Yuki Ito chiude al meglio la stagione del salto femminile: vince la finale di Oslo

Yuki Ito chiude al meglio la stagione del salto femminile: vince la finale di Oslo
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Sci NordicoSalto femminile - Oslo

Yuki Ito chiude al meglio la stagione del salto femminile: vince la finale di Oslo

Archiviati i Mondiali di Lahti, nella mattinata odierna si è disputata la competizione finale della Coppa del Mondo di salto con gli sci femminile nel tempio di Holmenkollen. Yuki Ito ha coronato un week-end di assoluto livello con un’indiscussa vittoria ed è diventata la terza atleta nella storia del massimo circuito ad essersi imposta in una gara su large hill.

In tal senso l’atleta di Shimokawa ha raggiunto in questa particolare statistica Sarah Hendrickson (Oslo 2013) e Takanashi (Oslo 2014, 2015, 2016; Planica 2014 ed Oberstdorf 2017,2017). Dunque, la vincitrice della sfera di cristallo si è vista interrompere la striscia di successi su trampolini grandi a 6 gare.

La ventiduenne dipendente della multinazionale Tsuchiya Home ha fatto registrare il miglior punteggio in entrambe le serie, rimanendo in linea con i salti d’allenamento, quando ne aveva vinti 3 su 4: nella prima manche ha raggiunto i 130 metri – miglior misura di giornata – mentre nella seconda ha amministrato maggiormente, atterrando a 124.5 metri.

Piazza d’onore per Sara Takanashi a 7.7 lunghezze dalla più stagionata compagna di squadra: quindi si è confermata la gerarchia all’interno del team nipponico, infatti 7 giorni or sono l’epilogo è stato lo stesso nella competizione valevole per la FIS Race disputata sull’Okurayama di Sapporo.

La differenza tra le due dominatrici della stagione ormai conclusa è da accreditare principalmente alle valutazioni stilistiche: in questo frangente la ragazza di Kamikawa ha perso la bellezza di 6.5 punti, portati anche dall’eccessiva severità dei giudici, soprattutto di quello norvegese.

Il terzo gradino del podio è stato appannaggio dell’unica atleta capace di essere l’alternativa alle nipponiche per l’intera stagione: Maren Lundby. La padrona di casa ha concluso il primo segmento di gara in seconda posizione, ma nel momento decisivo ha dovuto abdicare di soli 2 decimi a favore di Takanashi.

Il resto del mondo ha accusato un distacco decisamente più sostanzioso dalla vetta: Katharina Althaus è tornata sui livelli antecedenti ai Mondiali ed ha chiuso in quarta piazza, precedendo Jacqueline Seifriedsberger, a sua volta ad una performance che mancava dal dicembre scorso.

Sesta posizione per una discreta Ema Klinec, sfavorita nella prima serie per il vento alle spalle trovato quanto fortunata nella seconda con il metro di brezza frontale presente al momento del suo salto. A seguire si è classificata la donna dei main event, ovvero Carina Vogt: quindi si è confermato lo scarso feeling per la campionessa iridata con gli impianti così imponenti qual è l’Holmenkollbakken.

Chiara Hoelzl (8^) è stata autrice di una prova ricca di alti e bassi, come d’altronde è stata la sua stagione agonistica: ad una performance sopra il par nella prima manche ha fatto da contraltare una da applausi nella seconda, terminata a 128 metri.

Strategia di difficile comprensione è stata quella scelta da Andreas Bauer (al secolo capo allenatore della squadra tedesca) nei confronti di Svenja Wuerth (9^): nella seconda serie ha deciso di abbassarle il gate di partenza, senza che l’atleta del Baden-Wuerttemberg abbia mai dato l’impressione di poter raggiungere il 95% del punto HS. E così è stato, ma un’attenuante di questa ‘pazzia’ è il fatto che questa gara non è stata in alcun modo decisiva nei confronti del resto dell’annata.

Elena Runggaldier ha flirtato per metà competizione con la top 10, ma nel momento decisivo ha sbagliato ampiamente il timing di stacco ed ha concluso in 13^ piazza. L’altra azzurra impegnata sulle nevi norvegesi – Evelyn Insam – ha ottenuto un risultato al di sotto delle aspettative: la 22^ posizione finale non può essere soddisfacente in confronto  agli anni d’oro della ventiduenne gardenese, la quale passerà verosimilmente una primavera travagliata sulle scelte del proprio futuro agonistico.

La classifica generale della Coppa del Mondo 2016-17 è così formata definitivamente:

1. TAKANASHI Sara (JPN) 1455
2. ITO Yuki (JPN) 1208
3. LUNDBY Maren (NOR) 1109
4. ALTHAUS Katharina (GER) 776
5. VOGT Carina (GER) 723
6. IRASCHKO-STOLZ Daniela (AUT) 717
7. KLINEC Ema (SLO)630
8. SEIFRIEDSBERGER Jacqueline (AUT) 544
9. AVVAKUMOVA Irina (RUS) 531
10. WUERTH Svenja (GER) 497

15. MALSINER Manuela (ITA) 298
21. RUNGGALDIER Elena (ITA) 169
30. INSAM Evelyn (ITA) 93
47. MALSINER Lara (ITA) 16

Dunque in quest’ultima competizione Ito ha confermato la seconda posizione ai danni di Lundby, mentre Vogt ha scavalcato in extremis la veterana austriaca Daniela Iraschko-Stolz (quest’oggi assente a causa di vari problemi fisici) al quinto posto.

OSLO – HS 134

1 . ITO Yuki (JPN) 258.7
2. TAKANASHI Sara (JPN) 251.0
3. LUNDBY Maren (NOR) 250.8
4. ALTHAUS Katharina (GER) 237.0
5. SEIFRIEDSBERGER Jacqueline (AUT) 234.7
6. KLINEC Ema (SLO) 226.6
7. VOGT Carina (GER) 222.3
8. HOELZL Chiara (AUT) 215.5
9. WUERTH Svenja (GER) 211.0
10. SETO Yuka (JPN) 196.1

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Large Hill Femminile WC Final/ repl: 11.03.2017 Oslo (NOR)

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