Un ritrovato Tomas Verner si impone nell'Ondrej Nepela Trophy

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Figure skating - Ondrej Nepela Trophy

Un ritrovato Tomas Verner si impone nell'Ondrej Nepela Trophy

La gara maschile della ventunesima edizione dell'Ondrej Nepela Trophy è vissuta sul duello dall'alto tasso tecnico tra Tomas Verner e Takahito Mura.

Alla fine, però, dal ghiaccio dello Zimný štadión di Bratislava è uscito trionfatore il veterano ceco, che ha lasciato intendere a presenti e non di avere intenzione di fare le cose sul serio nell'ultima stagione agonistica dell'onorata carriera.

Verner, tornato ad allenarsi in estate ad Oberstdorf con Michael Huth, è apparso un pattinatore rigenerato sia dal punto di vista tecnico che soprattutto psicologico. La prova della metamorfosi, dopo tante stagioni deludenti, si è avuta nel corso del programma libero. Infatti, dopo una partenza spettacolare con la perfetta esecuzione di una combinazione quadruplo toeloop/triplo toeloop, il ventisettenne nativo di Pisek ha tentato un secondo quadruplo toeloop completandolo solamente doppio. Nella passata stagione, l'errore l'avrebbe portato a disunirsi e ad affrontare il resto del programma con fare dimesso, ma, oggi, nella testa dell'atleta si è innescato un meccanismo differente che gli ha consentito di non commettere più il benchè minimo errore, realizzando anche senza alcun patema due ostici tripli axel.

Il ruolino di marcia finale parla di un quadruplo e sei tripli completati, oltre a trottole di buona fattura. L'unico rammarico, passo falso sul quadruplo toeloop a parte, resta quello di aver lasciato per strada un combinazione, peraltro quella che prevedeva tre salti.

Il ritrovato ceco ha, anche, fatto il vuoto su ciascuna voce delle componenti del programma interpretando in maniera esemplare un medley di tango che si sposa perfettamente con il suo stile.

Il battuto di giornata, nonostante una prestazione di assoluta qualità, porta il nome di Takahito Mura (232,62), pattinatore di seconda generazione in quanto il papà fu atleta di primo piano per il movimento nipponico sul finire degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta. Il ventiduenne di Nagoya, leader della competizione al termine del primo segmento di gara, ha lasciato qualche punto sul piatto per via di un quadruplo toeloop un po' al limite con la rotazione e per un rittberger completamente aperto e completato solo singolo, senza dimenticare la trottola combinata con cambio piede piuttosto "viaggiata". Per il resto, ha presentato due tripli axel dall'altezza siderale, uno dei quali in combinazione, portando a casa in scioltezza ben sette tripli.

Va da sè che per essere competitivo in patria, Mura avrà bisogno di aggiungere qualcosa al suo repertorio, ma, proprio a tal proposito, l'idea di proporre due quadrupli nel programma libero non può suonare così peregrina per un pattinatore che in allenamento ha dimostrato di maneggiare comodamente la combinazione quadruplo toeloop/triplo toeloop.

Nel complesso, il livello dell'ultimo gruppo di discesa sul ghiaccio si è rivelato superiore ad ogni più rosea aspettativa, come testimoniato dalle brillanti prestazioni di Peter Liebers (217,58) e Ross Miner (210,87), rispettivamente terzo e quarto classificato. Il tedesco, archiviata una caduta su un tentativo di quadruplo toeloop dalla rotazione più che sospetta, ha sciorinato il meglio del repertorio completando ben otto salti tripli, compresi due axel di elevata fattura. Tuttavia, per salire sul podio ha avuto bisogno di un regalo dello statunitense, pattinatore complessivamente superiore in termini di qualità. Lo sciagurato Miner, infatti, ha perso il conto dei tripli ripetuti nel corso del programma libero, complice il consueto errore sul tentativo di quadruplo salchow, diventato per il pannello un triplo degradato. Quindi, convinto di aver eseguito un doppio salchow in apertura, ha poi presentato due tripli axel, uno dei quali in combinazione con un doppio toeloop, un triplo lutz, in combinazione con un doppio toeloop, e a seguire un triplo flip prima di proporre una combinazione triplo lutz/rittberger semplice/triplo salchow. Così facendo, però, tre salti tripli (axel, lutz, salchow) sono stati ripetuti dall'atleta e la combinazione è stato cancellata dal computer in quanto non valida.
L'errore, considerando che l'elemento di salto è stato ben eseguito nel corso della seconda parte del programma, è costato non meno di dodici punti all'allievo di Peter Johansson, che avrebbe potuto concludere il segmento di gara in scia a Mura-

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