Sophie Mathiou, idee chiare per un futuro tra le grandi. "Non solo slalom, Brignone e Shiffrin i riferimenti"

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Sophie Mathiou, idee chiare per un futuro tra le grandi. "Non solo slalom, Brignone e Shiffrin i riferimenti"

La valdostana campionessa del mondo jr, si è raccontata al convegno "Sport e competitività nelle nuove generazioni" a Courmayeur. Già inserita nel gruppo CdM di Devid Salvadori, la classe 2002 azzurra non si nasconde.

Diciannove anni da Gressan, cuore della sua Valle d'Aosta che l'ha scelta per raccontarsi nel cuore dell'estate, il giorno dopo Ferragosto.

Lunedì scorso, Sophie Mathiou è stata l'ospite del convegno “Sport e competitività nelle nuove generazioni” al Jardin de l'Ange di Courmayeur, per un evento organizzato da Fondazione Courmayeur Montblanc, moderato dal giornalista de La Stampa, Andrea Chatrian, con il presidente del comitato scientifico della fondazione stessa, Lodovico Passerin d'Entréves, che ha intervistato la campionessa del mondo jr di slalom svariando su mille temi.

Ripartendo dalle emozioni di quel giorno a Bansko (quando Sophie ha scritto una pagina di storia dello sci azzurro, 28 anni dopo l'ultimo oro nella specialità in un Mondiale jr, conquistato da Morena Gallizio a Montecampione 1993), ma guardando già avanti, per un'atleta che ha subito esordito in Coppa del Mondo nello slalom delle finali a Lenzerheide, ma soprattutto fa parte in pianta stabile del gruppo 1 di slalom, guidato da Devid Salvadori, e non vede l'ora di cominciare l'avventura nel massimo circuito con le gare del 20-21 novembre a Levi. “Il titolo di Bansko ha cambiato le mie prospettive, con l'ingresso a 19 anni in una squadra di Coppa del Mondo che certo già non mi aspettavo a questo punto. Un idolo? Mikaela Shiffrin, una campionessa straordinaria con la quale ho avuto l'opportunità di gareggiare a Lenzerheide e farmi una foto. Impensabile visto che due anni fa non ero neppure in squadra nazionale”.

Sophie vede già la polivalenza nel suo futuro, anche se lo slalom “è la disciplina che mi viene naturale. Ho sempre amato la velocità sin da ragazzina e col tempo vorrei allargare la mia base. Il sogno, certo, è vincere una Coppa del Mondo come Federica”. Brignone, appunto, valdostana come lei e altro punto di riferimento: “E' sempre stata disponibile con me, siamo legate anche dal corpo militare (i Carabinieri, ndr) e ho sciato alcune volte con lei. Sarà dura arrivare ai suoi livelli, ma se vogliamo l'approccio alla gara è simile, perchè anch'io riesco ad esprimermi al massimo nel giorno che conta più che in allenamento, credo sia una dote importante”.

Anche la giovane valdostana ha scelto di affidarsi ad un percorso di mental coaching: “Sino ad ora non ne avevo la necessità, ma a questi livelli è fondamentale e un vero allenamento, ancor più difficile da gestire rispetto al lavoro in pista”.

Un posto alle Olimpiadi di Pechino? Sophie ci crede: “Fa effetto pensarci, sarà difficile qualificarsi visto che abbiamo un gruppo competitivo, ma ci proverò sicuramente”. Idee chiare e grandissima determinazione per Sophie Mathiou, non c'è che dire.

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