Stanley Cup: gli altri finalisti sono i Pittsburgh Penguins

Non basta il ritorno sul ghiaccio del capitano Steven Stamkos, fermo dal 31 marzo per un coagulo di sangue nel braccio, ai Tampa Bay Lightning per rovesciare l'inerzia di una finale di Conference che dopo averli visti in vantaggio per 3-2 dopo gara 5 di domenica aveva visto crescere forte Pittsburgh salita in cattedra con la netta vittoria in gara 6. E se in una travagliata stagione, con il cambio di coach il 12 dicembre, ha avuto un ruolo importante a mantenere la rotta lo zoccolo duro dei Penguins squadra con Sidney Crosby, Malkin, Letang, Kessler la vittoria per 2-1 in gara 7 va ascritta all'eccezionale contributo di due rookie. Le due reti più importanti fino ad ora della stagione arrivano dal ventiquattrenne Bryan Rust pescato questa estate dalle paludi della AHL e una delle chiavi della post season di Pittsburgh è il ventiduenne portiere Matt Murray che ha scalzato dal ruolo di titolare Marc-Andre Fleury sfruttando l'occasione di un infortunio, per lui 16 parate su 17 tiri ricevuti stanotte.

E qui sta l'altro segreto di Pittsburgh che nella serie ha soverchiato con la velocità e la facilità di arrivare al tiro i Lightning: questa notte pur trovandosi in vantaggio per una quarantina di minuti su sessanta i Penguins hanno chiuso con un bilancio di 39-17, su sette gare hanno effettuato 90 tiri più di Tampa, 269-179.

Sette anni dopo Sidney Crosby e i suoi Penguins possono di nuovo sognare la Stanley Cup e le cronache parlano di un capitano che ieri sera negli spogliatoi si stava gustando tutti i momenti di questo successo che gli permette in età più matura (ora ha 29 anni) di pensare di poter nuovamente sollevare quel trofeo che nel 2009 gli valse il record di capitano più giovane della storia ad alzare la Coppa.