Ancora brividi, emozioni, adrenalina e colpi di scena nella quinta tappa di Coppa del Mondo di short track. Sul ghiaccio di Dresda, il sabato dedicato alle prime finali premia i pattinatori canadesi – con le due vittorie di Charles Hamelin e Marianne St-Gelais nei 1000 metri – e la sempre più convincente Elise Christie (Gran Bretagna) e il coreano Park Jiwon, rispettivamente regina e re della prima serie dei 1500 metri. Ma il ghiaccio dell’impianto tedesco ospita anche una gioia da record del mondo grazie al russo Semen Elistratov (in copertina), che stampa il nuovo primato nei quarti di finale dei 1000 con 1’22’’067.
L’Italia guidata dal c.t. Kenan Gouadec trova il momento migliore nel pomeriggio con la staffetta femminile trascinata da una convincente Arianna Fontana. Con Elena Viviani, Arianna Valcepina e Cecilia Maffei, le pattinatrici italiane si giocheranno il podio nella finalissima di domani. E hanno ottime chance di medaglia. Gli uomini, finiscono a terra e dicono addio alla finale dopo aver lottato fino all’ultimo cambio con le superpotenze Canada e Russia. In campo individuale, i migliori risultati azzurri arrivano da Yuri Confortola e Nicola Rodigari (nono e decimo nei 1500) ed Elena Viviani (14^ nei 1000).
Sorprese, conferme attese e soddisfazioni unite a delusioni cocenti per i colori nell’ultima parte pomeriggio tedesco dedicato alle staffette. Dapprima vanno fuori a sorpresa le superfavorite al femminile Canada e Corea, che subiscono la penalty nella prima delle due semifinali, dando il via libera a Ungheria e Giappone per la Finale A di domani. Il quartetto italiano formato da Arianna Valcepina, Cecilia Maffei, Elena Viviani e Arianna Fontana non si lascia sfuggire l’obiettivo. E nella successiva semifinale segue dapprima la Cina e la Russia lungo i 3000 metri di gara. Ritrova la seconda piazza ai danni delle russe a 7 tornate dal termine e chiude con un buon margine di sicurezza al primo posto in 4’10’’291. Decide il pregevole e davvero convincente sorpasso di una concentrata, veloce e finalmente ritrovata sul ghiaccio Arianna Fontana, che caccia indietro la frazionista asiatica. Le ragazze italiane ritrovano così una Finale A dopo quasi un anno – l’ultima volta furono quarte a Erzurum nell’ultimo appuntamento della scorsa stagione - di attesa. E domani sfiderà nuovamente le russe, unitamente a Ungheria e Giappone. Il podio è un obiettivo concreto. E sognare qualcosa in più può essere nelle lame di una squadra con l’arma vincente Fontana.
Se le buone notizie arrivano dalle ragazze, non va altrettanto bene per i ragazzi. Sono sfortunatissimi i maschi che dicono addio ai sogni di Finale A dopo una buonissima e veloce prestazione finita amaramente contro i materassi di protezione a bordo pista nel momento clou. Yuri Confortola, Tommaso Dotti, Nicola Rodigari e Andrea Cassinelli, reduci dal brillante quarto di finale con record italiano, viaggiano su ritmi altissimi a rimorchio del Canada dei fratelli Hamelin. Il tutto fino a 7 giri dalla fine, quando la Russia di Elistratov attacca e si prende la posizione a danno degli italiani. Ai meno due, in corrispondenza dell’ultimo cambio, finiscono a terra Cassinelli e Confortola (che si stava lanciando per l’ultimo sprint). Non ci saranno sanzioni per nessun team. Così l’ultimo frazionista dei russi rimane in piedi e si qualificano insieme al Canada (6’43’’363). Gli azzurri finiscono la loro prova in 6’59’’659, superati inevitabilmente anche dalla Francia. Chiudono nel ranking conclusivo al sesto posto, giacché la Finale B non si terrà per via della contemporanea penalizzazione – nella seconda semifinale – di Olanda e Kazakistan.
