A pochi giorni dall'inizio della nuova stagione della NHL diamo uno sguardo alla situazione delle 31 squadre, division per division.
Partiamo per il nostro viaggio con la Central Division della Western Conference, uno dei raggruppamenti più avvincenti di tutta la lega. Nashville e Winnipeg sono due delle favorite. Chicago ha tanti campioni, Colorado una squadra giovane e intrigante. Dallas e Minnesota si presentano con due roster solidi e St. Louis ha enormi potenzialità.
CHICAGO BLACKHAWKS
Un'annata da dimenticare, quella scorsa, per Chicago. Tutto ciò che poteva andare storto è andato storto per la squadra di Quenneville. A cominciare dall'infortunio a dicembre del portiere Corey Crawford. Per lui grossi problemi a causa dei postumi di una commozione cerebrale. Per la nuova stagione dovrebbe essere a posto, ma Bowman, per sicurezza, ha messo sotto contratto Cam Ward. Una nota a parte merita l'annata no delle superstar Patrick Kane e Jonathan Toews. Anche questo ha contribuito alla mancata qualificazione ai playoff dopo nove apparizioni consecutive. E alla prima stagione sotto i 100 punti (di molto sotto...) dopo anni. Solo un incidente di percorso? I tifosi sperano di sì.
ATTACCO
Come detto i Blackhawks hanno sofferto molto innanzitutto l'annata storta delle loro superstar. Toews appena 52 punti, Kane meglio con 76, ma in netta discesa rispetto ai due anni precedenti. Molto deludente anche Brandon Saad con appena 35 punti. Il coltello nella piaga? Saad in estate era stato scambiato con Panarin, che a Columbus è esploso con 82 punti. Nella nuova stagione le speranze ricadono sui giovani DeBrincat e Schmaltz. Bowman ha provato ad aggiungere anche esperienza al mix con Kunitz, Kruger e Schroeder, ma la sensazione è che non sia abbastanza. Anche perché la cosa che preoccupa maggiormente è la lentezza della squadra, a cominciare proprio dai big. Una caratteristica che fino a pochi anni fa non era di Chicago.
DIFESA
La difesa dei Blackhawks lascia ben sperare per il futuro. Dietro i grandi veterani Keith e Seabrook, Bowman ha allestito un reparto giovane e promettente. Forsling e Jokiharju potrebbero avere qualche chance quest'anno, soprattutto il primo. Ma se non ce la faranno ad entrare in prima squadra subito dopo il camp, Quenneville potrà fare affidamento a scelte molto solide come Rutta, il neo arrivato Brandon Manning, Gustafsson e Murphy, un altro che l'anno scorso ha disputato un campionato al di sotto delle proprie potenzialità.
PORTIERI
L'anno scorso, a causa dell'infortunio di Crawford, i Blackhawks hanno dovuto utilizzare ben sei portieri diversi, compreso un contabile prestato all'hockey a causa dell'emergenza dilagante. Per questo motivo Bowman è corso subito ai ripari quest'estate, prendendo Cam Ward. Se Crawford si riprende completamente in questa stagione, Chicago avrà un duo di portieri molto solido che si potrà dividere il lavoro.
COLORADO AVALANCHE
Dimenticata l'annata 2016/'17, nella quale hanno registrato il peggior record della loro storia con soli 48 punti, nella scorsa stagione gli Avs hanno decisamente invertito la rotta: 95 punti in regular season, qualificazione ai playoff e una serie molto accesa contro i Predators, contro i quali sono usciti sconfitti in sei gare.
Se aggiungiamo che Colorado ha dovuto anche far fronte agli infortuni di Varlamov e del top-D Erik Jonhson, il futuro appare roseo, anche se giocare nella Central Division non è mai impresa facile.
ATTACCO
Reparto offensivo giovane ed esplosivo, guidato da Nathan McKinnon (23 anni) con i suoi 97 punti in sole 74 partite, Mikko Rantanen (21 anni, 84 punti lo scorso anno) e Gabriel Landeskog (25 anni, 62 punti). A spalleggiare questa super linea, ci sono anche Kerfoot, Compher e Jost.
