Nella serata di giovedì, si alzerà il sipario sulla finale della ventunesima edizione del Grand Prix di pattinaggio di figura. Le gare, per il secondo anno consecutivo, si svolgeranno presso il CCIB (Centre de Convencions Internacional de Barcelona) di Barcellona, impianto dalla capienza di 5.500 spettatori adattato ad hoc per l’occasione.
Va ricordato che per il settimo anno consecutivo le finali senior e junior si disputeranno in contemporanea nella medesima località. La gare junior avranno inizio nel pomeriggio di giovedì.
A margine, non può passare inosservato che tra i vincitori della passata edizione sarà assente la sola Elizaveta Tuktamysheva.
Alla luce di quanto mostrato nel NHK Trophy di Nagano, l’indiscusso favorito resta il campione uscente Yuzuru Hanyu. Il ventunenne nipponico avrà l’ennesimo appuntamento con la storia in quanto potrebbe diventare il primo uomo ad imporsi in tre finali consecutive.
Come avvenuto dodici mesi or sono, il ruolo di principale alternativa toccherà al padrone di casa Javier Fernandez, per la verità madrileño puro sangue. Il campione iridato in carica, ancora imbattuto in stagione, proverà ad interrompere la striscia di tre successi nipponici e a riportare in Europa un titolo che manca dal lontano 2007, quando Stephane Lambiel si impose a Torino.
Non parte battuto il canadese Patrick Chan, capace di sconfiggere Yuzuru Hanyu a Skate Canada e, in passato, in grado di conquistare due successi in finale.
Il novero dei partecipanti sarà completato da tre atleti al debutto nell’atto conclusivo della categoria maggiore. Oltre a Yuzuru Hanyu, il Giappone potrà contare sul progredito Daisuke Murakami e su Shoma Uno, atleta più giovane in gara nonché vincitore dell’ultima finale di Junior Grand Prix. Dopo un incipit stagionale col botto, sarà della partita anche il cinese Boyang Jin, pattinatore più estremo di sempre.
Il tasso tecnico della competizione si annuncia stellare. Nella somma dei due programmi, infatti, tutti i partecipanti annunciano almeno tre salti quadrupli.
Mao Asada proverà a diventare la prima donna in grado di conquistare cinque successi in finale. Tuttavia, tra le atlete qualificate, tutte vincitrici di una tappa nel corso della stagione, la giapponese è l’unica a non avere superato la soglia dei duecento punti.
Il pronostico appare complesso in quanto nessuna atleta si presenterà a Barcellona da imbattuta, senza dimenticare che i risultati degli scontri diretti rendono la situazione ancora più intricata.
Gli Stati Uniti, privi della vittoria dall’ormai lontano 2010, ripongono speranze importanti in Gracie Gold, che però prenderà parte alla prima finale della carriera dopo la rinuncia dello scorso anno per via di problemi fisici. La più navigata connazionale Ashley Wagner, sembrerebbe porsi un gradino al di sotto, ma è sempre salita sul podio tra il 2012 e il 2014.
La Russia, detentrice del titolo, potrà contare sulle sedicenni Elena Radionova, seconda dodici mesi or sono, ed Evgenia Medvedeva, altra debuttante. In particolare, la vincitrice della finale di Junior Grand Prix della passata stagione è stata la più costante nella fase di qualificazione, ma la campionessa nazionale russa in carica è stata la sola spingersi oltre i 210 punti, stabilendo nella Rostelecom Cup il primato assoluto di punti del circuito, finali comprese.
Il Giappone potrà contare anche su Satoko Miyahara, reduce dal trionfo nel NHK Trophy di fine novembre, che le ha garantito la prima presenza in finale della carriera.
In contumacia dei cinesi Sui/Han, costretti al ritiro per via dei problemi fisici di Wenjing Sui, tre coppie sembrerebbero avere margine sulla concorrenza. Il primo scorcio di stagione, infatti, propone come favoriti i canadesi Meagan Duhamel/Eric Radford, detentori del titolo ed unici ad essersi imposti in due atti di qualificazione, i russi Ksenia Stolbova/Fedor Klimov, secondi nella scorsa edizione e tornati ad esprimersi su livelli di eccellenza nella Rostelecom Cup, e i connazionali Yuko Kavaguti/Alexander Smirnov, coppia che ha raccolto il maggiore numero di punti nelle due tappe disputate.
Un gradino al di sotto, si pongono i sodalizi cinesi Peng Cheng/Hao Zhang e Xiaoyu Yu/Yang Jin, in lotta per la corona di seconda coppia del movimento asiatico ed entrambi presenti nella precedente finale.
Il quadro dei qualificati è completato dai canadesi Julianne Seguin/Charlie Bilodeau, vincitori dell’ultima finale di Junior Grand Prix, e dagli statunitensi Alexa Scimeca/Chris Knierim, che, dopo otto anni di assenza, hanno riportato il movimento a stelle e strisce nel giro che conta.
Sulla carta quattro coppie dovrebbero lottare per il successo, nonostante sia difficile sbilanciarsi riguardo chi partirà con i favori del pronostico. I canadesi Kaitlyn Weaver/Andrew Poje, detentori del titolo, sono gli unici ad avere raggiunto la finale senza sconfitte battendo a Skate Canada gli statunitensi Maia Shibutani/Alex Shibutani, autori qualche settimana dopo del punteggio più alto in assoluto della fase di qualificazione, e nella Rostelecom Cup gli italiani Anna Cappellini/Luca Lanotte, ad oggi i migliori del lotto nella danza libera. Gli statunitensi Madison Chock/Evan Bates sono, invece, stati gli unici a superare i settanta punti nella short dance e, dopo avere archiviato la qualificazione perdendo nella Cup of China dalla coppia italiana, hanno avuto a disposizione un mese abbondante per sistemare quanto non funzionava nei programmi di gara.
I debuttanti statunitensi Madison Hubbell/Zachary Donohue e i russi Ekaterina Bobrova/Dmitri Soloviev, sfruttando la rinuncia alle tappe di qualificazione dei campioni mondiali Papadakis/Cizeron, sono riusciti a strappare a sorpresa il pass per la finale, ma in questo momento non sembrano avere i mezzi per inserirsi nella lotta per il podio. Peraltro, gli allievi di Alexander Zhulin non sono mai andati oltre il quarto posto nelle quattro finali disputate in passato.
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