Kristoffersen è una furia: "Pista pericolosa". Braathen deluso, Hirscher spiega che con questo ghiaccio...

Marcel Hirscher va a terra nello slalom di Gurgl sbalzato dal tracciato, il video
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Neveitalia Redazione

Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Kristoffersen è una furia: "Pista pericolosa". Braathen deluso, Hirscher spiega che con questo ghiaccio...

Da Feller a Strasser, ci sono anche tanti delusi della gara di Gurgl come il campione del mondo, che ha rimediato con un 6° posto in rimonta ma si scaglia contro l'organizzazione per la preparazione del manto.

Non sono mancate le sorprese, una buona fetta di queste in negativo, nello slalom di Gurgl che oggi ha proposto un pendio, tra due tracciati particolarmente angusti e un manto nevoso tosto con vari tratti particolarmente ghiacciati, che ha subito esaltato Clément Noel in una prima manche che, di fatto, è stata decisiva visto che il campione transalpino è stato l'unico in grado di interpretare perfettamente la situazione.

L'apertura mattutina, invece, è stata fatale non solo al vincitore della gara sulla Kirchenkar un anno fa, quel Manuel Feller che è anche il detentore della coppa di specialità e ha ben presto inforcato (ma era partito bene), ma pure a Linus Strasser che col pettorale 1 è andato nel pallone e non si è qualificato, pagando oltre 3 secondi da Noel.

E' arrivato, dopo due quarti posti, il primo “zero” stagionale di Lucas Pinheiro Braathen; il fenomeno passato dalla Norvegia al Brasile ha inforcato a metà manche, quando viaggiava per un piazzamento verso la top ten, ma nell'intervista con Eurosport ha fatto vedere tutta la sua delusione confidando di non avere mai trovato feeling con questa Gurgl. “Mi sono sentito male sin dallo start, disconnesso e senza ritmo. Devo prendere questa esperienza e girarla a favore per le prossime”.

Nel caso del classe 2000 significa Beaver Creek, con il gigante del prossimo 8 dicembre che non vedrà invece protagonista Marcel Hirscher, come già deciso da tempo. MH89 è uscito, perdendo quota praticamente ad inizio ripido e non ritrovando mai la linea giusta per 3-4 porte prima di mollare, dopo una partenza che era parsa buona ma, stando alla stessa spiegazione del campionissimo di Annaberg, la sensazione era quella provata a Levi. Ci si attendeva una pista con maggiore grip, ma il ghiaccio, almeno in questo momento, risulta fatale per l'otto volte re di coppa. “E' stato simile a Levi, le prime 10 porte mi sono sentito bene, poi le condizioni cambiavano da una neve aggressiva a quella molto ghiacciata e scivolosa che c'era – l'analisi a Eurosport – Non riuscivo a fare le curve come volevo, ma non sono arrabbiato perchè ora so qual è la situazione. Dopo Levi ho capito che, se avessimo trovato questo fondo anche qui, sarebbe stato uguale il mio rendimento: abbiamo tre settimane per migliorare il set-up e la sciata, così avrà più senso continuare questa avventura”.

Ha fatto discutere, anche perchè alcuni colleghi come Meillard e Ryding non la pensavano proprio così, la dichiarazione del post gara di Henrik Kristoffersen: l'asso norge, che utilizza materiale Van Deer come Hirscher (e lo stesso Haugan, in crisi nella 1^ manche e poi autore del miglior tempo nella 2^ per risalire da 26° a 9°, ndr), ha chiuso sesto ma era furioso per la preparazione della pista. “Hanno barrato rispetto alla gara femminile ed è stato un errore – ha detto HK94 ai microfoni di Eurosport – Il manto era scivoloso in tanti punti e molti sono usciti per questo motivo, ma il problema è che così diventa anche pericoloso per le ginocchia”.

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Prima manche del gigante in Alta Badia con cinque uomini a fare la differenza (ci sono anche Kristoffersen e Haugan), il croato precede di soli 5 centesimi il norge al rientro e che si salva con un prodigio sul muro. Per il faro azzurro inforcata con il corpo che costa tantissimo (+ 134), mentre Vinatzer soffre e finisce oltre i 2 secondi di ritardo. Ancora out Della Vite, niente da fare per gli altri azzurri.