Gli Avalanche ripongono inoltre grande fiducia nel prospect Vladislav Kamenev: centro 21enne, acquistato nello scambio a tre Colorado-Ottawa-Nashville che ha portato Kyle Turris ai Predators e Matt Duchene ai Senators e che l'anno scorso ha realizzato 16 punti in 17 partite di AHL.
DIFESA
Se un anno fa nessuno lo avrebbe detto, Tyson Barrie e Nikita Zadorovov hanno dimostrato di meritare a pieni voti un posto nella top4 in difesa, insieme a Girard e Johnson. Inoltre è stato acquistato Ian Cole per garantire la giusta profondità al reparto. Probabilmente nel corso dell'anno troverà spazio anche il prospect Conor Timmins, selezionato alla 32° posizione assoluta nel draft 2017.
PORTIERI
Durante il draft, Colorado ha acquistato il portiere Philipp Grubauer da Washington, che cercherà di guadagnarsi il posto di starter, ai danni di Semyon Varlamov (il cui contratto scadrà il prossimo giugno). Quest'ultimo, nonostante l'indiscusso talento, è spesso infortunato, pertanto Colorado spera di aver trovato in Grubauer il portiere del prossimo futuro.
DALLAS STARS
I Dallas Stars hanno molto da farsi perdonare ai propri tifosi. Con un più che buon roster l'anno scorso hanno mancato i playoff nell'ultimo mese di gioco a causa di otto sconfitte consecutive. Una debacle che ha dell'incredibile se si pensa che si trattava dell'ottava volta nelle ultime dieci stagioni. Questo ha portato il GM Jim Nill ad assumere il terzo allenatore in tre anni. E la sensazione è che, in caso di ulteriori delusioni, il prossimo ad andare via sarà lui. In estate la squadra non è stata toccata più di tanto. Una decisione che ha fatto storcere un po' il naso a qualche tifoso, ma che non è per forza sbagliata. Dallas per tre quarti della stagione è stata ampiamente in zona playoff. Il problema, piuttosto, sembra più psicologico che di qualità. Ed è lì che bisognerà lavorare.
ATTACCO
Dallas ha un'ottima prima linea: Benn-Seguin-Radulov. L'anno scorso, da soli, hanno fatto quasi la metà dei punti di tutta la squadra. E paradossalmente è proprio questo il punto debole degli Stars: la forza offensiva concentrata solo in prima linea. In realtà quest'anno il nuovo coach Montgomery potrà affidarsi anche a Valeri Nichuskin, tornato dalla KHL. Occhi puntati anche su Devin Shore e Radek Faksa. E poi c'è Jason Spezza, che ha sicuramente ancora qualche cartuccia da sparare.
DIFESA
Il reparto difensivo è quello dove si dovrebbero vedere grandi miglioramenti. E quando parliamo di Dallas è sicuramente una notizia. Nill è riuscito a creare un mix di giovani molto interessanti e qualche veterano per aiutarli a crescere. Klingberg è senza dubbio la punta di diamante di questo reparto, del quale però fanno parte anche Miro Heiskanen (3a scelta assoluta 2017) e Julius Honka, oltre a Esa Lindell. Marc Methot e Roman Polak faranno loro da chioccia.
PORTIERI
I dubbi maggiori, nel roster, riguardano il portiere. Dopo l'addio a Kari Lehtonen, il posto da titolare dovrebbe essere saldamente nelle mani di Ben Bishop. Il problema è che l'anno scorso non è stato strepitoso. Anche per questo Nill, per il ruolo di backup, è voluto andare sul sicuro prendendo Anton Khudobin. Per lui si prospettano una trentina di partite se la gerarchia resterà questa. Ma non è detto. La pazienza, quest'anno, a Dallas, potrebbe essere minore del solito.
MINNESOTA WILD
Sei post season consecutive, ma tre eliminazioni al primo turno negli ultimi tre anni. E così il proprietario dei Wild, Leipold, ha dato il ben servito al GM Chuck Fletcher. Assicurando, però, che la squadra non sarebbe andata incontro ad una ricostruzione. Il roster è forte secondo Leipold e serve solo qualche aggiustatina. Al posto di Fletcher c'è Paul Fenton, che arriva dopo una ventina d'anni come vice a Nashville. Minnesota non dovrebbe aver problemi con questo roster a vivere una stagione tranquilla, ma se si vuole puntare ad andare oltre il primo turno dei playoff, entro la deadline Fenton dovrà inventarsi qualcosa di più di qualche semplice aggiustatina.
