Manuela Moelgg: "Partire con pettorali oltre il 60 non è facile, ma do sempre il massimo"

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Sci Alpino

Manuela Moelgg: "Partire con pettorali oltre il 60 non è facile, ma do sempre il massimo"

Una stagione un po’ difficile quella di Manuela Moelgg alle prese con problemi fisici dovuti all’operazione del ginocchio destro che quest’estate le ha impedito di allenarsi. Nonostante tutto, l’azzurra di San Vigilio di Marebbe, in nazionale dalla stagione 2000/2001, sta lottando per rientrare nelle trenta in slalom e per mantenersi a buoni livelli in gigante con l’auspicio di poter partecipare alla Finali di Lenzerheide e, perché no, alle Olimpiadi di Sochi.

Quest’estate hai subìto un’operazione al ginocchio. Come ti senti, ti dà fastidio durante la gare o gli allenamenti?

Ho iniziato tardi ad allenarmi sugli sci, ho cominciato ad ottobre e facevo parecchia fatica finchè il muscolo non ha recuperato del tutto. Adesso, dopo tre/quattro giorni di allenamento, devo fare un giorno di pausa perché poi comincia a darmi un po’ noia, ma lo tengo sempre sotto controllo con massaggi e laser.

La schiena invece come va?

In questo momento sono molto contenta, non è perfetta, ma riesco ad allenarmi bene. Anche la schiena la tengo molto sotto controllo ma, rispetto a come stavo prima, sto bene.

In slalom speciale parti con pettorali alti, oltre il 60. Come ci si sente a partire cosi indietro?

Essendomi operata al ginocchio non ho avuto modo di fare gare Fis, quindi sono uscita dalle trenta. È dura partire dietro, soprattutto se la pista non tiene bene. Sono in una situazione un po’ difficile, ma cerco lo stesso di dare il massimo e se non riesco a ottenere buoni risultati, cercherò di fare delle gare Fis a fine stagione per recuperare di nuovo qualche punto per poi ripartire un po’ più avanti.

Tuo fratello Manfred in passato ha già vissuto questa situazione partendo anche lui con pettorali alti. Ti dà consigli in merito?

Anche Manfred è partito con pettorali alti, ma dopo due/tre gare e rientrato di nuovo nei trenta quindi è riuscito a recuperare abbastanza bene.  Nelle ultime due gare, dove non mi sono qualificata per la seconda manche, ho trovato la pista in brutte condizioni. A Bormio faceva caldo, aveva piovuto e il tempo non era più fattibile. Mio fratello cerca di darmi consigli, ma alla fine bisogna tirarsi fuori da soli perché in partenza ci sono io. Non è facile.

In gigante invece stai dimostrando di esserci, nelle ultima gara disputata sei arrivata tredicesima. Prossima tappa Maribor, cosa ti aspetti da questa gara?

Il pendio è abbastanza facile, se la pista diventa dura si può puntare molto sulla tecnica e diventerà sicuramente una bella gara. Partirò nelle trenta e spero di entrate nelle dieci per portarmi più avanti e riuscire a entrare nelle 25 per partecipare alle Finali.

Olimpiadi Sochi. In slalom le atlete azzurre sono poche, mentre in gigante c’è un’alta concorrenza all’interno della squadra. A cosa punti per la qualificazione?

Ci sono diversi problemi con il numero delle presenze. Prima sembrava che l’Italia avesse 12 posti, adesso con il regolamento sulle supercombinate forse riusciamo a salire a 15 o 16. È quindi da vedere in quanti potranno andare. Se ne andranno pochi, in questo momento, sembra che non ci sarò alle Olimpiadi anche perché in gigante ci sono tante atlete che hanno fatto dei buoni piazzamenti e che fanno più discipline. Vediamo, non sta a me decidere, cercherò di dare il mio meglio.

 

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