip che avrebbe dovuto aprire la combinazione, ma, come se nulla fosse, ha poi attaccato al triplo lutz un discreto triplo toeloop. A margine, va rimarcato come l’allieva di Eteri Tutberidze abbia ottenuto il migliore punteggio tecnico in entrambi i programmi.
Il podio è stato completato dalla sedicenne Diana Pervushkina (156,86), che ha preceduto Maria Artemyeva (150,86), leggermente in crescita rispetto alle ultime apparizioni, e Alsu Kayumova (145,90), autrice del terzo libero. Polina Korobeynikova (136,69) non è andata oltre la settima posizione La diciottenne moscovita, archiviato un buon programma corto in cui ha presentato una combinazione triplo salchow/triplo toeloop, è completamente naufragata nel libero caratterizzato da due rovinose cadute e da tanti salti tripli privi della rotazione richiesta.
Non sono mancati i motivi di interesse anche nella competizione riservata alle coppie di artistico in quanto, oltre alla prima uscita stagionale di Ksenia Stolbova/Fedor Klimov (208,88), c’era curiosità per il debutto assoluto del nuovo sodalizio, fortemente voluto da Nina Mozer, composto da Natalja Zabijako e Yuri Larionov (174,82).
Nel programma corto, i vice campioni continentali, mondiali e olimpici hanno pagato lo scotto del ritorno in gara pasticciando sul triplo toeloop in parallelo (atterraggio con step-out di Klimov) e chiudendo con una caduta il triplo flip lanciato, ma hanno poi pattinato, sulle note di “Notre-Dame de Paris”, un libero di eccellenza evidenziando solidità su tutti gli elementi e, soprattutto, una velocità non in possesso di altre coppie nel panorama internazionale. In particolare, vanno rimarcati i miglioramenti sul triplo twist, elemento inserito nei programmi di gara praticamente un anno fa e progressivamente diventato sempre più ampio e sicuro.
Zabijako/Larionov (174,82) hanno da subito impressionato per la solidità su salti in parallelo e lanciati, mostrando un reverse lasso già da primi della classe che, in qualche modo, ha compensato la scelta di presentare il twist doppio anziché triplo. Peraltro, il punteggio è stato condizionato dagli episodici problemi nel programma libero sulla spirale della morte esterna indietro e sulla trottola in coppia che sono andate entrambe a zero.
In campo maschile, si è nettamente imposto il ventunenne Gordei Gorshkov (212,39), che, in attesa di ricevere una chiamata per il Grand Prix, ha avuto facilmente ragione del diciottenne moscovita Evgeni Vlasov (181,05) e del deludente allievo di Eteri Tutberdize Moris Kvitelashvili (178,27), completamente abbandonato dal triplo axel e non a suo agio come in altre occasioni sul quadruplo toeloop.
Nella danza, invece, facile successo per la coppia di Togliatti Evgenia Kosigina/Nikolai Moroshkin (140.30), già netta vincitrice della prima tappa del circuito. Gli allievi di Oleg Sudakov hanno nuovamente preceduto con ampio margine Margarita Belyakova/Dmitry Volkov (100.88), coppia di stanza a Nizhny Novgorod.
A livello junior, la gara femminile è stata dominata dalla dodicenne di San Pietroburgo Elizaveta Nugumanova (186,07), che si nettamente imposta in entrambi i programmi di gara, completando nel libero due doppi axel e sette salti tripli, comprese le combinazioni triplo rittberger/triplo rittberger e doppio axel/triplo toeloop/doppio toeloop. L’allieva di casa Mishin è apparsa però spesso al limite con la rotazione dei salti e, non a caso, si è vista giudicare sotto ruotato il secondo triplo lutz presentato nel segmento più lungo di gara.
Nugumanova ha preceduto la coetanea nonché nuova compagna di allenamento Sofia Somodurova (165,07) e le concittadine, ma esponenti della scuola rivale (Academy), Stanislava Konstantinova (159,32) ed Elena Pavlova (153,31).
Nella danza, i giovani finalisti di Junior Grand Prix Alla Loboda/Pavel Drzod (144,64), coppia allenata a Mosca da Ksenia Rumiantseva, hanno preceduto Sofia Evdokimova/Egor Bazin (138.58), binomio di Togliatti capace di imporsi nella prima tappa disputata a Samara.
In campo maschile, successo per l’interessante Petr Gumennyk (211,52), dodicenne di San Pietroburgo già in possesso di tutti i tripli, axel escluso, e in grado di eseguire trottole di qualità con tanto di posizione biellmann. Il giovane allievo di Tatiana Mishina ha preceduto il diciassettenne Vladislav Tarasenko (207,28), capace di completare nel segmento più lungo di gara un quadruplo salchow e due tripli axel. Il terzo posto è andato a Vladimir Samoilov (202,42), autore del migliore punteggio tecnico nel programma libero grazie a due doppi axel e sette salti tripli ben eseguiti.
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