Il candidato presidente Alessandro Falez non ci sta: "Illegittimo il quarto mandato di Roda"

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Il candidato presidente Alessandro Falez non ci sta: "Illegittimo il quarto mandato di Roda"

Si scalda il clima attorno alle elezioni federali del prossimo 15 ottobre; l'imprenditore romano, sceso in pista ufficialmente da pochi giorni, dice la sua sul "caso" che riguarda il numero 1 in carica.

Una posizione chiara e netta, in vista di un confronto elettorale che si preannuncia durissimo.

Mancano poco più di due mesi e mezzo all'appuntamento che, il prossimo 15 ottobre a Milano, stabilirà chi sarà a guidare la FISI verso il quadriennio olimpico che porterà ai Giochi di Milano Cortina 2026. C'è un solo candidato, sinora, che si è lanciato nella sfida al presidente uscente, Flavio Roda, e si tratta di Alessandro Falez, che lo scorso 15 luglio ha annunciato ufficialmente la propria discesa in pista.

C'è tutta l'intenzione da parte di Roda di ricandidarsi per quello che sarebbe il suo quarto mandato, anche se il numero 1 di via Piranesi ha già fatto sapere di considerare solo il prossimo quale terzo mandato. Con un comunicato diffuso a mezzo stampa, Falez ha voluto sottolineare una situazione della quale ormai si discute da settimane. “L'attuale presidente ha fatto un buon lavoro nei suoi precedenti tre mandati e sarebbe stato positivo per la FISI se lui avesse potuto proseguire per un quarto, mantenendo una “continuità gestionale” in vista del quadriennio olimpico – le parole del 67enne imprenditore romano – Tuttavia, la Legge 8/2018 ha inserito il limite dei tre mandati al fine di assicurare il fisiologico ricambio rappresentativo”.

Roda, infatti, ha già ricoperto la carica per tre mandati e, anche se il suo primo incarico ha avuto una durata inferiore al quadriennio (ma, comunque, superiore ai due anni), questo deve essere computato ai fini della limitazione prevista dalla legge, come chiarisce il parere del Collegio di Garanzia del CONI 6/2018, che recita: “i mandati che abbiano avuto una durata inferiore al quadriennio olimpico debbono considerarsi al fine del computo del raggiungimento della soglia dei tre”. Di conseguenza, non può essere rieletto anche se c'è tutta l'intenzione da parte di Roda di ricandidarsi.

Esiste poi una norma transitoria (13 febbraio 2018) già applicata per molti consiglieri nella passata tornata elettorale, che consentiva di candidarsi al quarto mandato, ma che non è applicabile a Roda in quanto al momento dell'entrata in vigore della legge non aveva ancora ricoperto i tre mandati. Il presidente in carica punta il suo convincimento sul disposto dello Statuto (art. 48 comma 4) e del ROF, Regolamento Organico Federale (art. 46 comma 4), i quali, nel conformarsi al disposto legislativo, hanno tuttavia aggiunto due locuzioni (“nel limite massimo di tre mandati quadriennali” e “nel limite massimo di tre interi mandati quadriennali”), che potrebbero falsare la corretta interpretazione e applicazione dell'inequivoca norma di legge che prevale però sullo statuto e sul ROF.

Il CONI, inoltre, ha recentemente nominato un Commissario ad acta per verificare il corretto adeguamento delle carte federali allo Statuto CONI e alle disposizioni legislative. Alla luce di queste considerazioni, un'eventuale candidatura di Roda potrebbe essere impugnata per contestarne l'ammissibilità – si legge ancora nella nota diffusa da Falez - sulla base del Regolamento del CONI del 9 marzo 2022, che ha previsto per le Assemblee Elettive una procedura di urgenza sia dal Procuratore Federale sia da altro candidato ammesso.

Tale impugnazione, porterebbe inevitabilmente all'esclusione della stessa candidatura prima del voto in Assemblea. Inoltre, potrebbe essere contestata direttamente dinanzi al TAR (senza dover passare per la giustizia sportiva, come previsto da una recente sentenza del Consiglio di Stato, lan. 2320 del 07/04/2020). Anche questo ricorso determinerebbe la decadenza dalla candidatura prima del voto in Assemblea. “È comprensibile che una persona che ha lavorato per 10 anni dedicandosi a tempo pieno alla FISI, voglia continuare ad occuparsene – osserva Falez – ma non credo che il bene della Federazione possa realizzarsi facendo leva sul mancato rispetto di una norma di legge.

Auspico che si chiarisca rapidamente questo equivoco e che ci siano altre valide persone che possano in questi giorni dichiarare la loro candidatura. La speranza è che si avvii presto un dibattito aperto e trasparente tra i candidati per confrontare idee, modelli e progetti. Sarebbe l'occasione per far emergere nuovi spunti e nuovi slanci, con l'obiettivo di consentire agli sci club di arrivare alla data delle elezioni con la più ampia consapevolezza possibile per scegliere il candidato migliore”.

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