Patrick Chan e Weaver/Poje "sul velluto" nei Campionati nazionali canadesi

Patrick Chan e Weaver/Poje 'sul velluto' nei Campionati nazionali canadesi
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Figure skating - Canadian National Championships 2016

Patrick Chan e Weaver/Poje "sul velluto" nei Campionati nazionali canadesi

Lo “Scotiabank Centre” di Halifax in Nuova Scozia è stato teatro dei Campionati nazionali canadesi. Nell’occasione, non è mancata qualche sorpresa, ma gli elementi di punta del movimento non hanno, chi più chi meno, deluso le aspettative.

In campo maschile, Patrick Chan (295.67) ha archiviato l’ottavo titolo della carriera in categoria maggiore confermando un’imbattibilità che tra le mura amiche dura dall’ormai lontano 2008. La lieta novella riguarda il programma corto, eseguito per la prima volta in stagione senza sbavature. Il venticinquenne di Toronto ha presentato in entrambi i segmenti di gara la pregevole combinazione quadruplo toeloop/triplo toeloop completando in due giorni tre ottimi quadrupli toeloop. Rispetto a quanto annunciato alla vigilia, sono mancati all’appello il secondo triplo axel del programma libero e il triplo flip finale, eseguito doppio anziché triplo. Nel complesso, Chan ha palesato una condizione fisica in chiara crescita rispetto alle precedenti uscite e, soprattutto, è apparso più pronto mentalmente ad affrontare al meglio l’impegno agonistico. Di conseguenza, la ruggine generata da un anno abbondante di inattività può considerarsi un problema superato.

La battaglia per la seconda posizione non ha rispettato i pronostici della vigilia. L’atteso Nam Ngueyn, vincitore del titolo nel 2015 in contumacia di Chan, è stato completamente abbandonato dai salti quadrupli collezionando tre rovinose cadute su altrettanti tentativi. Peraltro, la scelta di tornare al programma corto della passata stagione non ha pagato i dividendi, fermo restando la difficoltà ad affrontare un pezzo di Bach nel segmento più lungo di gara. A conti fatti, il diciassettenne di origini vietnamite ha perso il podio per via di valutazioni nettamente più basse rispetto alla concorrenza sulle componenti del programma, fatto che renderà necessaria un’attenta analisi della situazione.

L’allievo di Brian Orser non è andato oltre la quarta posizione surclassato dall’incredulo Liam Firus (237.20) e dal redivivo Kevin Reynolds (236.18), tornato ad esprimersi su discreti livelli dopo essere rimasto a lungo inattivo per via di un'interminabile trafila di infortuni. Sia l’uno che l’altro, nonostante abbiano avuto il merito di “contenere”  il distacco dal vincitore in meno di sessanta punti, hanno infarcito i programmi di errori di vario genere evidenziando grosse difficoltà su triplo axel e salti quadrupli.


Nella danza, Kaitlyn Weaver ed Andrew Poje (191.73) hanno conquistato il secondo titolo consecutivo raggiungendo valutazioni stellari sul grado di esecuzione di ciascun elemento e sulle componenti del programma. Nella sola danza libera, i vincitori delle ultime due finali del Grand Prix hanno raccolto ventisei “dieci” sui quaranta a disposizione.

A seguire, si sono piazzati Piper Gilles e Paul Poirier (179.82), che si sono tranquillamente confermati la seconda forza del movimento, mentre la lotta per il gradino più basso del podio si è decisa sul filo dei decimi ed ha visto emergere Elisabeth Paradis/Francois-Xavier Ouellette (165.83), capaci di precedere in rimonta i più quotati compagni di allenamento Alexandra Paul/Mitchell Islam (165.61), che hanno dilapidato un vantaggio di oltre cinque punti accumulato nella short-dance. Di sicuro, rimpiangeranno a lungo il sollevamento in curva finale eseguito con enorme affanno.


Tra le coppie di artistico, Meagan Duhamel ed Eric Radford (221.75) si sono imposti per il quinto anno di fila confermando però di essere più vulnerabili rispetto alla trionfale stagione passata. Nell’occasione, c’è stato qualche passaggio a vuoto sugli elementi di salto in parallelo, triplo lutz compreso, ed è stata presentata una versione del programma libero che non contempla il quadruplo lutz lanciato. Discreta si è, invece, rivelata l’esecuzione del quadruplo salchow lanciato, mentre twist e sollevamenti sono stati impeccabili.

Julianne Sèguin e Charlie Bilodeau (221.40) si sono piazzati in seconda posizione contenendo il distacco dai titolati connazionali nell’ordine dei dieci punti. La coppia in assoluto più progredita nel corso dell'ultimo anno ha pattinato un programma libero senza la benché minima sbavatura palesando elevata qualità su ciascun elemento, con nota di merito per i salti in parallelo.

Sul gradino più basso del podio si sono accomodati Lubov Iliushechkina e Dylan Moscovitch (204.22), autori della migliore gara della breve carriera fianco a fianco. Tirati a lucido come mai, hanno commesso un solo errore degno di nota pasticciando su quella che nelle intenzioni sarebbe dovuta essere una combinazione triplo toeloop/doppio toeloop (due salti doppi per Iliushechkina). In particolare, ha rubato l’occhio la perfetta esecuzione dei salti lanciati e dei sollevamenti.

Kirsten Moore-Towers e Michael Marinaro (183.58) non sono andati oltre la quarta posizione con ampio distacco dal podio. L’incipit del programma corto è stato caratterizzato da un’insolita caduta in coppia nella fase di preparazione del triplo twist, che ha poi condizionato in negativo l’intera gara.


In campo femminile, ha regnato sovrana l’incertezza, ma alla fine è stato l'attuale tasso tecnico a fare la differenza. Il successo è andato ad Alaine Chartrand (201.99), per la prima volta sul gradino più alto del podio.  La ventenne di Prescott ha concluso al posto d’onore entrambi i segmenti di gara ed ha avuto il merito di evitare gli abituali vuoti di sceneggiatura sugli elementi di salto rinunciando saggiamente al triplo axel.  Archiviato un programma corto di rara pulizia e precisione, l’allieva di Michelle Leigh e Brian Orser ha presentato due doppi axel e sette salti tripli nel segmento più lungo di gara, compreso un flip preso dal filo errato ed un triplo toeloop sotto-ruotato.

La campionessa uscente Gabriella Daleman (197.99),grazie al migliore programma libero, si è piazzata in seconda posizione riuscendo a precedere per soli dodici centesimi Kaetlyn Osmond (197.87), vincitrice dello short-program. Determinante, a favore dell’allieva di Lee Berkell e Brian Orser, si è rivelata la migliore padronanza dei salti tripli che le ha consentito di supplire alla superiorità artistica e in termini di qualità di pattinaggio palesata da Osmond.

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