Brignone... 30 e lode: "Non perfetta, ma la volevo". Fede è la prima azzurra a vincere dal gigante alla discesa

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Brignone... 30 e lode: "Non perfetta, ma la volevo". Fede è la prima azzurra a vincere dal gigante alla discesa

Con la perla di St. Anton, la campionissima valdostana raggiunge cifra tonda e finalmente ottiene, dopo 7 podi (e cinque piazze d'onore!) il successo nella disciplina regina, riscrivendo un record significativo. Pirovano, un altro 4° posto: "Contenta di come ho approcciato questa gara dopo l'influenza". Goggia, uno zero che pesa ma ora c'è il super-g: "Sono finita in neve fresca e...".

Una “prima” per scrivere la storia, su una pista tostissima e bellissima come la “Karl Schranz” di St. Anton, sulla quale Federica Brignone già nella giornata di giovedì aveva dimostrato di potersela giocare.

C’era chi faceva ironia su quell’unico training, ma se rifili quei distacchi affrontando una discesa che da quattro anni non si faceva e poi le condizioni cambiano, ma non vengono stravolte e la seconda prova non va in scena, ecco che una fuoriclasse come la 34enne di La Salle può puntare dritta alla vittoria.

Ed è arrivata, finalmente, la prima e meritata perla in discesa, che è pure la trentesima della collana in CdM condita anche dai trionfi in combinata (5), in gigante (14) e in super-g (10): come ha ricordato Massimiliano Ambesi nel post gara, il successo odierno significa che Brignone diventa la prima atleta italiana, settore maschile compreso, a mettere assieme almeno una vittoria dal gigante alla disciplina regina, passando appunto per il SG. E in campo femminile, solo Deborah Compagnoni aveva vinto in tre delle discipline “classiche”, ovvero in slalom, gigante e super-g nel caso della fuoriclasse di S. Caterina Valfurva.

All’ottavo podio in discesa, con ben cinque secondi posti, ecco il gradino più alto resistendo per 7 centesimi alla prova capolavoro di Malorie Blanc, la fenomenale ventenne elvetica che alla sua seconda gara in Coppa del Mondo (ma questa ragazza la si conosce benissimo, ha fatto faville ai Mondiali jr e sarebbe esplosa ancora prima senza l’infortunio della scorso febbraio) ha sfiorato addirittura il primato di Fede, festeggiata al parterre anche da Teresa Runggaldier, ancora in stampelle a 40 giorni dal gravissimo infortunio di Copper Mountain. “Che bello rivedere così in alto le mie compagne, io sto bene e recupererò”, ha raccontato la figlia d’arte a Rai Sport.

“Sì, che spavento alla fine – ha confessato Federica nell’intervista con Simone Benzoni riferendosi alla discesa di Blanc col numero 46 – Sapevo che le condizioni sarebbero migliorate, ma in realtà sono state tutte bravissime le ragazze che sono arrivate davanti. Laura si sarebbe meritata il primo podio, ma sappiamo che questa ragazza giovane (riferendosi a Blanc, ndr) scia fortissimo e me la aspettavo.

Io non ho fatto la manche perfetta, ma sono sempre riuscita a recuperare i miei errori e finalmente ce l’ho fatta anche in discesa, la volevo. Manca solo lo slalom? Ci vorrebbe mia mamma – ride Federica riferendosi a Ninna Quario che ne sa qualcosa di trionfi tra i rapid gates – Spero che il mio skiman Sbardellotto sia orgoglioso di me, in realtà pensavo di potercela fare in questa disciplina dall’anno scorso. Vonn? E’ davvero una grande, ora sarà pericolosa per tutte”.

Laura Pirovano ha sognato per tanti minuti di cogliere finalmente il primo podio nel massimo circuito, ma con la “garona” di Blanc ha dovuto accontentarsi di un altro 4° posto (dopo i due in carriera ottenuti sinora a Crans-Montana), a 43 centesimi da Brignone e 0”25 da Ledecka, terza. “Sono molto contenta di come sono riuscita ad approcciare la gara – aveva raccontato la 27enne trentina a Rai Sport, confidando di non essere ancora sicura di quel 3° posto – Non avevo tante energie dopo l’influenza dei giorni scorsi, ma ho tirato fuori quanto avevo dentro.

Non ho mai smesso di crederci, oggi però non mi aspettavo proprio una gara del genere”.

Sofia Goggia è uscita all’attacco dell’Ice Fall, una scivolata innocua in termini di danni a livello fisico, “appoggiandosi” ai teloni, ma in termini di classifica è uno zero che pesa dopo i tre podi consecutivi di inizio stagione nella velocità, e pure il 5° posto di Kranjska Gora in gigante. “Fortunatamente sto bene, ma in quella curva sono andata leggermente lunga pur avendo come idea di entrare con meno direzione, ma sono andata in neve fresca e l’esterno, essendo appena inclinata un po’ troppo sull’interno, evidentemente, mi ha lasciata.

Federica inseguiva da tanto la vittoria in discesa, è stata brava e già in prova ci aveva fatto vedere come si scia su questa pista”.

Elena Curtoni deve accontentarsi di una top 20, è delusa e non lo nasconde: “Non è una buona gara (anche se il distacco è ridotto, appena 1”15), ma cerco di guardare la parte positiva e il fatto che oggi ero più tranquilla rispetto a Beaver Creek. Sono consapevole che in discesa mi manca un pezzettino quando c’è poca velocità, è solo la seconda gara e c’è tempo.

Domani in super-g, dove sono già più sul pezzo, proverò a fare meglio”.

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La discesa del primo trionfo nella disciplina regina per Federica Brignone è anche la giornata del ritorno ad altissimi livelli (anche se c'era già stato un buonissimo super-g a Sankt Moritz) della fuoriclasse americana, sesta pur sbagliando nel finale. E tra Fede e Ledecka, la classe 2004 elvetica che tutti pronosticavano presto in cima al mondo e, alla seconda presenza in CdM, ha fatto qualcosa di spaziale: E' totalmente folle ritrovarmi tra campionesse del genere. Per Gut-Behrami errore fatale, ma Lara la prende con filosofia.