Tra poco più di una settimana l'opening di Soelden: ecco la nostra presentazione con tutte le favorite per ogni sfera di cristallo, a partire dalla generale che vede la statunitense favorita davanti a Vlhova, ma anche Brignone e Goggia (e chissà anche Bassino) in corsa per qualcosa di importante. Con Gut-Behrami pronta a graffiare e la solita sfida stellare in gigante...
Una Coppa del Mondo femminile con una grande favorita per la cinquina personale e portarsi a meno 1 dalla leggenda Annemarie Moser-Proell, ma anche tante rivali credibili per Mikaela Shiffrin, ancora una volta la donna più attesa della stagione.
Meno 8 a Soelden, al gigante con cui le ragazze apriranno sul Rettenbach, e come ogni anno facciamo le carte all'annata di coppa, proponendo le favorite per la classifica generale e per ognuna delle sfere di cristallo in palio.
Innanzitutto, partiamo dal calendario: lo scorso anno la FIS propose la “rivoluzione” (più netta per gli uomini che non per il settore femminile) della parità di gare per specialità, ma per il 2022/23 non cambierà moltissimo, se non per l'aumento di prove, ben 42 in totale, con 11 slalom, 11 discese, 10 giganti, 9 super-g e il parallelo di Lech/Zuers. Si torna a Sestriere e a Spindleruv Mlyn, salta Val d'Isère nell'anno dei Mondiali in Francia, c'è la grande novità di una Kvitfjell tutta per le donne ad inizio marzo (oltre al ben noto “Speed Opening” di Zermatt-Cervinia a novembre) e le finali saranno a Soldeu.
GENERALE: TUTTE A CACCIA DI MIKAELA
Shiffrin, dicevamo: tornata ad alzare la sfera di cristallo assoluta dopo due anni di digiuno, pur senza conquistare coppe di specialità, la classe '95 statunitense, ormai da considerarsi a tutti gli effetti una veterana se pensiamo che conquistò il primo podio nel massimo circuito quasi 11 anni fa, può contare sul massimo rendimento in tre discipline. In super-g, infatti, Mikaela ha dimostrato di poter lottare per il podio praticamente su ogni pista, confermando dopo la sua ottimale preparazione estivo-autunnale che la vedremo ancora in velocità, pur centellinando invece le presenze in discesa.
Nel 2021/22 bastarono 1493 punti per trionfare, facendo la differenza proprio tra discesa e super-g alle finali di Courchevel, magari quest'anno servirà qualcosa in più ma, con oltre 30 gare a disposizione, il potenziale della 27enne di Edwards è quasi infinito.
Riuscirà Petra Vlhova a rimanerle vicina? Se all'inizio della passata stagione lo stesso coach (confermato) della slovacca, il ticinese Mauro Pini, parlò chiaramente della volontà di puntare alle medaglie olimpiche sacrificando alcuni impegni in Coppa del Mondo, a partire dai super-g, è chiaro che quest'anno la vincitrice della coppa 2020/21 dovrà farsi vedere là davanti nella velocità, avendo le qualità per giocarsela in certi contesti. Se in slalom ormai Petra sa di poter battere la diretta rivale anche con una certa costanza, i punti che potrebbero ballare maggiormente sono quelli in gigante, dove la campionessa olimpica di slalom ha avuto un po' troppi alti e bassi nell'ultimo anno.
Dietro a Shiffrin e Vlhova, sul terzo gradino del podio dell'ultima CdM concluse Federica Brignone: la valdostana è certamente la più polivalente delle azzurre che possono lottare per il “coppone”, a 32 anni ha raggiunto una maturità agonistica invidiabile ma colmare quei 400 punti pagati dalla vetta nella scorsa stagione non sarà semplice. In realtà, Fede partì male in gigante, poi è stata quasi perfetta tra le porte larghe e in super-g, dove guarda caso ha conquistato la coppa di specialità, da metà dicembre in avanti. Resta da capire come gestire gli impegni in discesa: ce ne saranno ben 11 e potrebbero fare la differenza in positivo in un confronto con Shiffrin e Vlhova, che ne salteranno parecchie.
