Mondiali Lahti 2017: Krogh resiste alla carica di Ustiugov, alla Norvegia la staffetta maschile

Mondiali Lahti 2017: Krogh resiste alla carica di Ustiugov, alla Norvegia la staffetta maschile
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Mondiali Lahti 2017: Krogh resiste alla carica di Ustiugov, alla Norvegia la staffetta maschile

La Norvegia prolunga di altri due anni la propria striscia vincente, riconfermandosi campionessa mondiale per la nona volta consecutiva dal 2001 a oggi. Per la prima volta da Sapporo 2007 il successo è stato ottenuto senza il contributo di Petter Northug, quest'anno in grave difficoltà. A far le sue veci un glaciale Finn Haagen Krogh, in grado di sfruttare al meglio i 17.5 secondi di capitale donatigli da Martin Johnsrud Sundby per portare sé e i compagni alla terza vittoria stagionale in questo format.

La prima frazione di giornata ha visto una prima metà tranquilla e una seconda caratterizzata dall'attacco deciso del russo Andrey Larkov. L'unico atleta in grado di tenere il ritmo del battistrada è stato, come prevedibile, Didrik Toenseth.
Dietro di loro si è formato un gruppetto formato da Germania, Francia, Finlandia, Kazakistan, Svizzera e Svezia. Fra le nazioni staccate dopo i primi 5km ha purtroppo fatto parte anche l'Italia che ha proseguito la sua corsa in coppia con la Repubblica Ceca.

Nella volata in prossimità del cambio Larkov ha  guadagnato qualche decina di metri su Toenseth, dando al compagno Bessmertnykh un vantaggio di 3secondi su Dyrhaug.
Venti secondi dietro ai due Alexey Poltoranin e Thomas Bing hanno portato le rispettive nazioni a cambiare con qualche metro di vantaggio sulle altre inseguitrici. De Fabiani, ancora provato dai postumi della malattia, ha cambiato decimo con un minuto e cinque di ritardo.

La coppia Russia-Norvegia si è presto ricompattata, così come il gruppo di inseguitori è rientrato su Kazakistan e Germania. Nel corso del primo giro la notizia più eclatante è stato il calo della Svezia, con Johan Olsson che ha pagato una tenuta non ottimale degli sci sulle nevi molli e pesanti di oggi.

Il gruppo degli inseguitori è stato capitanato dal francese Maurice Manificat sino al quinto chilometro, quando Niskanen, vincitore della 15 in classico di mercoledì, ha salutato la compagnia e ha cambiato con 30.2 secondi di ritardo dai primi, regalando al compagno Lari Lehetonen 15 secondi di margine sull'inseguitore francese Robin Duvillard.

Il duo di testa, con Dyrhaug sempre sulle code di Bessmertnykh è stato compatto fino al secondo cambio, con Alexey Chervotkin ad aprire le danze in tecnica libera mezzo secondo prima di Martin Johnsrud Sundby.

In terza frazione il ruolo di migliore di giornata va senza dubbio a Hellner, autore di una poderosa rimonta. Partito a più di un minuto dalla zona medaglie lo svedese è stato in grado di riparare il danno avvenuto in seconda frazione, recuperando nell'ordine Germania, Francia, Svizzera e Finlandia, cambiando terzo e ponendo Calle Halfvarsson come favorito per l'ultimo gradino del podio a disposizione.

Per quanto riguarda la corsa ai due metalli più pregiati, Chervotkin è stato autore di una prestazione inattesa, tenendo il comando della gara fino al quinto chilometro e resistendo all'attacco del norvegese fino all'ottavo. Quindi, pur staccato, il giovane classe 1995 non si è perso d'animo, e ha spremuto le ultime energie per riuscire a dare il cambio a 17.2 secondi dalla testa.

In ultima frazione è andata in scena una vera e propria caccia alla lepre, con uno scatenato Sergey Ustiugov che ha provato di prepotenza a chiudere il gap sul rivale Finn Hågen Krogh, dimezzandolo nella prima metà del primo giro, per poi perdere un poco del terreno recuperato nella seconda metà.

Questo variare dei distacchi si è ripetuto in ciascuno dei giri dell'ultima frazione, con il russo in procinto di agganciare l'avversario a metà giro e il norvegese in grado di riguadagnare margine al passaggio nello stadio.

Un minuto e mezzo alle spalle del duo, i rappresentanti di quattro squadre: Germania, Svizzera, Finlandia e Svezia; tutte le altre nazioni ampiamente fuori dai giochi, compresa la Francia crollata nella seconda metà della terza frazione. 
I quattro atleti, sapendo di non potersi giocare la vittoria, hanno dato vita ad un teatrino di scatti e "pause di riflessione" degni degli ultimi chilometri della staffetta Olimpica di Salt Lake City 2002. A due chilometri dal termine è stato Matti Heikkinen a spezzare gli indugi per provare a risolvere la gara prima dell'infausto -per lui- rettilineo finale.Il primo a cedere alla progressione del finnico è stato il tedesco Lucas Boegl, con Halfvarsson e l'elvetico Curdin Perl in grado di rispondere, pur con tempismo differente. Lo svedese è stato da subito sulle code dell'atleta di casa, lo svizzero invece ha pagato in un primo momento, ma è poi stato in grado di richiudere il gap accumulato.

Nella lotta per l'oro Krogh ha gestito la gara come fosse una prova a cronometro.
Con una freddezza impressionante il norvegese nativo di Alta ha mantenuto il suo ritmo a prescindere dall'azione del russo che lo inseguiva, portando la Norvegia maschile al primo successo in questa rassegna iridata e permettendo alla nazione scandinava di prolungare di altri due anni la striscia di vittorie consecutive in successi mondiali.

Nella lotta per il gradino più basso del podio Heikkinen ha scollinato in testa all'ultima salita, sulle sue code Halfvarsson e poco dietro Perl.

Nella discesa verso lo stadio lo svizzero ha richiuso sul duo che lo precedeva e i tre -nell'ordine Svezia, Finlandia, Svizzera- hanno imboccato l'ultima curva uno dietro l'altro. In uscita di curva purtroppo Heikkinen ha gestito male il recupero dello sci esterno, incespicando e terminando a terra, facendo svanire definitivamente le ormai flebili speranze di medaglia. Nel rettilineo finale Calle Halfvarsson ha avuto ragione di Perl, portando la Svezia nuovamente sul podio dopo Falun in una gara che sembrava compromessa al termine delle frazioni in tecnica classica.

Dopo l'apertura di DeFabiani Dietmar Noeckler e Giandomenico Salvadori hanno tenuto l'italia costantemente nel gruppetto all'inseguimento della Francia, composto da Repubblica ceca, Kazakistan e infine anche da Stati Uniti. Lo stesso copione si è mantenuto in quarta frazione, con alla fine Federico Pellegrino in grado di regolare i compagni di viaggio in volata e portare la staffetta italiana a un ottavo posto in linea con quelle che potevano essere le aspettative alla vigilia della gara.

Qui i risultati completi: 

http://live.fis-ski.com/2230/results-pda.htm?t=1488547799631&back=true#inapp

 

CLASSIFICA FINALE STAFFETTA MASCHILE LAHTI 2017:

 

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