Re Odermatt è inavvicinabile, ma che storia quella di Verdu: "Sono pazzo di gioia"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Re Odermatt è inavvicinabile, ma che storia quella di Verdu: "Sono pazzo di gioia"

Il primo gigante della Coppa del Mondo maschile, con il tris consecutivo del detentore della sfera di cristallo sulla Face de Bellevarde, ci ha confermato anche la solidità di un Marco Schwarz su livelli strepitoso, ma il 3° posto di Joan Verdu è da lacrime. Il primo di Andorra a questi livelli (non era mai arrivata una top ten!) e nella maniera più inaspettata, visto che questo ragazzo non sapeva nemmeno di poter gareggiare fino a questa settimana dopo l'infortunio di inizio novembre.

Non smettete mai di crederci. Io ora sono pazzo di gioia”.

Poche semplici e commoventi parole, quelle di Joan Verdu dopo il clamoroso, ma neppure troppo visto che il talento del ragazzo lo conoscono tutti da tempo, terzo posto nel gigante di oggi in Val d'Isère, alle spalle dei due atleti più forti nella disciplina, Marco Odermatt e Marco Schwarz, e su una delle tre piste più esigenti del circuito (assieme a Gran Risa e Chuenisbargli), la Face de Bellevarde.

Il fatto clamoroso è che, sino a metà di questa settimana, lo specialista andorrano (che si rivelò al mondo chiudendo nono nella gara olimpica di Pechino 2022) non sapeva neppure se ne sarebbe valsa la pena di scendere in pista, visto che era stato costretto ai box da un mese a questa parte, dopo essersi procurato (in un allenamento a secco in palestra) una parziale rottura del tendine del ginocchio destro.

Per uno già finito più volte sotto i ferri e con doppia rottura dei crociati negli anni scorsi, è stato forse molto più semplice (erano previste comunque quattro settimane di stop) ma che carattere questo ragazzo che ha scritto la storia del Principato di Andorra (dopo aver vissuto lo scorso marzo un evento come le finali di Soldeu in casa), mai in una top ten di CdM anche a livello femminile e, di colpo, direttamente sul podio.

Davanti a Joan ha concluso Marco Schwarz, gran secondo e nuovo leader della classifica generale visto che il carinziano aveva già portato a casa 80 punti nello slalom di Gurgl.

Sì, può essere lui il principale avversario di Odermatt per la sfera di cristallo assoluta, ma di certo la partenza del fenomeno dello sci mondiale è stata impeccabile. O meglio, oggi il nidvaldese qualcosa ha pure concesso, tra 1^ e 2^ manche, ma ha infilato delle sequenze a dir poco spaventose per vincere con quasi un secondo di margine (meno dello scorso anno, mettiamola così...) e scrivere 25 nella casella dei successi in Coppa del Mondo, 15 in gigante, 4 in fila tra le porte larghe dove ha vinto 13 delle ultime 19 prove.

L'ultima sconfitta, si fa per dire, a Palisades Tahoe lo scorso febbraio e guarda caso dietro a Schwarz, per soli 3 centesimi. “E' la terza volta (in fila, ndr) che vinco qui – ha dichiarato “Odi” nella flash interview in casa FIS – In realtà non è una pista bella da sciare, nel senso che è talmente difficile che ti diverti poco, ma la amo perchè riesco comunque ad esprimermi.

Ho faticato in alto con questa visibilità nella seconda manche, ho commesso tanti piccoli errori ma sapevo da metà di dover spingere per recuperare e ce l'ho fatta”.

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