Discesa che naturalmente è il punto di forza di Sofia Goggia; sì, la bergamasca va considerata tra le prime cinque favorite per il sogno Coppa del Mondo, d'altronde basti pensare alla posizione nella quale si trovava al momento della prima caduta di Altenmarkt-Zauchensee, quando tra la tappa austriaca e quella successiva di Cortina, il controsorpasso su Shiffrin e Vlhova era più che probabile. Nella disciplina regina, l'azzurra può raccogliere tantissimo, ma ancora una volta sarà il super-g, più che il gigante dove le possibilità di lottare per la top five si riducono a pochi appuntamenti (non a caso, Sofia salterà Soelden pensando allo speed opening), a decidere il destino di Goggia. Lo scorso anno partì benissimo, con le vittorie di Lake Louise e Val d'Isère, poi sappiamo cos'è successo.
Se nella coppa 2022 il quarto posto finale andò a Ragnhild Mowinckel, ritrovatasi sulle tre discipline dopo tutti gli infortuni patiti e certamente pericolosa sulle gare secche, ma difficilmente in lizza per una classifica generale, chi può sfidare Shiffrin, Vlhova e le azzurre, sono due svizzere reduci dalla conquista di un oro olimpico a testa, in super-g e in combinata.
La prima è Lara Gut-Behrami, che dal gigante alla discesa può vincere ovunque: alla ticinese è successo un po' di tutto nella scorsa annata, ma può puntare alla sua seconda Coppa del Mondo che già sfiorò nel 2021, piegata da Petra Vlhova. Michelle Gisin, invece, non ha potuto giocarsela sin dall'inizio, con quella forma di mononucleosi che l'ha condizionata per mesi. La bi campionessa olimpica non ha certo le possibilità di vittoria in singole gare di alcune rivali, d'altronde sinora ha trionfato solo una volta in slalom a Semmering (dicembre 2020), ma dallo slalom alla discesa può raccogliere punti pesanti, pur essendo chiamata a dosare gli impegni con un calendario del genere. Ha cambiato materiali e sembra aver fatto un ottimo avvicinamento alla nuova stagione: già a Soelden sarà molto interessante capire il suo livello in gigante, specialità nella quale è stata favolosa nel 2020/21.
Marta Bassino ha concluso decima, a 820 punti da Shiffrin, nella coppa 2021/22: dato che conta il giusto per la cuneese, che ha vissuto una stagione abbastanza complicata, prima di ritrovarsi alla grande nel “suo” gigante, con podi in serie a chiudere anche se è mancata la ciliegina sulla torta del ritorno al successo. Primo obiettivo per l'iridata di parallelo sarà quindi la coppa di specialità tra le porte larghe, ma la vedremo sempre in super-g e a volte in discesa, mettendo da parte sostanzialmente in maniera definitiva lo slalom. Ci pare la scelta corretta e la top five della generale è assolutamente alla portata.
Sara Hector e Tessa Worley, vicinissime tra di loro sia nella classifica assoluta della scorsa stagione, conclusa rispettivamente in 7^ e 8^ piazza, sia in quella di gigante con la transalpina che ha poi beffato la svedese dominante sino alle Olimpiadi (comprese), sono chiaramente “mono disciplina” in termini di punti pesanti, anche se la scandinava è cresciuta tantissimo in slalom e la leader dell'Equipe de France sa colpire in qualche super-g. Troppo poco, verosimilmente, per pensare di giocarsi qualcosa di grosso.
La Svizzera può puntare forte anche su Corinne Suter e Wendy Holdener: le due atlete del Canton Svitto furono costrette a partire di rincorsa nella scorsa annata dopo i rispettivi infortuni, per poi togliersi le loro soddisfazioni a cinque cerchi, ma in entrambi i casi è verosimile che l'una, Suter, possa puntare direttamente alla coppa di discesa sfidando nuovamente Goggia, che l'ha “contenuta” nel rush finale a Courchevel dopo che Corinne aveva conquistato il titolo olimpico davanti alla bergamasca, e l'altra, Wendy, a quella classifica di slalom sempre e solo sognata, così come la prima vittoria tra i pali stretti in CdM, davvero maledetta per lei.
E poi ancora, magari per una top ten finale, in ottica generale segnaliamo Ramona Siebenhofer, Elena Curtoni (con la valtellinese che mirerà soprattutto alla coppa di super-g, dopo il podio dello scorso anno), Katharina Liensberger, che tra slalom e gigante è pericolosissima per chiunque e ha chiuso nelle cinque nel 2020/21, Camille Rast e magari Alice Robinson, se saprà tornare ai suoi livelli in gigante e confermerà un certo feeling con il super-g dove, a sprazzi, la giovane neozelandese ha già fatto vedere ottime cose.
