Deborah e Fede, "L'arte di sciare" che ha riunito a Trento due fuoriclasse dello sci azzurro

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Deborah e Fede, "L'arte di sciare" che ha riunito a Trento due fuoriclasse dello sci azzurro

Compagnoni e Brignone protagoniste di uno degli incontri clou nella giornata finale al "Festival dello Sport". La valtellinese: "Federica è stata straordinaria".

L'arte di sciare”, rappresentata alla perfezione da due campionesse di classe purissima.

Deborah Compagnoni e Federica Brignone sono state le grandi protagoniste della mattinata nella domenica conclusiva del Festival dello Sport di Trento targato “La Gazzetta dello Sport”. L'organizzazione ha portato sul palco dell'Auditorium Santa Chiara fuoriclasse che si sono sempre stimate parecchio, tanto che la tre volte campionessa olimpica è stata tra le prime a congratularsi con la valdostana, nel momento in cui Fede l'ha superata definitivamente nel computo dei successi in Coppa del Mondo, lo scorso dicembre a Sankt Moritz.

E quando Brignone, nel marzo 2020, ha festeggiato la prima storica sfera di cristallo assoluta dello sci italiano femminile, Compagnoni era lì ad applaudirla come ha fatto questa mattina a Trento. “Fede ha fatto e sta facendo qualcosa di straordinario, spero possa proseguire ancora così per tanto tempo”.

Quella Coppa del Mondo che “era il mio più grande sogno – ha confermato ancora una volta la stella di La Salle – Ho sempre ammirato lo sciatore vincente in tutte le discipline. Ho lavorato tanto sulla polivalenza, mi sono divertita a cambiare. La prossima stagione? Sarà piena, questo è certo, ma non mi pongo obiettivi tra Mondiali e gare di CdM”.

Mentre Federica ha parlato del suo “idolo in assoluto nel mondo dello sport”, ovvero Roger Federer (“il suo ritiro l'ho vissuto in diretta davanti alla tv, anche se era molto tardi ed ero appena tornata dall'Argentina non volevo perderlo. Ho potuto conoscerlo a Lenzerheide, un momento molto bello”), per Deborah c'è stato il tempo di ricordare gli inizi, quella passione per lo sci nata in maniera così naturale. “Tutto è partito da mio papà, ma in generale da un'intera famiglia di sportivi, poi in un luogo come Santa Caterina Valfurva lo sci ce l'hai... sulla porta di casa.

Gli infortuni? Mi hanno forgiato, è qualcosa che succede a quasi tutti gli atleti, va messo in preventivo ma superando tutto questo, ogni volta ho trovato degli aspetti positivi. La lezione è che impari sempre qualcosa dalle situazioni negative”.

Se Brignone non si espone troppo, visto che la domanda è sempre la stessa relativamente alla sua presenza ai Giochi Olimpici del 2026, per Milano Cortina la stessa Compagnoni funge da ambassador e vede “una nazionale che ha già tante stelle, ma che spero possa trovare anche giovani competitive per l'Olimpiade in casa. Manca ancora tanto tempo, vedremo cosa sapremo proporre come Italia in pista”.

Alle 17.00, al Teatro Sociale di Trento, l'incontro-intervista con Sofia Goggia e Lindsey, “Ad alta velocità”, chiuderà di fatto l'edizione 2022 del Festival dello Sport.

 

ONESPORTER PROTAGONISTA

 

Nella serata di ieri, a Trento c'è stata l'opportunità per Onesporter, l'APP di Pianificazione e Monitoraggio degli sportivi, di presentare per il secondo anno consecutivo, grazie ad uno spazio all'interno dell'Area Muse, un prodotto davvero unico nel suo genere.

Invitati dalla Fondazione per la conoscenza Luigi Negrelli e da Trentino Sviluppo, il team guidato da Andrea Lazzaro, Ceo e Founder di Onesporter, è tornato sul palco del Festival dello Sport, proponendo una start up che sta correndo a velocità elevata per portare innovazione nello sport per aiutare gli atleti. Dallo sci alpino da cui è nata, Onesporter è entrata nel mondo del surf, ma anche dell'atletica e del nuoto con il focus, oltre a Milano Cortina 2026, anche sui Giochi di Parigi 2024.

Lazzaro ha spiegato alla platea di ingegneri ed addetti ai lavori qual è la Mission e la Vision: l'esigenza. Il problema che stava e sta ancora alla base dello sport individuale e che rappresenta la missione che ha portato allo sviluppo di Onesporter, riguarda il fatto che manca l'utilizzo delle tecnologie disponibili per seguire gli allenamenti nella programmazione, esecuzione e monitoraggio finalizzati alla performance. “Siamo ancora ad un livello di carta e penna, forse”. Questo l'incipit di Andrea Lazzaro, Istruttore di 4° livello di sci alpino e Manager dello Sport. A spiegare i dettagli dell'APP ci ha pensato lo stesso Andrej Drukarov, atleta lituano e ambassador di Onesporter, dall'utilizzo nella parte élite, al tracking del carico di lavoro a livello di preparazione fisica, sino allo sfruttamento dei materiali in una disciplina come lo sci alpino.

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