Simen Hegstad Krüger straripante nella 15 chilometri skating di Davos, torna sul podio Dario Cologna!

Simen Hegstad Krüger straripante nella 15 chilometri skating di Davos, torna sul podio Dario Cologna!
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Simen Hegstad Krüger straripante nella 15 chilometri skating di Davos, torna sul podio Dario Cologna!

Giornata di gloria per Simen Hegstad Krüger in quel di Davos: il campione olimpico a skiathlon ha dominato la seconda parte della 15 chilometri in pattinato, portando a casa la terza vittoria della carriera. Piazza d’onore per Sergey Ustiugov che ha beffato di un’inezia il padrone di casa Dario Cologna – terzo.

Se nella Coppa del Mondo femminile dello sci di fondo lo spettacolo è a dir poco scontato, quantomeno nelle Distance, altrettanto non si può dire per quella maschile. Questo pomeriggio a Davos è stata disputata una 15 chilometri a skating molto combattuta che ha visto uscirne vincitore un Simen Hegstad Krüger in forma smagliante.

Il ventiseienne di Oslo ha interpretato la gara in maniera perfetta partendo sì di buona lena, ma soprattutto aumentando progressivamente l’efficacia della propria azione per cominciare a dilagare sulla concorrenza nella seconda parte dei 15 chilometri in programma: tra l’ottavo ed il dodicesimo chilometro ha inflitto oltre 20’’ di distacco a tutti i rivali, gestendo il vantaggio agevolmente negli ultimi scampoli della competizione. Fin qui il norvegese non aveva rubato l’occhio tra le tappe di Ruka e Lillehammer seppur i test prestagionali erano stati positivi, chissà che questo risultato – la terza vittoria della carriera tout-court – non possa rappresentare la svolta in vista del Tour de Ski, che già un anno fa lo vide protagonista.

Piazza d’onore odierna per Sergey Ustiugov che ha preceduto sul traguardo l’idolo di casa Dario Cologna, beffato per appena un secondo. Il russo ha condotto una prova in linea con quella di Krüger fino a metà gara, per poi calare progressivamente di colpi nell’ultima parte dovendo arrivare a sprintare per riuscire a stare davanti allo svizzero. Quest’oggi l’intera formazione russa ha potuto contare su dei materiali da primi della classe, in quanto tutti non hanno brillato sulla lunga salita per poi guadagnare tanto terreno in discesa.

Il campione svizzero, invece, ha cominciato in maniera abbottonata la propria fatica, ma nell’ultimo giro ha inserito le marce alte arrivando addirittura ad insidiare il secondo posto provvisorio dopo che la top-three sembrava ormai volata via. In questo modo il trentatreenne della Val Müstair è tornato sul podio dopo quasi due anni dalla vincente 50 Km di Oslo del marzo 2018, rimandando al mittente le voci che lo davano in parabola calante.

La ruota della sfortuna sulla preparazione degli sci questa volta ha toccato Iivo Niskanen: se i russi hanno beneficiato di materiali al top, discorso diametralmente opposto per il finlandese che dopo aver battagliato per la vittoria nella prima tornata e mezza, si è dovuto arrendere ed accontentare della quarta moneta ad 8’’ dalla terza. Leitmotiv simile a Niskanen per il redivivo Maurice Manificat, ma nel suo caso non sono mancati tanto gli sci, quanto la tenuta sulla distanza. Per il transalpino rimane comunque una quinta piazza più che positiva.

Accodati al francese altri due russi: Denis Spitsov – sesto – ed Alexander Bolshunov – settimo. In particolare il prossimo ventitreenne non ha sfruttato fino in fondo l’assenza del rivale Johannes Høsflot Klæbo per recuperare terreno nella classifica generale della Coppa del Mondo, in quanto nell’ultimo giro è calato di prestazioni vedendo allontanarsi il podio di giornata e finendo anche alle spalle di Spitsov.

Discorso non dissimile da quello fatto per Bolshunov anche per Emil Iversen (9°), ma in generale non hanno brillato particolarmente tutti i norvegesi, ovviamente ad eccezione di Krüger: lo specialista Sjur Røthe si è classificato solo 20°, peggio ancora è andata a tutti gli altri a partire da Hans Christer Holund (37°), arrivando a Didrick Tønseth (49°) e Martin Johnsrud Sundby (ritiratosi a metà prova). Evidentemente anche la Norvegia ha avuto qualche problema di troppo sulla preparazione degli sci.

Hanno sfruttato la débâcle norge il britannico Andrew Young (8°) ed il tedesco Jonas Dobler (10°) che hanno così fatto breccia nei migliori dieci. Ambedue hanno realizzato la miglior gara della carriera con partenza ad intervalli, nonché hanno raccolto uno dei risultati personali di maggior rilievo.

La spirale di risultati negativi per gli azzurri non ha ancora trovato una fine: in contumacia di Federico Pellegrino, l’unico che si è distinto sinora in una competizione sulla distanza, non sono arrivati piazzamenti nei migliori 30. Il miglior italiano sul traguardo è stato Giandomenico Salvadori (46°), più attardati Stefan Zelger (50°), Paolo Fanton (66°) e Lorenzo Romano (74°). Dopo aver percorso due dei tre giri in programma si è ritirato Francesco De Fabiani, ma va detto che era a sua volta lontano dalla zona punti.

La classifica generale della Coppa del Mondo vede ancora ampiamente leader Klæbo dall’alto dei suoi 520 punti, seguito da Iversen (448) e Bolshunov (375). Il russo, invece, comanda la graduatoria Distance essendo a quota 232 lunghezze contro le 227 di Iversen e le 202 di Niskanen.

Il prossimo appuntamento con la Coppa del Mondo di sci di fondo è fissato al fine settimana prossimo, quando a Planica andrà in scena la prima tappa dedicata agli spinter: sabato 21 si terrà una sprint in pattinato e domenica 22 una team sprint nella medesima tecnica.

DAVOS – 15 KM Skating

1. KRÜGER Simen Hegstad (NOR) 33’59’’3
2. USTIUGOV Sergey (RUS) a 19’’0
3. COLOGNA Dario (SUI) a 20’’0
4. NISKANEN Iivo (FIN) a 27’’9
5. MANIFICAT Maurice (FRA) a 35’’7
6. SPITSOV Denis (RUS) a 36’’3
7. BOLSHUNOV Alexander (RUS) a 39’’8
8. YOUNG Andrew (GBR) a 47’’1
9. IVERSEN Emil (NOR) a 47’’6
10. DOBLER Jonas (GER) a 49’’6

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