DISCESA: SOFIA E... LE ALTRE
Quattro vittorie nelle prime cinque gare di specialità, con l'unico “inciampo” nella discesa di Altenmarkt-Zauchensee finendo nelle reti, poi quel super-g maledetto di Cortina e Sofia Goggia ha rischiato di veder compromessa la corsa alla terza Coppa del Mondo nella disciplina regina, comunque portata a casa con mille sofferenze.
E' chiaro che la 29enne stella della velocità azzurra parte come grande favorita per la sfera di cristallo anche quest'anno, con la novità dello “Speed Opening” di Zermatt-Cervinia che ha convinto Sofia a puntare direttamente sulle prime due discese della stagione (5-6 novembre), sacrificando il gigante di Soelden.
Con undici appuntamenti in calendario, c'è spazio anche per qualche “goggiata”, rimediabile in termini di punti anche se le rivali non mancano, visto che Corinne Suter e Breezy Johnson si propongono al cancelletto di partenza di questa stagione in condizioni buone. La campionessa olimpica in carica, che patì una bruttissima caduta in allenamento 13 mesi fa e solo a gennaio si era davvero ritrovata, è forse la principale candidata a sfidare Goggia, con le sue eccezionali qualità nei tratti di scorrimento che possono fare la differenza specialmente in piste, come pare la stessa “Gran Becca” all'ombra del Cervino, un po' più semplici.
La statunitense, che attende ancora di vincere la sua prima gara in Coppa del Mondo, ha qualche incognita in più dopo l'infortunio al ginocchio che l'ha costretta a perdere i Giochi Olimpici, ma sta lavorando bene ormai da qualche settimana anche sulla neve. Se Lara Gut-Behrami va sempre considerata un pericolo anche in questa disciplina, pur pagando qualcosa in parecchi tracciati rispetto alle specialiste pure, il grosso punto di domanda riguarda Ester Ledecka. Tra un infortunio estivo e il cambio di materiali, con il passaggio a Kaestle, la praghese potrebbe puntare solo a qualche appuntamento, Mondiale in primis, anche se il sogno della coppa di discesa è sempre nella sua mente.
Ramona Siebenhofer (4^ proprio dietro a Ledecka nella classifica di specialità 2021/22) e Mirjam Puchner sono i due riferimenti di casa Austria, dove però può fare benissimo anche Conny Huetter, in seconda battuta pure Scheyer e Venier, e si attende la rinascita di Ortlieb e Schmidhofer. La Svizzera, oltre a Suter, Gut-Behrami e in più occasioni a Gisin, può fare affidamento su Haehlen, Nufer e Flury, la Germania punta tutto su Kira Weidle, la Norvegia su Mowinckel (attesa per il ritorno di Kajsa Vickhoff Lie), e l'Italia non sarà solo Goggia.
Sì, perchè la Nadia Delago ammirata negli ultimi mesi è da podio, quello che la giovane gardenese ha ottenuto nel giorno più importante con il bronzo olimpico, ma pure la sorella Nicol, dopo una stagione di adattamento post infortunio, può rivedersi là davanti come, sulle piste più tecniche, possono fare Elena Curtoni e Laura Pirovano, con la trentina in pista dopo un anno intero di stop.
SUPER-G: TANTO AZZURRO, MA GUT E SHIFFRIN FANNO PAURA
E' la disciplina più azzurra di tutte, se pensiamo alla doppietta Brignone-Curtoni nella classifica finale dell'ultima coppa, seppur con la delusione olimpica nel mezzo. La continuità di risultati dello squadrone di Rulfi in ogni contesto tecnico porta a pensare che la valdostana e la valtellinese saranno ancora lì a giocarsela, così come Goggia (sino al suo infortunio, il podio di specialità era tutto tricolore) mentre, verosimilmente, potranno puntare a qualche “colpo di tappa” Bassino e Pirovano, che possono fare benissimo.
Sono due le principali rivali del Team Italia: parliamo di Mikaela Shiffrin e Lara Gut-Behrami. La statunitense ha chiuso terza (ad un soffio da Curtoni), mostrando una continuità disarmante pur non vincendo, visto che l'ultimo sigillo in un super-g risale a Bansko 2020, prima del lungo stop di Mikaela dopo la morte del padre.
