Florian Schieder alla vigilia della Stelvio: "Una gara che arriva un po' troppo presto, ma proverò a fare uno step in più"

Florian Schieder alla vigilia della Stelvio: 'Una gara che arriva un pò troppo presto, ma domani proverò a fare uno step in più
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Florian Schieder alla vigilia della Stelvio: "Una gara che arriva un po' troppo presto, ma proverò a fare uno step in più"

Nell'immediata vigilia della discesa libera di Bormio, su una Stelvio che si prospetta più insidiosa che mai, Florian Schieder ha parlato al microfono di NEVEITALIA, raccontando del suo recupero dall'operazione di fine febbraio e dei suoi obiettivi, sia in vista della gara di sabato che per il resto della stagione, con il mirino puntato su Wengen e la "sua" Kitzbuehel.

Un inizio di stagione non facile per il carabiniere di Castelrotto, in recupero dopo la nuova operazione al ginocchio di fine febbraio: 23° in avvio di Coppa del Mondo a Beaver Creek, poi il 44° posto sulla Saslong della scorsa settimana. Sulla Stelvio, che come da lui dichiarato oggi pomeriggio nell'evento Atomic per l'inaugurazione del nuovo brand shop ai piedi della mitica pista, "arriva troppo presto", Florian ha chiuso fuori dai trenta (56° e 40° ndr.) in entrambe le prove cronometrate, ma in gara proverà a fare uno step in più per regalarsi un buon week-end a Bormio.

"La pista quest'anno è molto tosta, sbatte tanto e ha tanti cambi di neve, come si è visto in prova - ha dichiarato Schieder al microfono di Neveitalia - Qualche atleta ha avuto delle difficoltà e ci sono state diverse cadute, io sto così così con il ginocchio e la Stelvio per me arriva un pò troppo presto, ma domani proverò a fare uno step in più".

"In generale il recupero procede bene, a Beaver Creek e in Gardena ero ok, ma sul duro, quando lo sci sbatte tanto ho ancora un po' di problemi. La sciata c'è, ora devo trovare la fiducia e poi dopo Bormio arrivano Wengen e Kitz, e lì spero di trovare un feeling migliore".

Le polemiche dei francesi sulla preparazione della Stelvio? "Con poca neve la preparazione è sempre difficile, ma la pista era ok. Dove è caduto Sarrazin c'era un cambio di neve".

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