Il paradosso del "caso Stelvio": nazionale ai box, le atlete fuori dai quadri federali in pista

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Il paradosso del "caso Stelvio": nazionale ai box, le atlete fuori dai quadri federali in pista

Dopo la positività al test sierologico di un membro dello staff azzurro, Brignone e compagne rimangono confinate al Livrio. Si allenano le atlete che non rientrano nel gruppo, come Roberta Midali.

In pista chi non rientra nei quadri federali e deve lavorare per conto proprio, confinate all'Hotel Livrio per l'intera domenica e, forse, anche nei prossimi giorni tutte le atlete (con staff annesso) facenti parte della nazionale azzurra.

E' un po' il paradosso creatosi allo Stelvio, dopo la positività ad un test sierologico di un membro dello staff tecnico che ha causato il blocco degli allenamenti, con i tamponi effettuati ieri e di nuovo oggi da tutti coloro che alloggiano al Livrio, e parliamo di quasi 200 persone considerato che sono impegnate sul ghiacciaio tutte le squadre femminili di Coppa del Mondo e i vari gruppi di giovani, tra Coppa Europa, Junior e Osservati.

In attesa dei risultati dei test, si spera di poter tornare in pista domani o martedì per concludere il raduno almeno con una giornata di allenamento, ma il discorso legato alla quarantena prolungata non è da escludere.

Nel frattempo, tutti coloro che non alloggiano al Livrio sono chiaramente liberi di sciare, dai turisti a quegli atleti non facenti parte della nazionale; come Karoline Pichler, ad esempio, che nei giorni scorsi ha cominciato la preparazione (nel week-end l'altoatesina non è invece presente allo Stelvio), oppure nel caso di Roberta Midali che oggi ha potuto lavorare in una cornice ideale a livello meteo, anche se le alte temperature non aiutano in queste ore.

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