La fuoriclasse elvetica ha coronato la carriera con l'oro olimpico nella sua disciplina preferita, dopo aver già conquistato tre Coppe del Mondo: Gut-Behrami e Brignone sono i due riferimenti del super-g, con l'azzurra che fermò la striscia vincente della ticinese in Val di Fassa, un anno e mezzo fa, prima che nella scorsa stagione a Lara accadesse un po' di tutto. Si preannuncia un confronto davvero belissimo.
Un gradino sotto alle atlete sopra citate, ma decisamente in corsa almeno per il podio finale, potrebbe esserci Ragnhild Mowinckel che, trionfando nel super-g delle finali a Courchevel, ha concluso la stagione della sua rinascita sportiva. E poi tanta Austria con voglia di riscatto, da Tamara Tippler che è l'attuale miglior specialista del Wunderteam, a Raedler (che può ancora salire di livello dopo il podio di Zauchensee), Puchner (sul podio olimpico, anche se in un contesto particolare), Huetter, Siebenhofer e Venier.
Suter, Haehlen e Gisin sono le altre frecce a disposizione della Svizzera, Miradoli (che ha vinto per la prima volta a Lenzerheide pochi mesi fa con un autentico capolavoro, sulle piste più toste è temibilissima) e Worley per la Francia, mentre le schegge impazzite, principalmente per i singoli successi, dovrebbero essere Vlhova, Ledecka e Robinson.
GIGANTE: LIVELLO STELLARE, ALMENO IN 7 PER LA COPPA...
Ormai da anni, tra le donne è la disciplina con la maggior battaglia e un livello davvero eccezionale.
Chi avrebbe mai pronosticato Sara Hector autentica dominatrice della stagione, sino alla conquista dell'oro olimpico, dopo l'opening di Soelden 2021? In pochi, poi che la svedese abbia perso sul filo di lana, con quella caduta che ha provocato un problema al ginocchio nella penultima gara di Are, la coppa di specialità a favore di Tessa Worley, poco cambia nel giudizio sulla strepitosa annata vissuta.
Non è detto però che Hector e Worley siano le favorite per il trofeo di specialità, al quale potrebbero concorrere almeno sette campionesse. Come escludere Mikaela Shiffrin, nonostante la delusione di quell'ultima manche a Méribel costata alla stella USA la seconda coppa di disciplina della carriera? Lo stesso si può dire per Petra Vlhova, anche se forse la slovacca parte un gradino sotto se guardiamo al trend degli ultimi tempi.
E poi ci sono Federica Brignone e Marta Bassino: la “tigre” è tornata ad esultare tra le porte larghe dopo oltre due anni, vincendo la gara delle ultime finali, la cuneese di Borgo San Dalmazzo ben quattro volte nel 2020/21 della Coppa del Mondo conquistata, tornando sul podio con costanza nel finale della scorsa annata.
Partiranno tra le grandi favorite a Soelden come Lara Gut-Behrami, anche se la ticinese è fuori dal primo sotto gruppo dopo le problematiche della scorsa stagione, cominciata proprio con un 2° posto sul Rettenbach dove si è sempre trovata a meraviglia.
Michelle Gisin ha la qualità per lottare costantemente in zona podio, Wendy Holdener e Katharina Liensberger puntano maggiormente sullo slalom, ma hanno lavorato molto anche sul gigante. In casa Svizzera c'è pure Camille Rast, finalmente esplosa, in Austria pure Truppe e Siebenhofer, anche se per il vertice è un altro discorso che, si spera, possa coinvolgere un grande talento come Stephanie Brunner, alla ricerca di quella continuità che le manca da anni (anche e soprattutto a causa degli infortuni).
Partirà nelle 7 Ragnhild Mowinckel, ma da dietro non si possono sottovalutare Grenier, Gasienica-Daniel, le altre norvegesi Stjernesund e Holtmann (che ha cambiato materiali), magari pure Meta Hrovat in recupero dall'infortunio dello scorso marzo che probabilmente costringerà la slovena a saltare l'opening.
E poi Gritsch, dominante in Coppa Europa, Robinson finita lontana pure dalla top 15 ma con un potenziale enorme da tornare ad esprimere, O'Brien anch'essa al rientro dopo il bruttissimo infortunio alle Olimpiadi, Slokar (anche se il focus è sullo slalom) e magari qualche azzurra che possa avvicinarsi con costanza alle 30.
