Marcel Hirscher vince per distacco il gigante in notturna di Åre, 12° Giovanni Borsotti

Marcel Hirscher vince per distacco il gigante in notturna di Åre, 12° Giovanni Borsotti
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Marcel Hirscher vince per distacco il gigante in notturna di Åre, 12° Giovanni Borsotti

Evidentemente era scottato dal fatto di essere sì finito sul podio a Beaver Creek ma sul gradino più basso. E allora, come a Sölden, Marcel Hirscher è sceso con tutta la potenza e la cattiveria di cui è capace.

Qui il risultato completo e l'analisi della gara e le classifiche di Coppa del Mondo!

L’austriaco vincitore delle ultime tre Coppe del Mondo ha trionfato nel secondo gigante stagionale su tre, quello di Åre, rifilando distacchi abissali a tutti gli avversari grazie ai migliori tempi in entrambe le manche e facendo capire di aver sostituito Ted Ligety in fatto di vittorie per distacco, cioè superiori a un secondo. E proprio Ligety, terzo dopo la prima metà gara, è risalito di un gradino ma a ben 1”22 dall’eterno rivale che lo stacca nuovamente in quanto a numero di vittorie totali in Coppa del Mondo, 25 contro 24, 11 in gigante, tante quante ne raccolse negli anni settanta Gustavo Thöni.

Hirscher comanda anche la classifica di specialità ma soprattutto si porta a 72 punti nella generale dal norvegese Kjetil Jansrud, uscito dopo poche porte della prima frazione. Francamente, dato che non c’è nessuno con la continuità di rendimento in tre specialità necessaria per impensierirlo, non si vede come Hirscher possa perdere questa Coppa generale, che sarebbe la sua quarta assoluta, impresa mai riuscita a nessuno prima in campo maschile, e nello slalom di domani potrebbe già esserci il sorpasso.

Se Ligety ha guadagnato una posizione il tedesco Fritz Dopfer nella manche serale ne ha perse due scendendo da secondo a quarto a 1”76 dal vincitore e cedendo il gradino più basso del podio al connazionale Stefan Luitz, terzo a 1”50: costui sempre in questo periodo dell’anno si regala un podio, dato che è stato secondo in Val d’Isère il 9 dicembre 2012 e terzo sempre nella località francese il 14 dicembre 2013. Come sempre buona la presenza francese tra i top ten anche se stavolta manca il podio: quinto Thomas Fanara, sesto Alexis Pinturault e nono Victor Muffat-Jeandet, e ce ne poteva essere un altro se Mathieu Faivre non fosse uscito.

Per il resto, settimo il vecchio Benni Raich, ottavo e nono i norvegesi Leif Kristian Haugen e Henrik Kristoffersen, quest’ultimo ex-aequo con Muffat-Jeandet. Molto bene lo svizzero figlio d’arte Elia Zurbriggen, risalito dalla ventottesima alla tredicesima posizione, ma soprattutto molto bene il migliore degli azzurri, Giovanni Borsotti, che ha fatto segnare il secondo tempo parziale recuperando da diciannovesimo a dodicesimo.

Il piemontese, unico davvero positivo nella giornata degli azzurri, che compirà 24 anni tra sei giorni, sta cominciando a vedere la luce in fondo a un tunnel nel quale si è infilato due anni fa dopo un gravissimo infortunio al ginocchio e oggi ha sfiorato i suoi migliori risultati in carriera, due undicesimi posti centrati ad Adelboden il 7 gennaio 2012 e in Val d’Isere in quel gigante dove il Luitz di cui sopra fu terzo. Per il resto, al traguardo per l’Italia solo un comunque buon Florian Eisath, quindicesimo e sui suoi standard, e Davide Simoncelli, diciannovesimo con otto posizioni recuperate dopo una brutta prima manche.

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