La seconda gara di Almaty inguaia l'Italia nella corsa a Sochi 2014

La seconda gara di Almaty inguaia l'Italia nella corsa a Sochi 2014
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La seconda gara di Almaty inguaia l'Italia nella corsa a Sochi 2014

Doppietta slovena in una competizione cominciata con un ritardo di quasi tre ore a causa del vento. Il risultato del coreano Heung-Chul Choi mette a rischio la partecipazione dell'Italia nella prova a squadre olimpica.

La gara avrebbe dovuto partire alle ore 15.30 del Kazakistan, ma ha potuto iniziare solamente alle 18.20 per via di sostenute raffiche di vento frontale che poi hanno condizionato pesantemente anche la seconda serie di salti.

Ne è scaturita una competizione molto particolare, con velocità di stacco elevatissime per gli standard attuali. Di fatto si è trattato di un contesto anomalo e dai connotati del salto con gli sci di un decennio orsono. A sfruttare al meglio le inusuali condizioni è stata la Slovenia che ha realizzato una doppietta.

Matjaz Pungertar, decisamente in gran forma in questo Summer Grand Prix 2013, ha ottenuto il primo successo della carriera con un vantaggio di 1.7 punti sul connazionale Jernej Damjan, al quarto podio nelle ultime cinque gare. Terza piazza per il giapponese Reruhi Shimizu che ha superato di pochi decimi Anders Bardal, favorito della vigilia e vincitore della prova disputata sabato.

Grossa delusione per il tedesco Maximilian Mechler. Il ventinovenne tesserato per lo sciclub di Isny aveva chiuso al comando la prima serie, ma è sprofondato nella seconda chiudendo al quindicesimo posto.

I due azzurri impegnati, Andrea Morassi e Diego Dellasega, hanno concluso rispettivamente trentatreesimo e trentasettesimo. La gara odierna però ha portato in dote un risultato ferale nell'ottica della qualificazione ai Giochi olimpici di Sochi 2014.

Infatti il ventiduesimo posto del coreano Heung-Chul Choi ha permesso all'asiatico di scalzare proprio Morassi dal 60° posto del ranking di qualificazione olimpica. La rappresentanza azzurra nella top-60 è scesa da tre a due atleti e di conseguenza la partecipazione alla prova a squadre olimpica è a rischio.

Infatti la qualificazione al team event è stabilita dal numero di atleti tra i primi 60 del suddetto ranking. Con quattro si partecipa automaticamente, con tre si ha la possibilità di essere ripescati nel caso vi siano meno di dodici nazioni già qualificate.

Fino a ieri l'Italia si trovava solitaria in dodicesima posizione, mentre ora - con soli due atleti tra i sessanta - è stata agganciata dagli Stati Uniti. La situazione quindi è molto confusa e vi è il serio rischio che gli azzurri non possano partecipare nel team event a Cinque cerchi. A meno di exploit di Roberto Dellasega, sarebbe fondamentale per Morassi marcare nuovamente punti nel massimo circuito da qui al 19 gennaio.

Tornando al Summer Grand Prix. Le ultime due gare si disputeranno in Europa. A Hinzenbach il 29 settembre e a Klingenthal il 3 ottobre. Tutti i big del circuito che hanno disertato le sei prove disputate a Est degli Urali dovrebbero tornare in azione.

La classifica generale è guidata da Jernej Damjan che invece ha approfittato al meglio delle moltissime assenze di peso. Lo sloveno vanta 419 punti, 79 più del tedesco Wellinger, 96 più del norvegese Bardal e 103 più del connazionale Pungertar. Riuscirà a difendere il "tesoretto" e a conquistare una clamorosa affermazione nella classifica generale?

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