Parla Davide Brignone: "La FISI non crede nei team privati. Fede voleva indipendenza, non ci sono problemi"

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Parla Davide Brignone: "La FISI non crede nei team privati. Fede voleva indipendenza, non ci sono problemi"

Al "Corriere della Sera", le parole del fratello di Federica, suo tecnico personale. "A lei avevano detto che non sarei dovuto venire alle gare, ma con gli allenatori federali ho un buon rapporto. La coppa? Per battere Shiffrin serve un'impresa".

E' finito suo malgrado nell'occhio del ciclone, normale che se ne parli, anche se il diretto interessato non ha fatto nulla per finire sotto le luci dei riflettori, decisamente riservato pur nel suo ruolo fondamentale al fianco di una campionessa come Federica Brignone.

Parliamo di Davide, il fratello della vincitrice della coppa 2019/2020, da quattro anni tecnico personale di Fede e dalla scorsa primavera in una situazione particolare, visto che il “Team Brignone” (anche se non si tratta di un team privato, è bene chiarirlo) ora lavora sostanzialmente a parte rispetto al gruppo élite che conta su Sofia Goggia e Marta Bassino.

Oggi sul “Corriere della Sera”, una bella intervista di Flavio Vanetti a Davide Brignone per approfondire quanto successo e soprattutto come poter gestire il tutto nell'annata che porterà alle Olimpiadi di Pechino. “Faccio il tecnico e il fratello che si occupa anche delle piccole cose, sono compagno di stanza di Federica e la persona con cui lei passa la maggior parte del tempo – racconta Davide – Sono a libro paga di mia sorella, è uno sforzo non da poco per lei ma c'è collaborazione con gli altri tecnici.

Semplicemente, a Federica avevano detto che non sarei dovuto venire alle gare: la mia presenza e il mio ruolo sono sempre mal visti, ma con gli allenatori ho buone relazioni. Non mi lamento della situazione, vorrei solo che a tutti stesse a cuore il bene di mia sorella. E' l'unica cosa che mi interessa”.

Possibilità di creare un vero team privato? Per Davide Brignone “la FISI non crede in questa formula nonostante gli esempi di Tomba, Compagnoni e Kostner. Negli ultimi dieci anni, chi ha vinto la Coppa del Mondo assoluta, a parte Federica, ha avuto un team privato: parlo di Hirscher, Shiffrin, Vonn, Gut, Maze e così via. E in quasi tutti questi gruppi c'era pure un familiare. Nel nostro caso, Federica, io e lo skiman Mauro Sbardellotto formiamo una piccola squadra che si aggrega ai vari gruppi federali. Abbiamo indipendenza nelle scelte, ed era quello che Fede chiedeva, ma se vogliamo andare in un posto per i fatti nostri, le spese sono a nostro carico”.

Si parla del rapporto con Goggia, ma Davide non può che usare grande diplomazia. “Che Federica non sia la migliore amica di Sofia è evidente, ma non è un problema centrale: certe questioni sono risolvibili, non penso che non si possa lavorare assieme”.

E sulla stagione cominciata con l'uscita di Soelden, ma tanti sogni da realizzare compreso l'obiettivo di un'altra medaglia olimpica dopo il bronzo in gigante di PyeongChang 2018...

Sul piano tecnico Fede non è regredita, l'errore di Soelden non mi preoccupa. Deve avere fiducia e credere anche nella coppa, perchè no? E' chiaro che se Shiffrin si rimette a vincere qua e là, starle davanti diventa un'impresa. La missione è essere al top in gigante e in super-g, pensando ai Giochi”.

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