ATTACCO
I Wild hanno un attacco di tutto rispetto, anche se manca una vera e propria superstar che possa fare la differenza nei momenti clou. Lo scorso anno Zucker, Staal e Granlund sono stati autori di una stagione di alto livello. Aiutati anche dai difensori Suter, Spurgeon e Dumba, che insieme hanno collezionato oltre 200 punti. Record di franchigia, secondo migliore in NHL. Se anche quest'anno resteranno tutti sugli stessi livelli, aggiungendo inoltre un Parise senza infortuni e una buona annata di Coyle e Niederreiter, di certo non sarà l'aspetto offensivo il problema di Minnesota nel 2018/'19.
DIFESA
Nel finale della scorsa stagione Suter si è infortunato alla caviglia. Per la difesa dei Wild (e non solo, come visto sopra) sarebbe un duro colpo se non dovesse esser al 100% in campionato. Oltre a lui, Dumba e Spurgeon, la rosa dei difensori non è proprio così ampia. Il giovane Nick Seeler dovrebbe essersi conquistato un po' di fiducia del coach Boudreau e potrebbe trovare spazio tra i sei titolari.
PORTIERI
Dubnyk è senza dubbio il titolare. Il cammino casalingo, lo scorso anno, è stato tra i migliori della NHL: 22-4-6. Il problema, non di poco conto, sono le trasferte. In ogni caso resta un portiere di assoluta qualità e una sicurezza per difendere ancora una volta la gabbia dei Wild. Per il ruolo di backup si sfideranno Alex Stalock e il neo arrivato Andrew Hammond.
NASHVILLE PREDATORS
I Predators hanno vissuto gli ultimi anni da protagonisti, grazie a una rosa di ottimo livello.
Due anni fa sono arrivati per la prima volta nella loro storia in finale di Stanley Cup, persa contro i Penguins in 6 gare, mentre l’anno scorso hanno vinto il Presidents Trophy, come miglior squadra della regular season, salvo uscire sconfitti al secondo turno dei playoff contro Winnipeg.
Dopo l’eliminazione, i giocatori hanno più volte espresso il desiderio che il gruppo non venisse stravolto, così da avere un’altra chance di vincere la Stanley Cup.
Il GM Poile ha assecondato questa volontà, mantenendo praticamente invariato il roster, fatta eccezione per le partenze di Hartnell (che sarà rimpiazzato dal prospect Eeli Tolvanen, 30a scelta assoluta al draft 2017), Emelin, trasferitosi in Russia e Mike Fisher, ritiratosi.
ATTACCO
Per la prima volta nella storia della franchigia, i Preds dispongono di una prima linea produttiva e pericolosa, con Ryan Johansen (54 punti), affiancato da Filip Forsberg (64 punti in soli 67 incontri) e Viktor Arvidsson (61 punti). Anche le linee di supporto sono molto valide, con giocatori del calibro di Smith, Turris e Fiala.
DIFESA
Il reparto difensivo, se così vogliamo chiamarlo, è il fiore all'occhiello della squadra. Le coppie formate da Subban-Josi e Ellis-Ekholm garantiscono grande efficacia, sia in fase di copertura che in uscita di zona.
Subban è stato il terzo marcatore della squadra, con 59 punti, Josi il quinto con 53 punti, la coppia Ekholm-Ellis ha messo insieme 66 punti.
PORTIERI
Pekka Rinne è stato eccezionale nella regular season, con un SV% di .927, 42 vittorie in 59 partenze: numeri che gli sono valsi il suo primo Vezina Trophy come miglior portiere della stagione. Ha invece deluso durante i playoff (SV% .902), tanto da essere sostituito in gara 7 contro i Jets dal 23enne Juuse Soros.
ST. LOUIS BLUES
Prima di Natale i St. Louis Blues erano in testa alla NHL a pari merito con Tampa Bay.
Poi, l’infortunio di Schwartz, un power-play di colpo inconsistente e la scarsa vena di Allen in porta, hanno trasformato un inizio stagione da sogno in una mancata qualificazione ai playoff.
Questa estate il GM Armstrong ha rinforzato la squadra dal punto di vista caratteriale con acquisti mirati come quelli di O’Reilly, Perron e Bozak e ha deciso di dare ancora una volta fiducia ad Allen, lasciando partire Hutton con cui si era instaurato un pericoloso dualismo.