Roberta Melesi e Karoline Pichler sono due atlete già con una certa esperienza e, senza Goggia e Curtoni alle spalle di Brignone e Bassino a Soelden, dovranno dimostrare di poter fare un altro salto di qualità.
SLALOM: VLHOVA-SHIFFRIN, SVIZZERE E... LIENSBERGER
Sempre loro, Petra Vlhova e Mikaela Shiffrin.
Sono le dominatrici dell'ultimo decennio o quasi nella disciplina, con la statunitense raggiunta e superata nelle ultime stagioni, anche se le differenze sono davvero minime e la miglior Shiffrin ancora non si è vista tra i pali stretti da inizio 2020 ad oggi. Sfida a due quindi per la coppa di specialità? Non è detto, perchè la campionessa del mondo in carica e vincitrice della classifica di slalom nel 2021, Katharina Liensberger, fa paura e col cambio della guida tecnica, visto che l'OESV le ha messo a disposizione Livio Magoni, proverà a tornare costantemente al vertice che ha comunque ritrovato nella seconda parte della stagione 2021/22, dall'argento olimpico alla vittoria (la terza in carriera) di Are.
C'è poi la coppia svizzera formata da Michelle Gisin e Wendy Holdener, una garanzia per lottare sempre in zona podio, anche se la sfera di cristallo rischia di rimanere un miraggio visto che per le vittorie parziali sarà durissima. Lo scorso anno salì sul podio finale una sorprendente Lena Duerr, che ad oltre 30 anni ha fatto un salto di qualità impressionante, sfiorando più volte il primo successo in CdM e pure la medaglia olimpica (era in testa dopo la 1^ manche ai Giochi).
Sino a quell'incredibile caduta a 3 porte dalla fine dello slalom di Kranjska Gora che le stava consegnando la prima vittoria nel massimo circuito, prima del covid, gli infortuni e un rientro problematico, Anna Swenn-Larsson sembrava davvero vicina alle grandissime, ma nella scorsa stagione alla svedese è sempre mancato qualcosa. Nella Svezia attenzione pure a Sara Hector, che non si accontenta solo del gigante (a Yanqing ha letteralmente gettato al vento un possibile clamoroso bis d'oro inforcando sul muro finale), ma anche alla giovanissima Hanna Aronsson Elfman.
La Slovenia propone Bucik e soprattutto Slokar, pronta al definitivo salto, mentre è solo questione di tempo per quanto visto negli ultimi mesi, per l'ingresso nelle 15 e magari anche nel primo sotto gruppo di partenza (che fa tutta la differenza del mondo in slalom) di Camille Rast.
L'Austria non sta vivendo certo un momento esaltante nella disciplina e si aggrappa a Huber, Mair e Truppe, dopo aver già perso per l'intera stagione Gallhuber per infortunio al crociato. Dalla Norvegia si punta su Lysdahl, Holtmann e Tviberg, dalle nazioni nordamericane Moltzan e Nullmeyer su tutte, ma pure il riscatto di St-Germain in casa Canada. Dall'est invece soffia il vento di Popovic e Dubovska, per provare a trovare costanza in top ten, ma sono tante le giovani che possono trovare spazio là davanti. Pensiamo a Danioth, Aicher, Ljutic e, si spera, anche un po' di azzurro nella disciplina di maggior sofferenza per la nazionale italiana. Martina Peterlini, che ha perso quasi per intero la scorsa stagione per il crac al ginocchio in Valle Aurina, avrà bisogno di tempo ed era la trentina la carta per l'ingresso in top 15, considerato che proprio gli infortuni al crociato, che avevano colpito le colleghe nella precedente stagione, hanno rallentato la crescita di Lara Della Mea e Marta Rossetti.
Con questo terzetto, vedremo costantemente anche Tschurtschenthaler, Viviani, Gulli e, si spera al più presto, dalla Coppa Europa le giovanissime, Mathiou e Sola in primis.
Slalom Gigante Femminile Replaces: Soelden Semmering (AUT)
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Martedì 27 Dicembre 2022BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Pinzolo | 13/14 | 5-35 cm |
Sestola | 13/14 | 60-80 cm |
Abetone | 14/17 | 25-45 cm |
Passo Costalunga | 13/13 | 80-130 cm |
Klausberg | 11/11 | 38-84 cm |
Andalo | 20/20 | 35-45 cm |
Comelico superiore | 29/33 | 10-45 cm |
Alpe Lusia | 7/8 | 25-40 cm |
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