Vittorie per Roberta Rodeghiero e il giapponese Ryuju Hino nella Merano Cup

Vittorie per Roberta Rodeghiero e il giapponese Ryuju Hino nella Merano Cup
Figure skating - Merano Cup 2014

Vittorie per Roberta Rodeghiero e il giapponese Ryuju Hino nella Merano Cup

Vincitori in linea con i pronostici della vigilia nelle competizioni senior della Merano Cup, giunta alla diciassettesima edizione.


In campo maschile, la vittoria è andata al giapponese Ryuju Hino (203,73), impegnato nella prima stagione a tempo pieno in categoria maggiore dopo avere ottenuto risultati di prestigio a livello juniores.

Il diciannovenne di stanza a Nagoya, in passato tre volte finalista nello Junior Grand Prix,  si è imposto in entrambi i segmenti di gara pattinando un corto senza grosse sbavature aperto da un buon triplo axel e da una combinazione triplo lutz/triplo toeloop eseguita in assoluta scioltezza. Nel programma libero, invece, la strategia è stata meno conservativa in quanto l’allievo di Hiroshi Nagakubo è sceso in pista con l’intenzione di eseguire un quadruplo toeloop e otto salti tripli, tra cui due axel e due lutz. Tuttavia, sono mancati all’appello il quadruplo, corto di rotazione e concluso con una caduta, e il triplo flip, preso da un filo non interno e ugualmente terminato con una caduta.

Hino, enormemente avvantaggiato dal fatto di ben padroneggiare il triplo axel, ha preceduto l’emergente azzurro Matteo Rizzo (178,90), autore di un programma corto senza grosse sbavature aperto da una buona combinazione triplo flip/doppio toeloop. Nel segmento più lungo di gara, invece, ha eseguito un doppio axel e sei salti tripli, tra cui due lutz e due flip, pagando dazio su un paio di atterraggi. Per il resto, il combinato di trottole e passi del sedicenne figlio d’arte si è rivelato competitivo e complessivamente di qualità migliore rispetto a quanto presentato dal vincitore.

Il podio è stato completato dal ventiduenne tedesco Christopher Berneck (178,46), che ha preceduto Mattia Dalla Torre (165,50), apparso in evidente crescita rispetto alle ultime apparizioni. Il diciottenne trentino ha eseguito nel programma corto una combinazione triplo salchow/triplo toeloop, mentre nel libero ha completato due doppi axel e cinque salti tripli, tra cui due buoni rittberger. Decisamente a suo agio sulle combinazioni, Dalla Torre si è dimostrato sul pezzo anche su passi e trottole perdendo principalmente terreno rispetto a chi l’ha preceduto per via delle valutazioni più basse sulle componenti del programma.


In campo femminile, grazie ad una prepotente rimonta nel programma libero, si è imposta la ventiquattrenne Roberta Rodeghiero (147,12), reduce dal successo nell’Ondrej Nepela Trophy, quarto appuntamento del circuito Isu Challenger Series. Rimasta attardata nel primo segmento di gara per via di un atterraggio problematico del doppio axel e per avere eseguito una combinazione triplo toeloop/doppio toeloop, anzichè triplo toeloop/triplo toeloop, si è riscattata nel programma libero in cui ha realizzato due doppi axel e cinque dei sei salti tripli pianificati. Il principale passaggio a vuoto è arrivato in coincidenza del rittberger, completato solamente doppio. Decisamente positiva, invece, l’esecuzione di triplo lutz e triplo flip, mentre sul fronte di trottole e passi i livelli non sono stati all’altezza delle precedenti apparizioni. In ogni caso, il dato importante è rappresentato dalla costanza di rendimento ormai trovata sugli elementi di salto, nonostante un paio di atterraggi non eccelsi nella seconda parte del programma libero.

In seconda posizione si è piazzata a sorpresa Giada Russo (141,59), improvvisamente tornata ai fasti di un paio di anni fa. La diciassettenne di Torino, impeccabile sugli elementi di trottola, ha ben eseguito in ambedue i programmi sia il triplo rittberger che il triplo salchow, elementi di salto che nelle precedenti uscite stagionali avevano dato qualche patema di troppo. Nel libero, oltre a due doppi axel, sono state ben realizzate le combinazioni triplo salchow/doppio toeloop e triplo rittberger/doppio toeloop, che hanno fatto da contraltare ad un triplo rittberger giudicato sotto ruotato e ad una caduta sul secondo triplo salchow collocato nella seconda metà della musica.

Il terzo posto è andato alla diciottenne elvetica Eveline Brunner, (140,42), leader al termine dello short-program, che ha preceduto la veterana austriaca Kerstin Frank. (139,19).

Buona prova anche per Micol Cristini (134,26), quinta in entrambi i segmenti di gara. La diciassettenne bergamasca ha dimostrato di essere sulla strada giusta per padroneggiare al meglio il triplo rittberger, che andrebbe così ad aggiungersi all’ottimo dppio axel, al triplo salchow e al triplo toeloop. Resta però il rammarico per i livelli persi nel programma corto sulla trottola combinata con cambio piede e sul flying camel, che non le hanno consentito di superare il minimo tecnico per acquisire l’eleggibilità in vista dei Campionati mondiali.

Per quanto concerne le altre italiane, Ilaria Nogaro (114,43) si è attestata in settima posizione ed ha preceduto Chiara Calderone (111,20) e  Sofia Curci (101,07).

A margine, in contumacia di Kostner e Marchei, è importante ricordare che Rodeghiero e Russo sono al momento le uniche pattinatrici italiane in possesso dei minimi tecnici necessari per prendere parte ai Campionati mondiali. Casella e Tagliapietra sono, invece, in regola solamente con il programma corto.

Oltre al successo di Rodeghiero, è arrivata l'affermazione della tredicenne Lucrezia Gennaro in categoria advanced novice.

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