Il rinomato Pokal der Blauen Schwerter di Dresda, penultima tappa di qualificazione del circuito di Junior Grand Prix, si è concluso con il programma libero maschile, preceduto dall’atto conclusivo della competizione riservata alle coppie di artistico.
Il successo è andato a sorpresa al russo Andrei Lazukin (202,68), che si è imposto in entrambi i segmenti di gara convincendo la sua federazione a schierarlo anche nell’appuntamento di Zagabria della prossima settimana, dove con credenziali si giocherà l’accesso alla finale di Barcellona.
Il sedicenne allenato da Tatiana Mishina ha fatto valere rispetto alla maggior parte degli avversari la padronanza del triplo axel, che si è rivelata determinante per conquistare la prima affermazione della carriera nel circuito. Nel programma libero ha completato due doppi axel e sette degli otto tripli pianificati, compresi appunto un paio di tripli axel.
Lazukin, sceso in pista sulle note di “Exogenesis Symphony Part III Redemption” dei Muse, ha commesso l’unico errore degno di menzione sul salchow, eseguito doppio anziché triplo. In ogni caso, per effettuare un ulteriore salto di qualità, sarà ora necessario curare con più attenzione le trottole. In particolare, una combinata con posizioni mancanti che si ferma a livello due rappresenta un fatto anomalo per un pattinatore di alto profilo. Tra le note liete odierne, non può passare inosservato il punteggio più alto nella somma delle componenti del programma.
In seconda posizione, si è piazzato il cinese He Zhang (196,20), obbligato a vincere per strappare il ticket per Barcellona. Al diciassettenne di Changchun non è però bastato il nuovo primato di gara personale per riuscire a sfatare il tabù della vittoria. L’allievo di Xin Zhang, per la quinta volta sul podio nel circuito, ha iniziato alla grande il programma libero completando nell’ordine un ottimo quadruplo toeloop, un triplo salchow e un triplo lutz, ma ha pagato venti secondi di black-out in cui prima ha atterrato con uno step-out una combinazione triplo flip/triplo toeloop (flip preso dal filo non interno e toeloop mancante di rotazione) e poi ha concluso su due piedi un triplo lutz privo dei giri richiesti.
Sul gradino più basso del podio si è accomodato l’interessante ucraino Yaroslav Paniot (194,60), lontano parente dell’atleta non andato oltre la diciassettesima posizione nella tappa di Aichi. Il diciassettenne di Odessa, allenato negli Stati Uniti dall'illustre connazionale Viacheslav Zagorodniuk, ha fatto segnare anche nel programma libero il migliore punteggio tecnico completando due doppi axel e sette degli otto tripli pianificati, con tanto di combinazioni triplo axel/triplo toeloop e triplo flip/triplo rittberger. Così come avvenuto per Lazukin, la principale sbavatura ha riguardato il salchow, completato doppio anziché triplo.
La quarta piazza è stata occupata in rimonta dal quindicenne canadese Roman Sadovsky (192,44), che, dopo avere archiviato una prima parte di gara disastrosa, si è rifatto nel programma libero in cui ha messo insieme due doppi axel e sette salti tripli. Il vincitore della tappa di Ostrava, unico atleta ad avere ottenuto il livello più alto a disposizione su passi e trottole, ha realizzato nell’occasione il nuovo primato personale di gara. Ciò premesso, resta flebile la speranza di qualificarsi per la finale. In tal senso, il principale alleato porta il nome di Nathan Chen, talentuoso pattinatore statunitense che nell’ultimo appuntamento di Zagabria proverà a togliere punti di Grand Prix ad Andrei Lazukin, June Hyoung Lee e Shoma Uno. In realtà, il ruolo di Chen potrebbe rivelarsi ininfluente in quanto al russo e al coreano potrebbe anche bastare un quarto posto, a differenza del giapponese che non si potrà permettere di mancare le prime due posizioni. Al momento, sono già qualificati per la finale di Barcellona il cinese Boyang Jin, il russo Alexander Petrov e il giapponese Sota Yamamoto.
L’italiano Matteo Rizzo (142,58) ha chiuso la gara di Dresda al quindicesimo posto recuperando quattro posizioni rispetto al programma corto. A suo agio su trottole e passi, il sedicenne di stanza a Sesto San Giovanni ha ben eseguito un doppio axel e quattro salti tripli, tra cui due lutz. Resta il rammarico per una caduta sul triplo flip e per avere dovuto cambiare in corsa lo spartito trovando però soluzione intelligenti.
Nel programma libero delle coppie di artistico, i canadesi Julianne Seguin e Charlie Bilodeau (174,10) sono stati autori di un’autentica prova di forza che ha letteralmente annichilito la qualificata concorrenza dei russi Lina Fedorova e Maxim Miroshkin (162,12). Peraltro, a testimonianza di un livello di gara decisamente elevato per gli standard del circuito, sia gli uni che gli altri hanno migliorato i rispettivi primati personali.
Seguin/Bilodeau hanno eseguito in maniera inappuntabile la stragrande maggioranza degli elementi presentati. Impeccabili sui salti in parallelo (triplo salchow e combinazione doppio axel/doppio toeloop) e sui lanciati (triplo salchow e triplo toeloop) hanno evidenziato una crescita esponenziale sugli elementi di coppia, sollevamenti in primis.
Fedorova/Miroshkin hanno perso enorme terreno sui salti in parallelo, nonostante rispetto alle ultime uscite non abbiano combinato disatri. Tuttavia, hanno risposto al triplo salchow dei diretti avversari con un doppio flip, per non parlare della qualità di esecuzione dei salti in questione. Sul resto degli elementi, l’equilibrio è stato maggiore e i vincitori della finale di Junior Grand Prix del 2012 si sono distinti, in particolare, su triplo twist e reverse lasso, sollevamento di maggiore valore che manca al bagaglio tecnico della coppia canadese.
Seguin/Bilodeau, novità assoluta, hanno anche stravinto la partita sulle componenti del programma, surclassando nettamente Fedorova/Miroshkin su ogni singola voce. Peraltro, in tutte le gare junior di primo livello della storia, il 174,10 raggiunto oggi è secondo solamente al 175,69 ottenuto dai cinesi Sui/Han nei Mondiali di Minsk del 2012.
In terza posizione, con enorme distacco da chi li ha preceduti, si sono piazzati gli statunitensi Chelsie Liu/Brian Johnson (132,15), che hanno preceduto i russi Daria Beklemisheva/Maxim Bobrov (126,29). Entrambe le coppie, accomunate dal fatto di essere al debutto nel circuito, potranno provare a giocarsi la qualificazione alla finale nell’ultima tappa di Zagabria.
Al momento, i soli Seguin/Bilodeau e Fedorova/Miroshkin hanno la certezza di partire per Barcellona, così come i russi Gainetdinova/Alexeev, terzi ad Ostrava e secondi a Tallinn. Salvo sorprese, si aggiungeranno alla compagnia anche i russi Vigalova/Zakroev, impegnati nell’ultima tappa. Per quanto concerne gli ultimi due posti a disposizione, i pretendenti sono numerosi e la situazione è oltremodo ingarbugliata.
Approfondimenti
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