Il pomeriggio all’EnergieVerbund Arena ha anche regalato un momento storico per lo short track. Gli spettatori celebrano un record del mondo quando sul tabellone compare la scritta 1’22’’607. I 1000 metri hanno un nuovo uomo più veloce che supera il precedente primato di 1’23’’007 di Kwak Yoon-Gy, realizzato a Calgary nel 2012. Il nuovo primatista è lo straordinario Semen Elistratov che trova una prova da favola. Il tutto arriva nei quarti di finale, complici anche le condotte di gara del cinese Song e del coreano Kim che rendono veloce gara. Il neo campione d’Europa “overall” Elistratov rimane loro incollato, supera entrambi ai -3 giri dalla fine e piazza un’accelerazione pazzesca che lo porta a infrangere il primato con apparente semplicità. Nella finalissima per assegnare la vittoria, lo spettacolo aggiunge protagonisti come i canadesi Charle Cournoyer e soprattutto il vicecampione mondiale in carica Charles Hamelin. La lotta per il podio è tutta tra di loro. E Hamelin sfrutta una prima parte di gara lenta per prendere il comando: il 31enne originario del Québec è bravo a chiudere ogni spiraglio a Semen Elistratov che si deve accontentare della seconda piazza davanti a Cournoyer. Per il campione canadese arriva la 37esima vittoria individuale in carriera, che però non gli consente di superare Elistratov in cima alla classifica di specialità.
Davide Viscardi, anch’egli unico qualificato ai quarti di finale dei 1000, viene eliminato dopo una gara passata a inseguire il gruppo guidato da Nikisha, poi infilato all’ultima tornata da Fathoullin e Iwasa per il discorso-qualificazione. L’azzurro chiude quinto in 1’25’’931, lontano dalle prime due posizioni e chiuso dal russo Shulginov nella fase “calda” della gara. Un peccato perché gli avversari abbinati nei quarti all’azzurro erano potenzialmente alla sua portata. Il milanese si piazza così 20° nella graduatoria finale sui 1000.
Nei precedenti ripescaggi Tommaso Dotti e Andrea Cassinelli – due dei reduci della staffetta azzurra da record di ieri – non erano riusciti a completare la rimonta verso il tabellone principale pur arrivando sino all’ultima atto. Dotti, tesserato per le Fiamme Oro, perde per 43 centesimi il duello per il primo posto – e la conseguente riammissione – con il cinese Shao Shuai. Stesso destino per il torinese Cassinelli, secondo a 76 centesimi dal “promosso” Thibaut Fauconnet. Saranno rispettivamente 21esimo e 22esimo nel ranking finale sulla distanza.
Qualche rimpianto per Elena Viviani. L’unica azzurra che ieri ha superato i Preliminari nel chilometro sfiora il passaggio del turno nei quarti di finale dei 1000 metri. La valtellinese, però, non trova il cambio di marcia e lo spazio per guadagnare posizioni durante i primi 8 dei 9 giri di gara. Finisce terza in 1’32’’259, non sfruttando appieno la scivolata della coreana Lee Eun-Byul – che si porta dietro la canadese Maltais, poi avanzata in semifinale – e chiude dietro l’ungherese Petra Jaszapati e la francese Veronique Pierron, distante soltanto 62 centesimi dall’italiana. La 23enne delle Fiamme Gialle si piazza al quattordicesimo posto complessivo.
In mattinata, invece, i turni di ripescaggio non avevano sorriso alle due atlete allenate dal c.t. Gouadec, Arianna Valcepina e Cecilia Maffei. Entrambe avanti dopo il primo turno, sono state costrette a dire addio ai sogni di rientrare in tabellone principale nell’ultima e decisiva prova che ha premiato la canadese Jamie MacDonald con Valcepina seconda e Maffei terza. Chiuderanno nel ranking sulla distanza rispettivamente 21^ e 26^.
La Finale A va alla favorita numero uno Marianne St-Gelais, brava nel prendersi la seconda vittoria stagionale – la prima era arrivata su 500 - di forza, velocità e intelligenza. La quasi 25enne canadese vince in 1’30’’717 e mette al collo un oro in Coppa per la 13esima volta in carriera. La compagna di Charles Hamelin precede nettamente la cinese Tao Jiaying (1’31’’204) e la baby ungherese classe 1998, al primo podio in carriera, Petra Jaszapati.
