Al termine dei Campionati nazionali italiani, ospitati dal Palavela di Torino, è stato possibile raccogliere le parole a caldo della maggior parte dei principali protagonisti
Giada Russo - "Prima dei nazionali non ho pensato affatto alla possibilità di vincere. Sono venuta qui pensando a rimanere tranquilla, a divertirmi e di dare il meglio. Le prime gare di questa stagione non erano andate molto bene, ma ho cominciato a riprendermi dalla Merano Cup in poi. Adesso con il mio team decideremo a quali gare internazionali prendere parte, oltre ovviamente agli europei di Stoccolma. Per quanto riguarda il mio bagaglio tecnico, sto lavorando sul triplo Flip e sulla combinazione triplo Toeloop-triplo Toeloop e valuteremo se inserirli o meno nelle prossime competizioni"
Roberta Rodeghiero - "Il secondo posto non era il risultato che mi aspettavo, dati i miei piazzamenti ottenuti nelle gare finora ero data come la favorita. Purtroppo la gara è la gara, probabilmente ho sentito molto questa pressione su di me e mi sono caricata troppo di aspettative. Non sono riuscita a reggere bene la tensione, tutto qui. In allenamento non avevo problemi, a parte un momento di calo un po' di tempo fa dato dall'essere stata nel pieno della forma dall'inizio della stagione. Non è stato un problema di allenamento, ma di testa. Per quanto riguarda i campionati europei ovviamente voglio rifarmi, il mio obiettivo è entrare tra le prime dieci, l'anno scorso ero arrivata undicesima a pochissimo dal decimo posto, perciò quello è il mio obiettivo e lavorerò per cercare di raggiungerlo. Dopo Stoccolma parteciperò alle Universiadi, forse farò una gara prima dei mondiali, ma dobbiamo ancora valutare la cosa"
Ivan Righini - "Tre giorni prima dei nazionali ho cambiato stivali e lame, perché quelle che avevo prima erano davvero messe male, benché nuove. Le lame non erano dritte ma quasi incurvate e perciò sono stato costretto a cambiarle. Non sono quindi potuto arrivare a questa gara al meglio delle mie condizioni, ovviamente dovevo pattinare e dimostrare a me stesso che ero in grado di affrontare una gara a dispetto delle mie condizioni non ideali. Qui ho commesso molti sbagli ma adesso so su cosa devo lavorare. Adesso mi sto allenando ad Oberstdorf ed è dura per me, mi sono trasferito da una grande città ad un piccolo villaggio di montagna ed ho bisogno di tempo per abituarmici. È difficile per me sentir parlare tedesco tutto il tempo, quando sento qualcuno parlare russo mi sento a casa e per un attimo posso rilassare la mia mente. Inoltre, dopo le sette di sera non c'è nessuno in strada, e io ho bisogno di azione, altrimenti non avrei niente che mi possa distrarre dal pensare troppo al pattinaggio e all'allenamento, ho bisogno di concentrarmi sul pattinaggio quando mi alleno e concentrarmi sullo staccare la mente una volta finita la giornata. In Germania ho cambiato la mia tecnica di salto sotto alcuni aspetti, e ho riscontrato dei miglioramenti. Probabilmente è stato un po' più difficile con l'Axel, ma il quadruplo va già meglio in allenamento, prima quando mi allenavo con Oleg Vassiliev non ero più in grado di atterrarlo. Sicuramente lo includerò nel libero ai campionati Europei, non so se uno o due, decideremo a gennaio. Nel corto inserirò il quadruplo se la sua percentuale di riuscita in allenamento sarà abbastanza alta, e ovviamente farò l'Axel in entrambi i programmi. Dopo Stoccolma andrò alle Universiadi in Spagna e forse ad una gara alla fine di febbraio per accumulare maggiori punti nel ranking ISU"
Matteo Rizzo: - "Questi sono stati i miei primi nazionali senior, quindi a prescindere è stata un'emozione nuova per me. Pattinare qui al Palavela, essere in questo stadio, con un ottimo pubblico...mi sono sentito a casa. Mi dispiace aver commesso quell'errore nella trottola nello Short Program, però sono nel complesso soddisfatto di come ho pattinato quel programma. Oggi sono contento di aver eseguito un programma pulito e di aver ottenuto il primo punteggio tecnico della gara, è stata una sorpresa per me. Ho anche ottenuto il miglior punteggio della stagione, sono davvero felice. La mia prossima gara saranno gli europei giovanili, gli EYOF (European Youth Olympic Festival, n.d.r.) a fine gennaio, e poi i mondiali Junior. Più avanti si vedrà a quali altre gare prendere parte. Per quanto riguarda la prima parte della stagione, sono partito non molto bene al Lombardia Trophy - di solito la prima gara la prendo come un allenamento – ma dopo il Grand Prix Junior ho trovato una stabilità che mi ha aiutato a crescere sempre di più fino ad arrivare alle performance di questi giorni a Torino"
