Arianna Fontana, brivido d'argento!

Arianna Fontana, brivido d'argento!
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Short TrackShort Track - Sochi 2014

Arianna Fontana, brivido d'argento!

Sorride Arianna Fontana. L’argento è suo. Ora non possono più raggiungerla e non si deve guardare le spalle. E il suo è un sorriso pieno e meritato, anche se il bersaglio grosso sarebbe stato alla portata, possibilmente evitando la sfortuna (e le avversarie) che l’hanno colpita proprio in avvio della sua finale. Il fenomeno dello short track azzurro si prende un grande secondo posto nei 500 metri femminili. Vince a sorpresa la cinese Li Jianrou. Che capitalizza al massimo un ultimo atto folle, imprevedibile che ha visto la pattinatrice valtellinese cadere, colpita dalla britannica Christie (giustamente squalificata dai giudici) durante la seconda curva della pista olimpica dell’Iceberg Skating Palace. Ma le sue Olimpiadi invernali sono appena entrate nel clou. C’è da giurarci.

Ha trionfato chi è rimasta in piedi. E non senza una sorpresa incredibile. Ha vinto la 27enne cinese Li Jianrou, di certo non era lei la candidata all’oro olimpico. Era ai 500 olimpici per sostituire la grande Wang Meng e ritrovatasi al posto giusto nei momenti giusti, da oggi con un oro al collo. Per Arianna rimane la soddisfazione enorme per aver migliorato il risultato di Vancouver, dove fu bronzo. E di essere entrata di diritto nella storia di questo sport con la terza medaglia nelle ultime tre Olimpiadi (all’argento odierno, ci sono infatti da aggiungere due bronzi: in staffetta a Torino 2006 e nei 500 di Vancouver).

La 23enne di Polaggia, probabilmente credeva nell’oro della gara che le ha regalato più soddisfazioni in carriera. Ma lo short track, a volte, è beffardo così come può essere esaltante. E il fatto che le maggiori favorite con lei, fossero uscite prima del tempo (tra infortuni di vecchia data, cadute e mancate qualificazioni impreviste), l’avevano lanciata come la donna da battere nella finale A dei 500. Con lei, oltre alla neo campionessa olimpica, il futuro bronzo Park Seung-Hi, forse non la coreana più specializzata nella velocità e l’emergente Christie.

Poi, l’imprevisto e la caduta. La Park scatta davanti all’azzurra e alla scozzese. La Fontana si accoda, ma l’aggressività della Christie, dietro la linea dell’azzurra, le porta al contatto. Nella carambola finiranno a terra tutte. Con i ringraziamenti della cinese, che scappa subito verso l’oro. Si rialzano le altre, in attimi davvero febbrili scatta di nuovo la Kim, ma inciampa subito. Christie e Fontana la superano. Ma Arianna non riesce ad agguantarla. Sarà terza sul traguardo, ma avanzerà al secondo posto per la squalifica inevitabile della Christie. Bronzo a Park Seung-Hi . Anche la 21enne coreana, quarta e staccatissima all’arrivo, beneficia della decisione dei giudici.

La domanda è facila da porre, però. L'argento di Arianna Fontana poteva diventare facilmente un oro? Non si potrà mai sapere, ma sin dalle semifinali, Arianna aveva dimostrato di sapere alla perfezione il da farsi. Cominciate con una falsa partenza proprio dell’azzurra. Al secondo start è la Park Seung-Hi, che sfrutta bene la partenza in corsia uno, a rimanere davanti per tutta la gara. La coreana conduce, proprio come ha provato a fare durante la finale A, ma senza alzare troppo l’andatura. Arianna è costretta seguirla senza riuscire a superarla. Anzi si è dovuta curare della bagarre dietro di lei con St-Gelais (argento nel 2010) e ter Mors in lotta disperata tra di loro. La freccia valtellinese riuscirà a controllare, tentando anche la zampata vincente sulla Park, invano.

Nella seconda semifinale, ovvero Cina-Elise Christie (tre asiatiche e la sola britannica a contrastarle), accade l’imponderabile. Fan Kexin si autoelimina finendo subito sul ghiaccio per un errore grossolano, dando clamorosamente il via libera al duo Christie-Li Jianrou, verso la finale A.

Non manca qualche rimpianto per la staffetta maschile, eliminata in semifinale. Per come si era evoluta la situazione, potevano svilupparsi dinamiche di medaglia imprevedibili. Però un plauso ai ragazzi italiani sul ghiaccio è senz’altro da fare perché gli azzurri sfiorano la qualificazione. Lottano anche se chiude la prova al terzo posto (primi esclusi). Si è fatto ciò che si doveva e poteva fare, nella gara che ha segnato il nuovo “debutto” di Nicola Rodigari, rientrato alle competizioni dopo il brutto infortunio di novembre (frattura del perone) in Coppa del Mondo a Torino. In appena tre mesi, l’argento olimpico nel 2002 è tornato in vista di Sochi proprio in funzione della staffetta. E assieme ai compagni Tommaso Dotti, Anthony Lobello, Yuri Confortola  ha lottato per un posto in finale con nazionali quotate come Canada, Russia e Cina.

Obiettivo non così impensabile sin da metà gara, ovvero con la caduta improvvisa degli dei del Canada. Con i campioni olimpici in carica fuori gioco, gli azzurri sono stabili al secondo posto (piazzamento da finale) sin oltre metà gara. Gli azzurri si tengono alle spalle della Cina e davanti alla Russia. La stella dei padroni di casa Victor An, regala alla Russia il recupero decisivo per il suo quartetto. I russi chiudono primi e gli azzurri perdono poi il contatto con la Cina nelle ultime tornate. Saranno in finale B nientemeno che contro oro e argento di Vancouver.

Già perché le sorprese clamorosi Nella prima semifinale della staffetta maschile, la Corea ostacola gli Stati Uniti (rispettivamente argento e bronzo a Vancouver) mentre erano in piena lotta. Entrambi i loro staffettisti finiscono contro le protezioni. L’incidente dà il via libera all’Olanda e alla sorpresa Kazakistan, passano così in finale. Ci saranno anche gli americani, avanzati per il danno procurato dalla Corea.

Oltre a Fontana e alla staffetta maschile, tra i protagonisti azzurri c’era anche Yuri Confortola. L’unico azzurro impegnato nelle batterie 1000m uomini può essere soddisfatto, perché andrà avanti nel suo cammino. Il bormiese cercava il riscatto dopo la sfortunata prova nei 1500 di lunedì scorso (uscito in semifinale dopo un contatto in pista). Nella sua serie di qualificazione, il valtellinese trova il francese Fauconnet, l’ungherese Liu Shaolin e il forte coreano Lee Han-Bin. La gara rimane incerta fino alla seconda curva. Il transalpino si scontra col magiaro e manda entrambe a terra. L’azzurro ha così il “via libera” per gestire la gara senza spendere troppe energie. E chiude secondo (in 1’26’’956) la sua prova dietro Lee.

Per il 27enne di Bormio, l’appuntamento è fissato a sabato 15. Quando, nella mattinata italiana scenderà in pista per i quarti ed eventuali finali dei 1000. Ma non sarà l’unico azzurro a presentarsi allo start. Ci saranno anche le ragazze impegnate nei 1500m (Arianna Fontana compresa). Anche in questo caso si assegneranno le medaglie. Varrà senz’altro la pena di seguire l’evolversi di entrambe le gare. Lo short track non lascia mai nulla di scontato.


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