Bella prova per Yuri Confortola che lotta alla pari con i big Knegt, Zakharov e François Hamelin nella prima delle tre semifinali dei 1500 (prima serie). Dopo l’equilibrio nelle prime fasi, l’oranje campione del mondo 2015 fa il vuoto ai -3 e s’invola in solitaria. Dietro di lui l’azzurro sfiora soltanto il pass per la finale attaccando Hamelin nell’ultimissima tornata. Lo sforzo non lo premierà per pochi centesimi. Il 29ene bormino chiude in 2’16’’982 contro il 2’16’’945 del canadese. Ma il portacolori della Forestale guadagna comunque un buon accesso alla “finalina”.
Nella Finale B si era qualificato anche Nicola Rodigari, bravo a confermare l’ottimo momento di forma dopo un inizio di stagione difficoltoso. L’espertissimo 34enne valtellinese giunge quarto – in 2’18’’868 – nella semifinale vinta da Park Jiwon, su Liu Shaolin Sandor e Samuel Girard, tutti atleti di primissimo livello mondiale. L’azzurro è bravo nel tenersi al sicuro dalla battaglia e approfitta del penalty inflitto al russo Migunov.
Nella Finale B col duo azzurro e tanti altri atleti di primo livello internazionale come Krueger e Girard, Confortola e Rodigari ben si disimpegnano e sono nel vivo della competizione per i primi posti. Ma è il francese Lepape a fare la differenza: quest’ultimo prova a scappare per aggiudicarsi la finalina e ha la meglio sul gruppo in 2’32’’267. Dietro di lui la bagarre si scatena e ne fa le spese John-Henry Krueger – penalizzato. Gli azzurri si classificano così dietro Samuel Girard (Canada) con Confortola terzo (2’32’’909) e Rodigari quarto (2’33’’064). Saranno rispettivamente nono e decimo nel ranking finale sulla distanza: per entrambi si tratta del miglior piazzamento individuale in stagione.
Il podio della gara premia chi resta in piedi sul ghiaccio e la Corea che centra la prima doppietta stagionale al maschile. Le medaglie della prima serie dei 1500 maschili vanno al 19enne Park Jiwon – vincitore in 2’22’’020 al primo hurrà in Coppa Senior – e al connazionale Park Se-Yeong. Terzo è Sjinkie Knegt (Olanda), che finisce la gara nonostante una caduta di gruppo causata da Liu Shaolin Sandor. L’ungherese attacca in maniera scorretta l’oranje nelle ultime fasi e fa cadere il resto dei finalisti. Verrà penalizzato. In classifica di specialità Knegt allunga il vantaggio sul diretto concorrente Kwak Yoon-Gy, coinvolto anche lui nella caduta e finito al quarto posto.
La Finale A dei 1500 metri femminili se l’aggiudica dopo una gara emozionante con continui cambi di leadership e sorpassi e un’azione strepitosa, la britannica Elise Christie. La campionessa europea 2016 attacca la concorrenza con un’azione sorprendente all’esterno – ai -4 dalla fine – e s’invola anticipando la nuova leader di Coppa sulla distanza Choi Minjeong (Corea) e la connazionale Km Alang. Una vittoria netta in 2’41’’200, che testimonia l’enorme crescita della scozzese: quest’anno, oltre al titolo continentale, aveva già trionfato a Toronto sui 500 metri. La Christie, inoltre, ottiene la settima vittoria in Coppa del Mondo, la seconda sui 1500 – la prima nel 2013 -, curiosamente sempre a Dresda. Finiscono nelle retrovie le due pattinatrici italiane, tutte eliminate nei ripescaggi. Lucia Peretti è la migliore nel ranking, ed è 21esima, mentre Federica Tombolato chiude al 26° posto.
Clicca qui per consultare i risultati completi e le classifiche dopo la seconda giornata di gare a Dresda. Ricordiamo inoltre che sarà possibile seguire la diretta streaming dell’evento dalle ore 13:30, accedendo da questo link: http://www.eurovisionsports.tv/isu/
Coppa del mondo di short track - Dresda, Germania
Short Track - CdM a Dresda
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Domenica 7 Febbraio 2016Short Track - CdM a Dresda
Sabato 6 Febbraio 2016Short Track - CdM a Dresda
Fontana: rientro sfortunato, poi il riscatto con le compagne. Staffetta maschile da record italiano
Venerdì 5 Febbraio 2016BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
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Ghiacciaio Presena | 0/30 | 0-20 cm |
Saas-Fee | / | 0-0 cm |
Breuil-Cervinia | 7/17 | 80-150 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 6/11 | 25-81 cm |
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