Sundby ci ripensa: “Mi assumo tutta la responsabilità per la mia squalifica”

Sundby ci ripensa: “Mi assumo tutta la responsabilità per la mia squalifica”
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Sundby ci ripensa: “Mi assumo tutta la responsabilità per la mia squalifica”

A poco meno di tre mesi dalla squalifica che lo ha privato di un Tour de Ski e di una Coppa del Mondo, Martin Johnsrud Sundby sembra aver cambiato radicalmente opinione circa le sue responsabilità nel caso.

A caldo, il norvegese aveva infatti affermato di avere solamente seguito le indicazioni mediche ricevute, e di non considerarsi dunque colpevole. In questa versione, sostenuta anche dalla federazione norvegese, la responsabilità cadeva sulle spalle del dottor Knut Gabrielsen.
Il tempo sembra però aver portato Sundby a conclusioni ben diverse: “So che negli ultimi tempi si è dibattuto molto sul mio caso, perciò voglio essere il più chiaro possibile: la responsabilità è mia al 100%. Sono legalmente responsabile, e sono io a dover pagare, con squalifica e perdita di alcuni risultati”.
Al di là dell’evidente ma legittimo ripensamento, le parole di Sundby rinfocolano una polemica già sollevata in Norvegia. Subito dopo la squalifica, infatti, la federazione si era impegnata a ripagare tutti i premi economici revocati all’atleta in seguito alla sentenza, pari a un milione e centomila euro. Alcune voci avevano criticato la decisione di restituire il denaro a chi lo aveva perso in seguito ad una squalifica per doping; ora che il diretto interessato si è assunto la responsabilità dell’accaduto, le obiezioni trovano nuovi argomenti.
Le regole sono chiarissime e inequivocabili, era ora che Sundby si assumesse le sue responsabilità”, ha affermato Ernst A. Lersveen, esperto di TV2, da sempre molto critico circa la linea adottata dall’atleta e dalla federazione. “Mi domando però quali saranno le conseguenze di queste parole. Per ora è un’ammissione che serve solo a rifarsi un’immagine. Sundby deve restituire i soldi che ha ricevuto. Altrimenti, ogni atleta squalificato per doping darà la colpa al medico e spererà di farsi restituire i soldi dalla federazione”.
Quest’ultima ha però fatto sapere, tramite l’addetto alla comunicazione Espen Graff, che non intende rivedere la decisione: “Martin sottolinea qualcosa che è sempre stato chiaro. La responsabilità legale è sempre stata sua, e per questo è stato squalificato. Tuttavia la federazione si è assunta la responsabilità del consiglio medico che ha dato origine alla questione. Quello è il motivo per cui Sundby si è trovato in questa situazione e per il quale abbiamo scelto di restituirgli i premi”.
Lersveen e Graff hanno battibeccato anche sulle ormai arcinote circostanze della positività di Sundby. Segno che la polemica terrà probabilmente banco almeno fino al mese prossimo, quando gli atleti torneranno a confrontarsi sugli sci.
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