Perché Johaug non ha letto la scritta “Doping” sul tubetto di Trofodermin? Forse perché non c’era

Perché Johaug non ha letto la scritta “Doping” sul tubetto di Trofodermin? Forse perché non c’è
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Massimiliano Ambesi

Sci NordicoSci di fondo - Norvegia

Perché Johaug non ha letto la scritta “Doping” sul tubetto di Trofodermin? Forse perché non c’era

Therese Johaug ha fatto tutto ciò che poteva e doveva per evitare di assumere una sostanza proibita come il Clostebol? E' su questo nodo che si giocherà probabilmente la vicenda doping che coinvolge la detentrice della Coppa del Mondo generale.

Il medico della nazionale norvegese Fredrik Bendiksen e Johaug stessa hanno testimoniato che l’atleta ha espressamente chiesto al dottore se corresse o meno dei rischi utilizzando il Trofodermin, ricevendo via libera. Resta tuttavia aperta la questione degli avvisi “Doping” presenti sulla scatola e sul tubetto, che avrebbero dovuto dissuadere l’atleta dall’utilizzo del farmaco malgrado il parere del medico.
Per quanto riguarda la scritta sul tubetto, però, la soluzione potrebbe essere la più banale possibile. Come dimostrato dalle foto pubblicate stamane da Massimiliano Ambesi sulla sua pagina Facebook (https://www.facebook.com/massimiliano.ambesi?ref=bookmarks&__mref=message) e riprese in copertina, infatti, il tubetto non reca alcuna scritta del genere. In un secondo controllo, in una diversa farmacia, è stato ritrovato lo stesso tipo di confezione.
L’idea che l’avviso fosse presente tanto sulla scatola quanto sul tubetto nasceva da un'immagine diffusa nei giorni immediatamente successivi allo scoppio del caso:
Anche qualora dovessero essere in commercio diverse confezioni, in ogni caso, la fotografia dei prodotti effettivamente utilizzati da Johaug, diffusa dalla federazione norvegese, sembra provare come il contenitore fosse dello stesso genere di quello acquistato da Massimiliano Ambesi:
In effetti, la normativa del 24 settembre 2003 impone la collocazione di un pittogramma recante la scritta “Doping” soltanto sull’imballaggio esterno della confezione, oltre ad un’indicazione sul foglietto illustrativo. La presenza di un ulteriore avviso sarebbe perciò una sorta di slancio di zelo - non necessario, poiché il prodotto non può essere venduto senza la scatola - da parte dell'azienda.
È doveroso precisare che tutto ciò non assolve automaticamente Johaug, e non toglie che un avviso “Doping” è in effetti ben visibile sulla scatola. Non si vuole perciò prendere in questa sede una posizione pro-Johaug o anti-Johaug, colpevolista o innocentista, ma soltanto evitare che il dibattito si sviluppi sulla base di elementi errati o approssimativi, come quelli diffusi sul punto in questione.
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