Marcel Hirscher senza limiti, l'oro olimpico lo aspetta

Marcel Hirscher senza limiti, l'oro olimpico lo aspetta
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Marcel Hirscher senza limiti, l'oro olimpico lo aspetta

Bisogna dare atto a quei pochi che sostenevano che fosse il più grande di sempre ancora prima che vincesse la sua quinta Coppa del Mondo (neanche la sesta, la quinta) che la loro convinzione era tutt’altro che campata per aria.

Infatti Marcel Hirscher nelle ultime due stagioni complete e in un pezzetto di quella in corso ha fatto di tutto per rafforzare questa convinzione, non solo, l’ha inculcata a moltissime altre persone. Il picco più alto l’ha raggiunto venerdì scorso a Madonna di Campiglio quando ha rischiato di finire per terra e invece non solo si è salvato ma incredibilmente ha vinto con 4 centesimi sullo svizzero Luca Aerni. Una cosa simile l’aveva fatta solo Alberto Tomba a Lech salvandosi da un errore ancora peggiore e battendo alla fine l’austriaco Thomas Sykora per soli 2 centesimi. La sua incredulità al traguardo era identica a quella di Alberto e lo sconforto dei suoi avversari, in particolare quella di Henrik Kristoffersen, era evidente.

Siamo sicuri che il 28enne fuoriclasse del Salisburghese ha conquistato altri adepti alla causa del suo essere il più grande di sempre, poiché ha dimostrato di poter vincere anche in modo “umano”, non come una macchina perfetta come è stato nelle precedenti due stagioni, durante le quali Hirscher con la sua pazzesca continuità di rendimento ha definitivamente spazzato via tutte le polemiche sulle inforcate, dopo le quali non si fermava, a inizio carriera, che qualcuno periodicamente tirava ancora fuori facendo intendere falsamente che il lupo perdeva il pelo ma non il vizio.

All’inizio di ogni stagione l’austriaco fa credere ai suoi avversari di essere fuori forma e a ogni fine stagione fa credere loro di essere sull’orlo del ritiro, invece ogni anno puntualmente torna e li bastona con maggiore intensità ogni anno che passa, perché, oltre a possedere una tecnica e una forza fisica migliore, psicologicamente è due categorie sopra a tutti gli altri. Per giunta, la frattura al malleolo dello scorso agosto, sembra avergli fatto moltiplicare a dismisura la sua fame di vittorie che già prima era a livelli altissimi, il tutto con una concorrenza di livello pazzesco soprattutto in slalom.

Ingemar Stenmark è ancora lontanissimo come numero di vittorie in Coppa, 49 contro 86, Tomba è invece a un passo sia come numero di vittorie in Coppa, 49 contro 50, e come numero di ori mondiali od olimpici, 4 contro 5, ma rispetto a entrambi Marcel ha dimostrato di poter vincere o essere da podio in superG su pendii e tracciati adatti a lui, e anche di vincere in combinata, compreso un oro mondiale, aiutato dalla sorte finché si vuole, e cioè dalla squalifica di Ondřej Bank in discesa che gli ha permesso di partire per primo nella manche di slalom, ma resta negli albi d’oro e tra 10 anni non se lo ricorderà più nessuno come l’ha vinto.

Gli mancavano solo due cose per entrare definitivamente nella leggenda, e cioè la vittoria con annesso numero da circo, e questa lacuna l’ha colmata sul Canalone Miramonti, e l’oro olimpico. Proprio per quest’ultimo tabù, sulla questione del più grande di sempre stiamo ancora con Ingo, ma se il 18 o il 22 febbraio, giorni del gigante e dello slalom a cinque cerchi di PyeongChang, anche noi ci inchineremo di fronte a König Marcel il più grande di sempre.

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