Giochi olimpici 2018, pubblicati i criteri di qualificazione. Nodi da sciogliere e addio scelte tecniche [Salto maschile]

Giochi olimpici 2018, pubblicati i criteri di qualificazione. Addio scelte tecniche e nodi da sciogliere [Salto maschile]
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Salto maschile - Pyeong Chang 2018

Giochi olimpici 2018, pubblicati i criteri di qualificazione. Nodi da sciogliere e addio scelte tecniche [Salto maschile]

La Fis ha pubblicato i criteri di qualificazione ai Giochi olimpici di Pyeong Chang 2018. Nel salto maschile ci sono un paio di novità rispetto a Sochi 2014. Come nella combinata nordica, la principale modifica è stata gestita in modo dilettantistico. Non dalla federazione internazionale, in questo caso incolpevole, bensì dal Cio.

SISTEMA DI QUALIFICAZIONE
Il sistema di qualificazione è attualmente una zona grigia. La struttura per determinare quanti atleti possono essere iscritti da ogni Paese è, come quattro anni fa, l’Olympic Quota Allocation List (da qui in avanti OQAL).

Non è però chiaro quali gare dovranno essere prese in considerazione per stabilirla. Con un'interpretazione letterale del regolamento, la graduatoria dovrebbe tenere conto prima dei punti ottenuti in ogni competizione di Coppa del Mondo disputata dall'inizio della stagione 2016-'17 fino al 21 gennaio 2018, poi dei punti marcati in Continental Cup nel medesimo periodo temporale.

Per capire meglio il concetto, si pensi ai punti di Coppa del Mondo come agli ori in un medagliere, con i punti di Continental Cup ad avere la valenza degli argenti.

Chi ha un oro (punto di Coppa del Mondo) viene classificato davanti a chi non ne ha, indipendentemente dal numero di argenti ottenuti (punti di Continental Cup).

Dunque, seguendo la suddetta interpretazione letterale, le prove di Summer Grand Prix non dovrebbero avere valore per la qualificazione olimpica. Tuttavia il GP è a tutti gli effetti equiparato alla Coppa del Mondo. Le gare estive infatti assegnano punti per il World Ranking List esattamente come quelle invernali.

Pertanto, un'interpretazione estensiva del regolamento, modificherebbe la base per la compilazione dell'OQAL.

La graduatoria terrebbe conto prima dei punti ottenuti in ogni competizione di Coppa del Mondo e Summer Grand Prix disputata all'1 luglio 2016 fino al 21 gennaio 2018, poi dei punti marcati in Continental Cup nel medesimo periodo temporale

L'interpretazione da applicare è di capitale importanza. Il fatto che il Grand Prix abbia valore o meno per la qualificazione olimpica cambierebbe radicalmente le strategie da seguire, soprattutto per le nazioni più piccole (compresa l'Italia).

A favore dell'interpretazione estensiva vi è un argomento fortissimo. Leggendo i criteri di eleggibilità degli atleti per i Giochi olimpici 2018, si nota come il Grand Prix sia parificato in tutto e per tutto alla Coppa del Mondo.

Sarebbe dunque un'incongruenza tenere in considerazione il GP per determinare l'eleggibilità degli atleti, ma ignorarlo al fine della qualificazione degli stessi.

La speranza è che si possa far luce sulla situazione sin dal weekend, quando si terrà il Meeting di primavera della Fis, in maniera tale che ogni Paese possa pianificare con certezza la propria estate.

Il Cio ha concesso alla salto con gli sci 100 posti (tanti quanti Sochi 2014), con la possibilità per ogni nazione di iscrivere ai Giochi olimpici un massimo di 4 atleti (modifica demenziale, già spiegata nell'articolo relativo alla combinata nordica e su cui torneremo comunque più avanti).

Rispetto a quattro anni fa, la Fis ha deciso di ripartire in maniera diversa i posti fra uomini e donne. A Sochi la divisione era 70/30, mentre a Pyeong Chang 2018 saranno della partita 65 saltatori e 35 saltatrici.

Per quanto riguarda il settore maschile, ogni atleta nelle prime 60 posizioni dell'OQAL assegna una quota alla propria nazione. Nell’eventualità che un Paese abbia più di quattro uomini nella top-55 della OQAL, eventuali ulteriori compatrioti oltre ai migliori quattro verranno ignorati al fine della qualificazione olimpica individuale.

Si è detto top-55 perché il sistema è concepito con la struttura del "55+10". Infatti la prova a squadre di Pyeong Chang è riservata a 12 nazioni, stabilite prendendo in considerazione i primi 55 della OQAL. I Paesi con 4 uomini nella top-55 hanno automaticamente diritto a prendere il via nella prova a squadre.

