Il caso Klaebo-Bolshunov, la débacle azzurra e un calendario problematico: Poligono 360 analizza il Mondiale di Oberstdorf

Il caso Klaebo-Bolshunov, la débacle azzurra e un calendario problematico: Poligono 360 analizza il Mondiale di Oberstdorf
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Il caso Klaebo-Bolshunov, la débacle azzurra e un calendario problematico: Poligono 360 analizza il Mondiale di Oberstdorf

Nel tradizionale appuntamento di Eurosport, a cura di Dario Puppo e Massimiliano Ambesi, le luci sono state puntate principalmente sull'episodio del weekend: la squalifica di Johannes Klaebo nella 50 km iridata. Ha detto la sua anche Fulvio Valbusa.

Una puntata ricca di spunti e di tematiche molto calde: a "Poligono 360" si è parlato dei Mondiali di sci nordico di Oberstdorf appena conclusi. Dario Puppo e Massimiliano Ambesi hanno affrontato diversi temi insieme a Fulvio Valbusa (commentatore di Eurosport nonchè oro olimpico nella staffetta maschile di Torino 2006).

Il caso Klaebo-Bolshunov ha aperto le danze, con l'analisi di come la FIS sia arrivata a squalificare il fondista norvegese, applicando il regolamento alla lettera (l'atleta che sta effettuando il sorpasso anche se commette la minima scorrettezza è sempre colpevole finchè non passa del tutto l'avversario). Inoltre, durante la diretta, è arrivato un messaggio da parte di Chicco Pellegrino, dove spiegava che la giuria ha seguito il regolamento senza la minima discrezione. Sempre Pellegrino, però, ha affermato che nella volata di Lahti (dove Bolshunov era entrato in contatto con Maki) non era stato preso nessun provvedimento; ha concluso esprimendo il suo dissenso verso questa regola.

Valbusa ha espresso le sue perplessità circa questa decisione: "A rimetterci, oltre a Klaebo, è lo sci di fondo. Si rischia di creare un precedente pericoloso; Klaebo, a mio parere, non ha commesso alcuna scorrettezza e il risultato non andava ribaltato".

Stesso pensiero anche da parte di Massimiliano Ambesi: "Onestamente la trovo una decisione poco sensata. Prendendo il regolamento alla lettera ci potrebbe anche stare una scelta del genere, ma un minimo di flessibilità in situazioni del genere ci vuole, soprattutto quando si tratta dello sprint finale di una 50 km mondiale. Per me il vincitore morale rimane Klaebo, che ha fatto una gara pazzesca e ha smentito tanti che davano Bolshunov come dominatore della mass start. Non capisco il ricorso della Russia, visto che l'oro per Bolshunov era comunque sfumato...".

Sono stati ipotizzati i possibili sviluppi in seguito al ricorso norvegese, che sarà valutato da una giuria esterna: la decisione potrebbe essere confermata, Klaebo al tempo stesso potrebbe essere riammesso in classifica così come squalificato anche Bolshunov, poichè ci sono gli estremi.

Non è stato un buon Mondiale per la squadra italiana, ovviamente; così come nel biathlon non sono arrivate medaglie (non accadeva dal 2003 che l'Italia non riuscisse ad ottenere almeno una medaglia tra biathlon e fondo con i mondiali in concomitanza). Inoltre il mondiale azzurro è finito anche in anticipo, a causa delle positività al covid nella spedizione azzurra.

"Eccetto Pellegrino e De Fabiani la situazione non è per nulla rosea. Ho l'impressione che questo evento importantissimo non sia stato preparato nel giusto modo, disputando quasi tutte le tappe di CdM e non cercando di arrivare in forma ad Oberstdorf. Servirà per il futuro una programmazione migliore - ha spiegato "Bubo" Valbusa, che poi ha affermato riguardo il prematuro abbandono della nazionale azzurra - Poteva essere gestita meglio la situazione, come hanno fatto altre nazioni (Norvegia e Slovenia per esempio). Ho visto un po' troppa superficialità nella gestione di questo caos da parte della FISI e dello staff tecnico; peccato perchè si poteva provare a raddrizzare un Mondiale andato male, per esempio nella staffetta maschile, dove ci potevano essere grosse sorprese".

Una critica comune è stata mossa verso la FIS, per il calendario di Coppa del Mondo e la gestione di alcuni format di gara. Per Max Ambesi ci sono anche altri problemi: "I circuiti minori sono organizzati in modo caotico, bisognerebbe cercare di avvicinarsi ad una competizione tipo Coppa Europa per lo sci alpino o IBU Cup per il biathlon. Il rischio è quello di accentrare sempre di più la lotta per le vittorie e per i podi tra le nazioni scandinave e la Russia. Bisognerebbe pensare anche a rendere più appetibili eventi tipo il Tour de Ski, disputandoli una volta ogni quattro anni, così la competizione assume valore e vi parteciperanno tutti; sennò si rischia una Norvegia in gara solo per i grandi eventi più qualche tappa di preparazione".

Valbusa ha concluso con una riflessione sul calendario di questo finale di stagione: "Non trovo il senso della tappa in Engadina: una 15 km in linea più una 50 km inseguimento, dopo quella appena disputata ai Mondiali, sono gare a mio parere superflue. Purtroppo l'interesse verso lo sci di fondo pian piano sta calando, spostandosi di più verso il biathlon o altre discipline; servono dei format innovativi e che appassionino i telespettatori e gli stessi atleti".

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