La diciottesima edizione del Finlandia Trophy, ospitata dalla "Barona Areena" di Espoo, si è conclusa con il programma libero femminile che ha consentito alla Russia di piazzare due atlete sul podio.
Il successo è andato a Julia Lipnitskaia (191,31), capace di difendere il titolo conquistato dodici mesi or sono, quando disputò la prima gara internazionale a livello senior. La quindicenne russa, dopo essersi imposta nel programma corto grazie ad una prestazione di alto profilo tecnico, si è ripetuta anche nel segmento più lungo di gara in cui ha pattinato sul tema principale della colonna sonora del film "Schindler's List" (musica di John Williams). L'allieva di Eteri Tutberidze ha commesso una piccola sbavatura sulla prima combinazione triplo lutz/triplo toeloop, atterrata con un chiaro step-out, ma poi è stata semplicemente perfetta alternando trottole di rara bellezza ed alta difficoltà a salti decisamente meglio scivolati rispetto alle abitudini.
L'impressione ricavata dal Finlandia Trophy è quella che la "fredda" e non incline all'errore Lipnitskaia possa avere in mano in ogni gara un risultato tra i 185 e i 195 punti, soglia alla portata di poche atlete. Di conseguenza, salute permettendo, il settore femminile ha trovato un'altra pretendente all'ultimo gruppo olimpico di discesa sul ghiaccio e forse alle medaglie.
L'attesa giapponese Akiko Suzuki (180,54) si è, invece, dovuta accontentare del posto d'onore, penalizzata da qualche passaggio a vuoto sugli elementi di salto del segmento più lungo di gara, che, a conti fatti, potrebbero esserle costati tra dieci e quindici punti. La ventottenne originaria della prefettura di Aichi ha comunque presentato un programma libero dall'indiscusso potenziale pattinando sulle note, per la verità un po' inflazionate, del Fantasma dell'Opera" di Andrew Lloyd Webber. Tuttavia, alla luce di quanto visto sul ghiaccio, non appare chiara la strategia relativa agli elementi di salto, comunque diversa rispetto al passato. L'intenzione potrebbe essere quella di proporre in apertura una combinazione, per lei inedita, triplo flip/rittberger semplice/triplo salchow, seguita da una combinazione doppio axel/triplo toeloop e poi dal triplo lutz, salto storicamente ostico per via del filo di entrata non propriamente esterno. Nella seconda parte del disco, invece, verrebbero eseguiti gli altri quattro elementi di salto con la possibilià di cambiare in corsa a seconda di quanto completato in precedenza. Al riguardo, però, si attendono le prossime gare per fugare ogni dubbio.
Nella prova odierna, Suzuki ha pagato dazio per via delle difficoltà evidenziate sull'atterraggio del flip della combinazione iniziale, diventata triplo flip/rittberger semplice/doppio salchow, e, nella seconda metà del programma, ha nuovamente avuto problemi con un filp, abitualmente il suo punto di forza, e con un rittberger, completato solo semplice.
Come da copione, l'allieva della leggenda nipponica Hiroshi Nagakubo ha ottenuto le valutazioni più elevate su ciascuna delle componenti del programma, facendo valere non solo esperienza e qualità interpretativa, ma sfruttando anche il ricorso ad un maggior numero di passaggi di transizione rispetto alle avversarie.
Oggi, sono arrivati importanti segnali di ripresa per la russa Elizaveta Tuktamysheva (173,45), risalita dalla sesta posizione del programma corto fino al terzo posto finale. L'ancora sedicenne allieva di Alexei Mishin è apparsa bene immedesimata nella parte del nuovo libero in cui ha pattinato sulle note di "Malaguena". Così come ventiquattro ore or sono, il primo lutz, che nei piani avrebbe dovuto aprire la combinazione con un triplo toeloop, le ha creato qualche patema ed è statp completato solamente doppio. Tuttavia, in linea con quanto avvenuto nel programma corto, Tukatamysheva è stata comunque abile ad attaccare un triplo toeloop. Da quel momento, in avanti è riuscita a completare altri cinque tripli, lutz compreso, ed ha avuto un secondo passaggio a vuoto nel finale quando ha completamente aperto un axel, eseguendo una sola rotazione. Rispetto al passato, la qualità complessiva del suo pattinaggio è apparsa migliorata e, soprattutto, le trottole sono state finalmente costruite per raggiungere i livelli più alti a disposizione, nonostante Elizaveta sia priva della flessibilità di Lipnitskaia e altre connazionali.
Ai piedi del podio si è piazzata la statunitense Mirai Nagasu (164,51), che malgrado tre elementi di salto sottoruotati ed uno degradato, è riuscita a scavalcare la più giovane connazionale Vanessa Lam (152,28), vittima di due cadute e con un elemento di salto in meno in quanto non ha eseguito l'axel obbligatorio.
Per quanto concerne la squadra italiana, Giada Russo (119,60), penalizzata da tre cadute, è comunque riuscita a mantenere la decima posizione occupata al termine dello short-program, mentre la più navigata Carol Bressanutti (110,76) ha scalato un gradino in classifica chiudendo dodicesima.
In precedenza, si è disputato il programma libero maschile con il giapponese Yuzuru Hanyu in grande spolvero.
Approfondimenti
Video
Elizaveta TUKTAMYSHEVA - Finlandia Trophy 2013 - free program
canacana12311, Domenica 6 Ottobre 2013BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
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Pinzolo | 13/14 | 5-35 cm |
Folgarida | 22/24 | 20-65 cm |
Comelico superiore | 29/33 | 10-45 cm |
Paganella | 20/20 | 35-45 cm |
Madonna di Campiglio | 18/20 | 43-92 cm |
Klausberg | 11/11 | 38-84 cm |
Abetone | 14/17 | 25-45 cm |
Obereggen | 19/20 | 10-40 cm |
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