Caso Colturi, il comitato olimpico albanese deve ancora concedere il nullaosta: restano due settimane per i Giochi

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Caso Colturi, il comitato olimpico albanese deve ancora concedere il nullaosta: restano due settimane per i Giochi

"Top Channel TV" ha ricevuto conferma sia della richiesta presentata dalla famiglia Colturi per il cambio di nazionalità, per gareggiare sin dall'annata olimpica per l'Italia, ma anche del mancato via libera che deve arrivare entro il 1° maggio per evitare un anno di stop. Da casa FISI bocche cucite, ma l'operazione per vedere Lara azzurra pare proprio cominciata.

Lara Colturi in versione tricolore può diventare realtà e, in una fase così delicata della “trattativa” per il passaggio dall’Albania all’Italia, è normale che specialmente dalle stanze di via Piranesi in casa FISI si preferisca non commentare la possibile, a questo punto sempre più probabile (leggi QUI la prima notizia di ieri relativa al “caso Colturi”), clamorosa svolta nella carriera della classe 2006 valsusina quest’anno capace di salire per la prima volta, e in ben tre occasioni, su podi in gare di Coppa del Mondo.

Idem dall’entourage di Lara, che ha debuttato a livello FIS con la nazione balcanica, è passata dall’infortunio al crociato nella sua prima stagione (2022/23) tra le “grandi” ed è già esplosa, a soli 18 anni, l’inverno precedente al grande sogno olimpico.

Sarà una Colturi italiana sotto ogni punto di vista per Milano Cortina 2026? Dall’Albania, “Top Channel TV” ha confermato sia la richiesta pervenuta dal team Colturi per il cambio di nazionalità gareggiando, per la prima volta a livello seniores, per il suo paese d’origine (e dove Lara vive, giova ricordarlo, e proprio in queste settimane sta completando a livello scolastico il percorso verso la maturità), ma anche l’attuale diniego da parte del comitato olimpico nazionale.

Sì, perché da parte del governo dello sport albanese non sarebbe ancora arrivato il nullaosta per procedere e restano solo due settimane di tempo, entro il prossimo 1° maggio, per evitare di dover rimanere un anno ai box prima di poter, in ogni caso, scendere in pista sotto bandiera italiana a quel punto dall’annata 2026/27.

E’ chiaro, si farà di tutto per evitare uno scenario del genere, a maggior ragione con i Giochi Olimpici in casa, fermo restando che se l’addio di Colturi alla federsci albanese sarebbe legato esclusivamente a questioni di natura economica, tutte le caselle all’interno di un contesto come quello di casa FISI dovranno andare al loro posto. Rispetto a 3 anni fa, quando per Lara si optò per una scelta così radicale volendo gestire la carriera di questo enorme talento con un vero e proprio team privato (e non si può dire che sul piano sportivo le cose non siano state portate avanti al meglio), le cose sono cambiate visto che il percorso “classico” di una giovane che sarebbe dovuta passare dalla Coppa Europa e da un certo tipo di insediamento in squadra, ormai è stato completato.

Albania che, tra l’altro, tra poco più di venti giorni, dal prossimo 9 maggio e per un intero week-end, vivrà un momento storico per il suo panorama sportivo: la partenza del Giro d’Italia, per la prima volta dal paese balcanico, voluta fortemente dal primo ministro Edi Rama che ora, però, sembra vedere svanire una grandiosa chance a livello olimpico con un gioiellino come Lara, prima atleta a portare l’Albania sul podio nelle discipline invernali e che, 24 anni dopo l’oro di mamma Daniela Ceccarelli nel super-g di Salt Lake City, ora potrebbe giocarsi le prime medaglie ai Giochi per l’Italia.

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