Tocca ai gigantisti lanciare la stagione olimpica dell'Italia maschile

Tanto per cominciare tutti gli occhi sono puntati sui gigantisti che domani inaugureranno l'inverno 2013-2014 a Sölden. Max Blardone farà 34 anni a novembre, Davide Simoncelli li ha già compiuti a gennaio ma entrambi si sono allenati bene durante l'estate e senza grandi intoppi quindi puntano a piazzare qualche zampata delle loro a patto che riescano a trovare il giusto feeling con i materiali. Ovviamente l'obiettivo principale per loro è una medaglia olimpica a Sochi, alloro che a loro manca così a Manfred Moelgg, il quale però dopo un argento e un bronzo iridati in slalom nel 2007 e nel 2011 ha vinto uno storico bronzo in gigante agli scorsi Mondiali di Schladming. Ma è stato il mal di schiena, come periodicamente accade anche con la sorella Manuela, a preoccupare Manfred tanto da mettere in dubbio fino all'ultimo la sua presenza sul ghiacciaio del Rettenbach, per ora per fortuna la cosa sembra essere risolta, domani ci sarà il primo test anche per lui. Segnali di crescita sono attesi da Roberto Nani e Luca De Aliprandini e c'è molta curiosità per il ritorno di Giovanni Borsotti.

Poi, a fine mese a Lake Louise, comincerà la stagione dei velocisti che l'anno scorso si sono comportati come mai nella storia della Coppa del Mondo era riuscito all'Italia della velocità vincendo cinque discese, tre con Christof Innerhofer e due con Dominik Paris, e un superG con Matteo Marsaglia, nonché l'argento iridato di Paris in discesa. Le coppe di specialità non sono arrivate poiché se le è aggiudicate entrambe Aksel Lund Svindal ma i nostri hanno il dovere di provare nuovamente l'assalto anche se ripetere la stagione scorsa sarà molto difficile, anche se Inner non è andato in Sudamerica coi compagni e anche se gli altri in Cile sono stati ostacolati dal maltempo e non sono riusciti a completare in maniera adeguata il loro programma di lavoro. Una cosa a nostro favore dell'Italia è che Paris ha solo 24 anni e ha ancora parecchio tempo da trascorrere ai vertici assoluti, almeno cinque in più rispetto agli altri protagonisti consolidati come Inner, Werner Heel e Peter Fill. Marsaglia è atteso alla conferma degli strabilianti risultati delle prime settimane del 2012-13, ha subito una piccola distorsione al ginocchio ma a Lake Louise ci sarà.

Infine, a metà novembre a Levi, esordiranno gli slalomisti, il cui scorso inverno è stato buono ma non all'altezza di quanto ci si poteva aspettare. Solo Moelgg è riuscito a salire sul podio, terzo ad Adelboden, per il resto tutti piazzamenti meno nobili. Si vedrà probabilmente qual è il valore di Stefano Gross, che a una stagione ottima ne ha fatta seguire una altalenante, e quale sarà la tenuta degli ultratrentenni Patrick Thaler e Cristian Deville, quest'ultimo riassaporerà l'atmosfera di gara nel gigante di Sölden. E poi c'è Giuliano Razzoli, campione olimpico a Whistler in condizioni di neve molto particolari che potrebbero ripetersi quest'anno a Sochi, l'emiliano ha cambiato materiali a stagione scorsa in corso e c'è da sperare che il suo feeling sia ulteriormente aumentato. Nani è atteso a ulteriori progressi.

Un messaggio positivo arriva dal direttore tecnico Claudio Ravetto: avendo trovato condizioni di pista e di neve molto varie durante l'estate in Sudamerica i nostri atleti saranno pronti a qualsiasi situazione di gara, al contrario della tradizionale abilità di sciare sul ripido e ghiacciato e all'altrettanto tradizionale difficoltà ad andar forte sui tratti filanti e con neve molle. C'è davvero da sperare che gli azzurri siano davvero pronti a tutto, a Sochi c'è il podio che aspetta anche loro. In bocca al lupo ragazzi!