Una Svizzera da sogno e che prospettive per Crans-Montana 2027. Lehmann: "Sì, la nostra squadra più forte di sempre"

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Una Svizzera da sogno e che prospettive per Crans-Montana 2027. Lehmann: "Sì, la nostra squadra più forte di sempre"

Il dominio al Mondiale di Saalbach (5 titoli e 13 podi) potrebbe essere solo nella sua prima fase, pensando al futuro di fenomeni come von Allmen e Monney, campioni nel pieno della maturità agonistica e tantissimi talenti guidati da Blanc (e arriverà Hiltbrand...). Il numero 1 federale, che ha visto la sua nazionale arrivare ad una medaglia dal record del 1987 sulle nevi vallesane che ospiteranno la prossima rassegna iridata, ha parlato alla RSI.

Sono stati devastanti in campo maschile, hanno vissuto un campionato del mondo con qualche amarezza, in particolare per Lara Gut-Behrami e Corinne Suter, nelle gare veloci femminili, prima di firmare una doppietta storica con lo slalom di chiusura, e dopo Courchevel Méribel 2023 si sono presi il medagliere da padroni assoluti, in casa dei cugini austriaci.

Saalbach 2025 è stata un’altra pagina di storia per la nazionale svizzera, con 5 medaglie d’oro e 13 podi totali, un bilancio inferiore solo alla storica edizione di casa: guarda caso Crans-Montana, dove ci saranno i prossimi Mondiali del 2027, 40 anni dopo quella rassegna iridata dove i vari Pirmin Zurbriggen, Peter Mueller, Erika Hess e Vreni Schneider trascinarono la squadra rossocrociata ad un bottino di 8 titoli (su 10 gare!) e 14 medaglie.

L’evento mondiale terminato ieri ha avuto anche una valenza storica per successi come quelli in slalom, visto che Camille Rast ha riportato il titolo di specialità in patria 34 anni dopo Vreni Schneider e Loic Meillard ha fatto lo stesso addirittura dal 1950 d’oro di Georges Schneider.

Il team maschile ha vinto tutte le gare tranne il gigante, dove però alle spalle di Raphael Haaser c’erano proprio loro, i tre fari rossocrociati Tumler, Meillard e Odermatt. Ecco, se vogliamo non è stato un Mondiale perfetto per il campionissimo nidvaldese, che ha vinto “solo” l’oro del super-g senza salire sul podio in discesa e gigante, ma ci stiamo davvero aggrappando al… nulla.

Il bello, per la Svizzera e non certo per i rivali, è che Saalbach potrebbe essere solo un passaggio per fare ancora meglio nei prossimi anni: ok, dopo Milano Cortina 2026 si ritirerà Lara Gut-Behrami, ma c’è già il presente e il futuro pronto su tantissime specialità, se pensiamo che Franjo von Allmen e Alexis Monney, dominanti nella discesa iridata, sono rispettivamente classe 2001 e 2000, ma anche nel settore femminile c’è un talento immenso come Malorie Blanc (2004) già pronta ad esplodere. E tornando agli uomini, il 2003 Livio Hiltbrand sta arrivando…

Aggiungiamoci poi che Marco Odermatt sta volando verso la sua quarta Coppa del Mondo consecutiva e Lara Gut-Behrami si sta giocando, con Federica Brignone, la sua terza. “Sì, sono convinto che attualmente abbiamo la miglior squadra svizzera della storia – ha detto alla RSI il numero 1 federale Urs Lehmann, che tra l’altro una settimana fa ha annunciato l’accordo di gestione degli allenamenti per tutte le nazionali nel comprensorio di Zermatt per i prossimi 9 anni, a dimostrazione della progettualità di Swiss-Ski – Con lo slalom femminile abbiamo vissuto una gioia enorme dopo tutte le soddisfazioni anche con il settore maschile, dove aver completato un podio tutto rossocrociato è stato davvero speciale”.

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