La nazionale femminile ha tagliato un traguardo storico in merito alle vittorie in Coppa del Mondo: quasi 54 anni dal sigillo della gardenese a Sestriere sino alla bergamasca oggi a Crans-Montana, passando per Compagnoni, Kostner, la prima "valanga rosa" degli anni '80 e questa nuova, incredibile epopea. La nostra disciplina preferita? Il gigante...
Donne da 100, donne che hanno scritto la storia dello sci alpino italiano.
Una cifra significativa, quella completata da Sofia Goggia con il trionfo nella seconda discesa di Crans-Montana. Cento vittorie nei 55 anni di storia della Coppa del Mondo, da parte di una nazionale femminile che può contare su 21 diverse atlete capaci di imporsi nel massimo circuito.
La specialità preferita? Il gigante, con 39 successi (la plurivincitrice non può che essere Deborah Compagnoni con 13 sigilli), poi i 26 ottenuti in discesa (12 di Isolde Kostner), i 17 in super-g (qui l'equilibrio è assoluto, svetta Karen Putzer con 4 successi), 12 in slalom (4 di Maria Rosa Quario, è la disciplina dove digiuniamo da maggior tempo, oltre 13 anni dalla perla di Costazza a Lienz 2007) e i 6 in combinata (5 di Brignone e 1 di Bibiana Perez), visto che in parallelo non ne sono mai arrivati.
Otto le vittorie (record) già solo in questa stagione, simbolo dell'epopea più vincente assieme a quella a cavallo tra gli anni '90 e 2000 con Deborah Compagnoni e Isolde Kostner che, assieme, misero assieme 31 successi, con la valtellinese ancora primatista assoluta a quota 16, una in più della gardenese e di Brignone, con Goggia ora a -5.
Un'altra gardenese, Giustina Demetz, fu la prima a vincere in Coppa del Mondo e proprio in discesa come quest'oggi Goggia: era il 3 marzo 1967 sulle nevi del Sestriere per quella storica occasione che vide l'azzurra conquistare la gara al Colle ex aequo con una fuoriclasse come Marielle Goitschel.
Mentre la Valanga Azzurra di Thoeni e Gros dominava il circuito, bisognerà attendere quasi 7 anni per la seconda perla, la prima delle tre in carriera di Claudia Giordani, vincente il 9 gennaio 1974 nel gigante di Les Gets. Ed ecco la prima valanga rosa, con “Ninna” Quario che trionfa quattro volte in slalom, Daniela Zini due e Paoletta Magoni una (alla quale si aggiunge, però, la straordinaria impresa olimpica di Sarajevo '84), sempre tra i pali stretti, mentre nel gennaio '86 arriverà anche il primo sigillo in super-g, quello di Michaela Marzola a Megeve.
E si arriva così agli anni '90: fra i trionfi di Compagnoni e Kostner, esultano Bibi Perez nella combinata di Hafjell '93, Lara Magoni nello slalom delle finali di Vail '97 (ex aequo con Pernilla Wiberg), per tre volte Sabina Panzanini in gigante e poi ecco arrivare Elena e Nadia Fanchini con due successi a testa nella velocità in una carriera lunghissima e caratterizzata da tanti infortuni. Le sorelle bresciane hanno incrociato le lamine, seppur parzialmente, con due campionesse quali sono state Karen Putzer e Denise Karbon.
La plurimedagliata mondiale e olimpica vincerà otto volte (4 in gigante e 4 in slalom), la fatina di Castelrotto ben sei tra le porte larghe, con Chiara Costazza a firmare il suo unico sigillo in slalom a Lienz nel 2007 e Dada Merighetti in discesa a Cortina nel 2012. E con la gemma di Elena Curtoni nella discesa di Bansko del 25 gennaio 2020, si arriva così alle ultime stagioni, quelle segnate dal “trio delle meraviglie” formato da Brignone, Goggia e Bassino che, assieme, contano già 31 vittorie in Coppa del Mondo. E la storia continua...
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