Nel fine settimana, si sono disputate le gare senior di pattinaggio artistico del NRW Trophy, competizione di gruppo B ospitata dall'Eissportzentrum Westfalen di Dortmund.
In campo maschile, si è imposto a sorpresa il belga Jorik Hendrickx (244,69), che, persa una stagione pressochè intera per via di problemi fisici, si è ripreso alla grande togliendosi da subito soddisfazioni. Il ventitreenne di Turnhout, dopo avere strappato a Graz il primato nazionale all'icona del passato Kevin Van Der Perren, ha archiviato in Germania il successo più importante della carriera mettendosi alle spalle due grossi calibri come il kazako Denis Ten (241,91) e il russo Sergei Voronov (223,95).
Le due chiavi di volta per spiegare un risultato difficilmente pronosticabile alla vigilia sono state l'ottima padronanza del triplo axel e la capacità di ridurre gli errori al minimo supplendo con la pulizia dei programmi alla mancanza di un salto quadruplo. Hendrick ha pattinato un corto senza alcuna sbavatura eseguendo in maniera impeccabile ciascun elemento con menzione di onore per triplo axel, sequenza di passi e trottole. Nel segmento più lungo di gara ha presentato un doppio axel e otto salti tripli, tra cui due axel e due lutz, confermando i punti di forza emersi nella giornata precedente. L'unica sbavatura ha riguardato la combinazione triplo lutz/triplo toeloop, atterrata su due piedi e giudicata sotto ruotata sul secondo salto. Al di là dell'aspetto tecnico, il programma libero, pattinato sulle note della colonna sonora di "Titanic", ha effettivamente colpito per la qualità dell'interpretazione e per l'interessante coreografia, senza dimenticare l'esemplare utilizzo della parte alta del corpo.
Denis Ten, battuto dal belga in entrambe le prove, è stato penalizzato da due cadute su tentativi di quadruplo toeloop, equamente divise nei due segmenti di gara, e nel programma libero, in cui ha comunque completato un buon quadruplo toeloop e un valido triplo axel, ha aperto in volo il secondo tentativo di triplo axel, realizzando una sola rotazione. In generale, si è vista una chiara crescita rispetto alle deludenti uscite nel Grand Prix, ma, al di là degli errori, il programma libero appare ancora lontano dalla sua versione definitiva e verosimilmente verrà arricchito strada facendo con i necessari passaggi di transizione.
Sergei Voronov ha disputato una gara dai due volti. Quasi perfetto dal punto di vista tecnico nel programma corto, aperto da una sontuosa combinazione quadruplo toeloop/triplo toeloop, ha perso, invece, la bussola nel libero, come già avvenuto in altre occasioni nel corso della stagione. Il veterano russo ha mancato, infatti, l'appuntamento con il quadruplo toeloop cadendo sul primo tentativo e sottoruotando il secondo atterrato con enormi difficoltà. Inoltre, è venuto meno il secondo triplo axel, eseguito doppio. La nota dolente è però rappresentata dal programma in sè, decisamente più scolastico e meno ricco di passaggi di transizione rispetto a quanto proposto dai diretti avversari.
In campo femminile, la francese Laurine Lecavalier (173,93) ha portato a termine la migliore prestazione della carriera palesando quella solidità sugli elementi di salto che finora si era intravista solamente in allenamento. In particolare, sono arrivate risposte importanti dalla combinazione triplo toeloop/triplo toeloop, completata in tutte e due le giornate di gara, e dal triplo lutz. Nel programma libero, aperto da un'ottima combinazione triplo toeloop/triplo toeloop, la diciannovenne di Ezanville ha completato un doppio axel e sette salti tripli, tra cui due lutz. L'unica sbavatura degna di nota, rappresentata dall'atterraggio problematico di un triplo flip dal filo sospetto, non ha, peraltro, macchiato una prestazione che potrebbe proiettare la transalpina in una nuova dimensione.
La concorrenza, apparsa tre gradini al di sotto, è stata regolata dalle ceche Elizaveta Ukolova (136,87) e Anna Duskova (135,15), che ha anche preso parte senza brillare alla gara di coppia juniores insieme al partner Martin Bidar.
La diciassettenne Sara Casella, unica rappresentante italiana presente a Dortmund, si è piazzata in sesta posizione (123,00), chiudendo entrambe le prove al settimo posto. Il programma corto, aperto da una combinazione triplo lutz/doppio toeloop, è stato macchiato da una caduta sul doppio axel, mentre nel segmento più lungo di gara sono sorti problemi sugli atterraggi degli elementi di salto e, complice un doppio toeloop eseguito nella prima parte, ma pianificato triplo, sono stati presentati tre doppi toeloop, con conseguente perdita di valore per la combinazione triplo salchow/doppio toeloop eseguita nel finale. Resta, in ogni caso, la soddisfazione di avere completato due tripli salchow nella seconda parte del programma.
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