La crisi dello slalom femminile italiano? Ne parla Brignone, ma con una visione... differente

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La crisi dello slalom femminile italiano? Ne parla Brignone, ma con una visione... differente

Nella penultima gara di stagione ad Are, nessuna qualificata alla 2^ manche e alle finali potranno esserci solo la valdostana e Bassino. Fede: "In realtà, penso che in gigante sia ancora peggio...".

Purtroppo non si tratta di una novità, in particolare quest'anno visto che di qualificazioni se ne sono viste pochissime e, dopo l'infortunio di Martina Peterlini, la situazione è precipitata.

Nello slalom di Are, nessuna delle sette azzurre al via ha concluso nella top 30 della prima manche, con Federica Brignone e Marta Bassino, ovvero le uniche due non specialiste che hanno deciso di gareggiare essendo già presenti in Svezia per il gigante. Male, inutile nasconderlo, Della Mea, Rossetti, Tschurtschenthaler, Haller e Gulli, che non vedremo chiaramente alle finali visto che nessuna ha centrato la top 25 di specialità e quindi il pass per Courchevel-Méribel.

Interpellata sulle difficoltà della squadra guidata da quest'anno da coach Devid Salvadori, Federica Brignone non si è tirata indietro, ai microfoni di Rai Sport, pur spiegando che...

Io dico che in gigante non c'è... niente, se penso che ad Aspen (finali 2017, ndr) eravamo in 7 – l'analisi della valdostana – A parte Roberta Melesi, dietro c'è poco. In slalom, a mio avviso, le giovani non sono male ma di certo hanno una pressione importante addosso. Io le ho viste sciare e hanno il livello di quelle che oggi sono nelle 30. E' difficile aggiungere altro, non vivendo questa squadra da dentro, mi dispiace molto della situazione”.

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