Nell’ipotesi in cui vi siano meno di dodici federazioni con quattro atleti nei migliori 55 della OQAL, allora la quota delle nazioni con 3 uomini verrà automaticamente elevata a 4, sfruttando gli ultieriori cinque posti a disposizione, fino a quando il campo partenti del team event non avrà raggiunto le 12 unità. Ovviamente fra le dieci qualificate deve essere presente anche la Corea del Sud, in quanto padrona di casa.

Una volta determinati le 12 partecipanti della gara a squadre, eventuali posti ancora disponibili verranno assegnati tramite OQAL fino al raggiungimento di quota 65.


LA DEMENZIALE MODIFICA
Rispetto a Sochi 2014 vi è una riduzione del numero di atleti iscrivibili da ogni nazione, abbassato da 5 a 4.

Il Cio ha deciso per questa modifica nell'intento di aumentare il numero di Paesi rappresentati. Il ragionamento è semplice: se ai fini della OQAL si considerano un norvegese, un tedesco, uno sloveno, un austriaco, un giapponese e un polacco in meno, si liberano posti per i movimenti di seconda e terza fascia, mantenendo invariato il monte-atleti presenti in loco.

Peccato che, per come è stato scritto il regolamento, la modifica decisa dal Cio comporti la soppressione di qualsivoglia scelta tecnica e la penalizzazione degli uomini appartenenti alle nazioni più forti, le quali dovranno decidere a scatola chiusa con due settimane d'anticipo chi schierare nelle gare individuali olimpiche, senza possibilità di effettuare modifiche.

A rendere surreale la situazione è una postilla. Ogni federazione nazionale dotata di 4 qualificati ha la l'opportunità, se lo desidera, di aggregare un quinto atleta extra-contingente, considerato alla stregua di riserva. Costui però potrà entrare in azione per il team event, in caso di malattia o infortunio di uno dei quattro titolari.

Non potrà quindi essere utilizzato per le prove individuali, perché la normativa prevede la sostituzione esclusivamente nella gara a squadre. In altre parole se uno dei quattro prescelti di un Paese dovesse stare male prima di una competizione individuale, il suo posto dovrà essere lasciato vacante, senza chance di avvicendamento.

Un'altra conseguenza della decisione del Cio è l'impossibilità di effettuare cambiamenti nei quartetti fra un evento individuale e l'altro. Chi partecipa alla competizione con salto su trampolino piccolo, deve prendere parte anche a quella con salto su trampolino grande.

Vediamo cosa significa tutto ciò all'atto pratico, ovvero quali sono i devastanti esiti della modifica decisa dai tromboni del Cio per avere qualche simpatica bandierina in più.


I DEVASTANTI ESITI DEL CAMBIAMENTO
A Sochi 2014 le nazioni di punta dovevano convocare cinque atleti, scegliendoli un paio di settimane prima dei Giochi. Tutti e cinque potevano saltare negli allenamenti della gara su Normal Hill, in maniera tale che gli staff tecnici potessero valutare la competitività di ognuno, effettuando il "taglio" del peggiore sulla base dei risultati dei salti di prova.

Dopodiché, tutti e cinque potevano partecipare agli allenamenti della gara su Large Hill. Ancora una volta gli allenatori avevano la possibilità di valutare la competitività di ognuno, in maniera tale da poter compiere un taglio ed eventualmente cambiare un uomo rispetto alla prima competizione. Le medesime dinamiche si ripresentavano poi per il team event.

In estrema sintesi, i Paesi più competitivi avevano a disposizione una rosa di 5 combinatisti da gestire a piacimento.

A Pyeong Chang 2018 invece le cose andranno in maniera diversa. Un paio di settimane prima dei Giochi le nazioni di punta dovranno sempre convocare cinque atleti, determinando però i quattro titolari e la riserva.

Durante gli allenamenti della gara su Normal Hill potranno essere schierati tutti e cinque, ma non saranno permesse selezioni interne. I quattro prescelti gareggiano, la riserva sta a guardare. Se quest'ultima salta meglio dei quattro titolari, lo staff tecnico si attacca al tram, essendo costretto a far gareggiare il quartetto previsto. Punto.

Stesso discorso per la competizione su Large Hill. I quattro schierati nella prima prova, devono essere gli stessi senza opportunità di avvicendamenti.

La riserva può entrare in gioco solo per la staffetta ed esclusivamente nel caso uno dei quattro titolari non stia bene (almeno inventarsi un malanno di comodo non dovrebbe essere un problema).


SI SPERA IN UN ESCAMOTAGE
L'unica speranza è quella che la Fis possa trovare un escamotage, o accettare un'interpretazione elastica ed estensiva del regolamento, per consentire l'eventuale sostituzione di un saltatore anche nelle competizioni individuali.

In questo modo si porrebbe rimedio all'alzata d'ingegno del Cio, ritornando de facto alla stessa situazione analoga di Sochi 2014.

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