ATTACCO
Rimasta invariata la prima linea che, con Schwartz, Tarasenko e Schenn in salute, guidava una squadra da oltre 3 gol di media a partita. Sono state ampiamente rafforzate le linee secondarie aggiungendo qualità, carattere e anche un pizzico di cattiveria, mancata lo scorso anno.
La seconda linea vedrà O’Reilly fiancheggiato da Fabbri e Steen.
Terza linea completamente rinnovata con Perron, Bozak e Maroon ed è proprio qui che si fondano le speranze dei Blues per una stagione di successo. In quarta linea farà la sua apparizione al centro Robert Thomas (20a scelta assoluta al draft 2017), MVP nei playoff della OHL la scorsa stagione.
DIFESA
Anche in questo caso il mix di giovani e veterani che ha ben figurato lo scorso anno potrà ripetersi solo se la condizione fisica resterà ottimale e costante nell’arco della stagione.
Pietrangelo e Edmundson formano la collaudata prima coppia, in seconda linea Dunn andrà ad affiancare Parayko per un’iniezione di velocità e pericolosità, mentre in terza Schmaltz e Bouwmeester dovranno dare solidità e copertura alla gabbia difesa da Allen.
PORTIERI
Allen ha vinto un altro ballottaggio, prima Elliott e poi Hutton hanno fatto le valige per lasciargli il posto da titolare. Con meno pressione addosso potrebbe riuscire ad essere costante e ottenere i buoni risultati di cui è capace.
WINNIPEG JETS
Mai nessuna squadra della città di Winnipeg, nemmeno i vecchi Jets, erano riusciti ad arrivare così in fondo in una stagione come i ragazzi di Paul Maurice lo scorso anno. Aver lottato per il Presidents Trophy ed essere arrivati in finale di Conference ha messo la città in fibrillazione. Una sensazione che, forse, i tifosi dei Jets non provavano da sette anni, da quando cioè fu annunciato il ritorno della franchigia in NHL al posto degli Atlanta Thrashers. Con una squadra giovane e di qualità, sia in attacco che in difesa, Winnipeg può sognare e si candida tra le favorite per la prossima stagione. Riusciranno nell'impresa di tornare a far vincere la Stanley Cup ad una squadra canadese dopo 26 anni oppure crolleranno sotto il peso delle aspettative?
ATTACCO
Winnipeg, in un anno, è passata dal settimo al secondo attacco della NHL. Una squadra da un potenziale offensivo incredibile. Patrick Laine è ormai esploso definitivamente con 44 gol. Il rookie Kyle Connor ne ha segnati 31. Blake Wheeler, a 32 anni, è stato autore della migliore stagione della sua carriera con 91 punti. Ma è tutto l'attacco che spaventa gli avversari. Cinque giocatori hanno segnato almeno 20 gol l'anno scorso e sette almeno 15.
DIFESA
Uno dei migliori attacchi in NHL viene supportato da una delle migliori difese. La top 4 è quasi senza rivali: la prima linea Byfuglien-Trouba è sinonimo di garanzia sia a livello offensivo che difensivo. In seconda Josh Morrissey e Tyler Myers sono quasi un lusso. Nella terza linea difensiva ci sarà sicuramente Dmitry Kulikov, forse affiancato dal rookie Sami Niku, che si è conquistato la fiducia del coach Paul Maurice. In caso contrario, Winnipeg è comunque coperta: Joe Morrow, Tucker Poolman e Ben Chiarot offrono affidabilità come sesto difensore.
PORTIERI
L'anno scorso Hellebuyck è tornato a giocare al livello delle sue potenzialità. Questo lo ha portato a lottare per il Vezina Trophy. Anche in questa posizione, quindi, i Jets hanno una pedina di altissimo rango per competere per la Stanley Cup. Se proprio volessimo trovare un punto debole a questa squadra, sono i backup. Hellebuyck potrebbe giocare circa 65 gare su 82. Ma qualora dovesse infortunarsi il suo sostituto dovrebbe venir fuori dal duo Laurent Brossoit e Eric Comrie. Sulla carta non proprio scelte affidabili per una squadra che punta al titolo.
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