Erik Read, è un grido di dolore: "Cento giorni senza sci, ancora non sappiamo quando ripartiremo"

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Sci Alpinoil caso

Erik Read, è un grido di dolore: "Cento giorni senza sci, ancora non sappiamo quando ripartiremo"

Lo slalomgigantista canadese lancia l'allarme sulla situazione legata alla nazionale e alle possibilità di allenarsi ai tempi del Coronavirus.

Un grido di dolore, quello emesso dalle parole di Erik Read che denuncia tutte le problematiche sulle chances di lavorare sulla neve per atleti di una nazione o di un'altra, con tutte le restrizioni esistenti in giro per il pianeta.

Il Canada sta pagando cara questa situazione, se pensiamo che il figlio d'arte e tutta la squadra nordamericana non si stanno allenando da oltre 100 giorni, come ha spiegato ieri lo stesso slalomgigantista classe '91, sugli sci per l'ultima volta lo scorso 11 marzo, a tre giorni dalle gare tecniche di Kranjska Gora che avrebbero dovuto concludere la Coppa del Mondo, ma sono state poi cancellate. “Quando io e il resto della squadra canadese torneremo sulla neve? Ancora non lo sappiamo – le parole di Read rilasciate a mezzo social – Sono invidioso, eccome, dei colleghi americani ed europei che hanno la possibilità di allenarsi nelle località dei rispettivi paesi o nei dintorni.

Qui in Canada avevamo il ghiacciaio Farnham, ma non c'è la possibilità di sfruttarlo e abbiamo esplorato diverse opportunità a livello locale, tutte impossibilitate ad ospitarci per vari motivi legati al Covid o altro. E' colpa nostra se ci troviamo senza poter sciare, ma credo che debba esserci una discussione con la FIS su equità, sicurezza e accessibilità per avere una Coppa del Mondo competitiva e uno sport sano.

Sono tempi e ci sono altre priorità, lo capisco, ma credo fortemente nella potenza dello sport e di poter partecipare tutti in sicurezza e salute”.

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