Nicole Della Monica/Matteo Guarise - "La gara ovviamente non è andata come ci aspettavamo, ma delle volte anche sbattere la testa contro il muro fa bene. Quest'anno eravamo migliorati sempre di più man mano che le gare si susseguivano, quindi probabilmente eravamo un po' nervosi per questo, ci aspettavamo che questa gara fosse ancora meglio di quella precedente. Le nostre aspettative quindi erano abbastanza alte, perché siamo in forma e in grado, anche in allenamento, di fare dei bei programmi. Forse siamo entrati in pista un po' troppo sicuri di quello che dovevamo fare, sicuramente questa esperienza ci aiuterà ad arrivare ai campionati europei al meglio. Scenderemo in pista tra le ultime coppie, vogliamo giocare bene le nostre carte e sicuramente attaccare"
Luca Lanotte - " I programmi sono andati molto bene, abbiamo cercato di riprodurre esattamente quello che facciamo in allenamento, anche se le tensioni di gara ti tagliano un po' le gambe e la sensazione è sempre differente rispetto a quella di un classico allenamento. Penso che stiamo andando nella direzione giusta, bisogna solo continuare ad allenare i programmi a livello atletico, è quella la direzione verso la quale vogliamo andare per i campionati d'Europa, vista anche la qualità e lo stile che affrontano i nostri diretti concorrenti agli europei – un programma molto etereo e delicato – mentre noi proporremo uno stile più fisico, atletico, veloce ed energico. Nella Free Dance abbiamo lavorato molto in special modo sul personaggio interpretato da Anna, dato che in Cina ci erano state mosse delle critiche, ovviamente utili e costruttive, sul fatto che il personaggio di Anna fosse troppo delicato per la musica che si andava ad interpretare, che non ci fosse connessione fra noi due. Abbiamo cercato di modificare la coreografia e la storia che c'è dietro la coreografia e abbiamo utilizzato in essa tutta l'energia che Anna sa dare. Penso che sia proprio questo ciò che abbiamo trasmesso oggi nel programma. Per quanto riguarda invece la Short Dance, i ritmi che abbiamo deciso di rappresentare non sono il Flamenco né il Paso Doble, ma il Fandango, e in questo caso il Capriccio Spagnolo di Rimsky-Korsakov. Abbiamo cercato di scegliere un pezzo unico, di fare qualcosa di diverso perché immaginavamo che le coppie di vertice facessero programmi più improntati ad un classico Flamenco o Paso Doble, che rimangono comunque programmi molto validi. Riteniamo sia più difficile trovare una musica particolare ed originale per il Paso Doble di quest'anno, con i ritmi dell'anno scorso era stato molto più facile trovare una musica diversa da un Quickstep standard. È per questo che noi abbiamo cercato di fare qualcosa di più originale e meno folcloristico, siamo consci del fatto che purtroppo in questi casi ci saranno anche critiche, non è un problema, ma l'importante è sapere di cosa si sta parlando. Il nostro è un ritmo spagnolo, se qualcuno si aspetta i classici movimenti di un Paso Doble standard è ovvio che non li troverà nel nostro programma. Gli Europei saranno la nostra prossima gara, e l'obiettivo che abbiamo è lo stesso che avevamo qui, ovvero fare la miglior performance che si possa ottenere in quel frangente di gara. Quel che sarà sarà, non ci facciamo troppi problemi per quanto riguarda il risultato, è inutile farsene, come abbiamo potuto vedere l'anno scorso ogni gara è diversa, ogni competizione è un discorso a parte ed ha gerarchie, punteggi e livelli diversi.
Charlène Guignard/Marco Fabbri: "Siamo molto contenti perché sia lo short che il libero sono andati molto bene. L'obiettivo era pattinare come a Zagabria: due programmi pattinati bene, sia a livello tecnico che sotto il punto di vista dei Components. Siamo molto soddisfatti perché abbiamo fatto davvero bene. Per quanto riguarda gli europei vogliamo ovviamente migliorare il risultato dell'anno scorso, vogliamo arrivare sempre più vicini al podio. Possiamo senza dubbio migliorare. Dal punto di vista dei livelli degli elementi non c'è nulla da cambiare, però bisogna migliorare l'esecuzione di ogni elemento, per cercare di prendere GOE sempre più elevati, e cambiare qualche transizione in entrambi i programmi, per renderli più fluidi. Negli ultimi giorni infatti ci siamo concentrati molto su questi aspetti dei nostri programmi e approfitteremo delle settimane che ci separano da Stoccolma per lavorarci ancora di più"
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