I norvegesi critici con il nuovo limite sulla lunghezza dei bastoncini nelle gare in classico

I norvegesi critici con il nuovo limite sulla lunghezza dei bastoncini nelle gare in classico
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I norvegesi critici con il nuovo limite sulla lunghezza dei bastoncini nelle gare in classico

Pochi giorni fa, nel meeting autunnale di Zurigo, la FIS ha stabilito, per le gare in tecnica classica, la lunghezza massima consentita per i bastoncini, pari all’83% dell’altezza dell’atleta. Una misura attaccata oggi da diversi esponenti di spicco della nazionale norvegese.

La stroncatura più netta arriva da Anders Gløersen: “Non servirà a niente” è stata la sentenza riportata da Nettavisen. “In compenso, si crea il rischio che un atleta venga squalificato per aver usato dei bastoncini di quattro o cinque millimetri più lunghi del consentito, che è assurdo. È una regola sciocca, non mi piace”.
Sulla stessa linea di Gløersen, che ha peraltro annunciato oggi l’intenzione di concentrarsi sulla 50 km a skating ai Mondiali di Lahti, uno specialista della tecnica classica come Niklas Dyrhaug: “Se davvero si vuole preservare la tecnica classica, non ha senso fissare il limite all’83%. Bastoncini così lunghi non vengono utilizzati in ogni caso. È vero che alcuni hanno utilizzato bastoncini più lunghi negli ultimi anni, ma non si è arrivati a quel limite”.
L’ultima affermazione di Dyrhaug è in realtà messa in discussione da quanto riportato la scorsa settimana dalla stessa stampa norvegese, secondo la quale Sundby, nella passata stagione, avrebbe utilizzato bastoncini più lunghi rispetto al tetto appena introdotto.
Occorre inoltre ricordare che la misura riguarderà tutte le gare che si disputano sotto l’egida FIS, e John Kristian Dahl, due volte vincitore della Vasaloppet, ha dichiarato a NRK: “L’anno scorso ero passato a bastoncini più lunghi, ora dovrò tornare a quelli precedenti. Perciò dovrò ricominciare ad allenarmi con quelli, il che significa far lavorare i muscoli in modo diverso”.
In ogni caso, Åge Skinstad, rappresentate della Norvegia nel comitato dello sci di fondo della FIS, ha assicurato che già dalla prossima primavera la barriera potrà essere rivista, se si troverà un accordo in tal senso.
Le preoccupazioni espresse da Gløersen e Dyrhaug, condivise anche da Emil Iversen e Didrik Tønseth, sono legittime, ma giungono piuttosto inattese. È stata infatti proprio la Norvegia, a Zurigo, a spingere per fissare il limite a lunghezze maggiori (84%), arrivando infine ad un compromesso con chi auspicava un tetto dell’82%.
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