La giornata inauguarale della seconda tappa di Junior Grand Prix, ospitata dalla "Hala Tivoli" di Lubiana, è stata impreziosita dalla prestazione della russa Serafima Sakhanovich, che, nell'occasione, sempre che ce ne fosse bisogno, ha lanciato un chiaro messaggio alle principali avversarie circa le sue potenzialità.
La quattordicenne di San Pietroburgo, trasferitasi da pochi mesi a Mosca, ha dominato il programma corto valicando, per prima nella storia in una competizione juniores di primo livello, la soglia dei 40 punti nel TES (tecnical elements score). Per la verità, volgendo lo sguardo verso le gare senior, solamente Asada (42,81 con triplo axel) e Lipnitskaia (40,83) si sono spinte così lontano da quando il regolamento prevede sette elementi obbligatori. Rispetto alla passata stagione, Sakhanovich, ora allenata dallo staff che fa capo ad Eteri Tutberidze, ha evidenziato enormi miglioramenti sul triplo lutz, che è stato ritenuto corretto da parte del pannello, nonostante qualche piccolo dubbio rimanga in quanto, al momento dello stacco, l'impressione è che il filo di entrata fosse piatto e non propriamente esterno. Sfumature a parte, oltre ad aver eseguito tutti gli elementi di salto nella seconda metà della musica con tanto di braccio destro alzato su ciascun puntato, Sakhanovich si è distinta per la qualità generale di pattinaggio interpretando in maniera convincente le note di "My Sweet and Tender Beast", motivo di Evgeni Doga tratto dall'omonimo film.
L'unico problema in una giornata pressochè perfetta è stato rappresentato dalla detrazione di un punto a causa probabilmente dell'eccessiva lunghezza del brano musicale, ma si tratta di un peccato veniale cui lo staff tecnico potrà mettere mano senza problemi. Resta il rammarico in quanto, proprio per via della penalizzazione di un punto, Sakhanovich, fermatasi a 66,58, non è riuscita a ritoccare la migliore prestazione all-time in una gara juniores di primo livello, ottenuta da Elena Radionova (66.90) nei Mondiali di Sofia dello scorso marzo.
A sorpresa, il secondo posto, ad ampio distacco dalla vetta, è andato alla giapponese Yuka Nagai (58,92), apparsa enormemente progredita rispetto al passato al punto da infliggere oltre quattordici lunghezze di distacco alla più quotata connazionale Mai Mihara, vice-campionessa juniores nipponica arenatasi in nona posizione. La quindicenne di Tokyo, scesa in pista sulle note di "East of Eden", ha aperto la prova con un'impeccabile combinazione triplo toeloop/triplo toeloop ed ha poi avuto il non banale merito di eseguire senza patemi il triplo lutz preceduto dal passo.
Il podio provvisorio è stato completato da Nicole Rajicova, diciannovenne di stanza ad Hackensack dove è seguita tra gli altri da Nikolai Morozov, che si è personalmente occupato delle coreografie. La slovacca, già avvezza a gareggiare in categoria maggiore tanto da aver preso parte all'ultima edizione dei Giochi Olimpici, ha sbriciolato il primato personale attestandosi a 52,87, esattamente undici centesimi in meno rispetto al record nazionale assoluto ancora in possesso di Ivana Reitmayerova (52,98 nei Mondiali di Los Angeles del 2009, quando gli elementi obbligatori del programma corto erano otto).
La corsa per il terzo posto resta comunque aperta perchè la quindicenne russa Alsu Kaiumova (52,49), la sedicenne coreana Hwi Choi (50,15), la quasi diciottenne tedesca Nicole Schott (49,53), la sedicenne canadese Selene Zhao (49,12) e la quasi diciassettenne statunitense Leah Kaiser (47,66) sono rimaste a stretto contatto con Rajicova.
Oltre alla giapponese Mai Mihara (44,68), caduta sul triplo flip che avebbe dovuto apire la combinazione di due salti tripli, la principale delusione della giornata è stata l'attesa Jenni Saarinen (43,21), tradita, come sovente avviene per le pattinatrici di scuola finlandese, dal lutz, completato solamente singolo e, come da regolamento, giudicato elemento illegale. La quindicenne di Tampere, autrice di una pregevole combinazione triplo toeloop/triplo toeloop, è in seguito anche banalmente caduta nella fase di atterraggio del doppio axel e si è dovuta accontentare della decima posizione.
L'italiana Micol Cristini (39,76) ha chiuso il segmento di gara al dodicesimo posto, ma, dopo un'incipit molto complesso per via di un per lei inusuale passaggio a vuoto sul tentativo di doppio axel, aperto in volo e completato solo singolo, ha avuto la forza di riprendersi eseguendo senza sbavature il resto degli elementi pianificati tra cui una combinazione triplo salchow/doppio toeloop e un doppio lutz con braccio alzato.
In campo maschile, l'annunciata sfida tra il russo Evgeni Petrov (74,59) e il cinese Boyang Jin (72,21), entrambi finalisti della passata edizione, ha visto prevalere di misura il quindicenne allievo di Alexei Mishin, che ha regolato l'avversario sul punteggio tecnico e su ciascuna voce delle componenti del programma. In particolare, Petrov, pur perdendo qualche decimo rispetto a Jin per via della qualità nell'esecuzione dei salti, ha avuto nettamente la meglio sulle trottole, storicamente non il piatto forte della casa per il cinese, che, nell'occasione, ha preferito rinunciare alla combinazione aperta dal quadruplo optando, così come il rivale, per una più semplice combinazione triplo flip/triplo toeloop. Tuttavia, guardando al segmento più lungo di gara, il pronostico sembra ancora propendere per il sedicenne cinese, vincitore della finale del 2013, in quanto proprio la padronanza dei salti quadrupli potrebbe fare la differenza.
L'incerta lotta per la terza posizione ha per ora sorriso al diciannovenne canadese di origini asiatiche Anthony Kan (61,10), che ha preceduto il diciottenne statunitense Shotaro Omori (58,82), terzo nei mondiali junior di Milano del 2012, ma reduce da un'ultima stagione oltremodo condizionata dai problemi fisici, e il quindicenne debuttante russo Dmitri Aliev (56,41).
Per quanto concerne i colori azzurri, l'ancora diciassettenne Mattia Dalla Torre ha concluso lo short-program in sedicesima posizione presentando in apertura un'ottima combinazione triplo salchow/triplo toeloop e a seguire un doppio lutz preceduto dal passo e un doppio axel nella seconda metà della musica.
La seconda giornata della "Ljubljana Cup" prevede la short-dance e a seguire il programma libero maschile. L'evento si concluderà domenica con il programma libero femminile e la danza libera.
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LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
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Monte Cimone | 12/14 | 60-80 cm |
Folgaria | 25/26 | 30-50 cm |
Sestola | 12/14 | 60-80 cm |
Carezza al lago | 13/13 | 65-105 cm |
Ponte di legno | 26/30 | 20-50 cm |
Passo Costalunga | 13/13 | 65-105 cm |
Passo del Tonale | 26/30 | 20-50 cm |
Plan de Corones | 31/34 | 5-30 cm |
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